Recensione - "Oceano Mare" di Alessandro Baricco

"Oceano Mare"
di Alessandro Baricco

Ciao a tutti lettori, oggi vi porto una recensione molto positiva. Spero che possa incuriosirvi.

Anno di pubblicazione: 2013
Titolo: Oceano Mare
Autore: Alessandro Baricco
Editore: Feltrinelli
Prezzo: 9,00€
Pagine: 212
Tempo di Lettura: 3g


Trama
"Oceano mare" racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sΓ©, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda Almayer, dove le tante storie confluiscono. Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici.
My Opinion
Questo libro Γ¨ stato una scoperta.
Di Baricco avevo solo iniziato a leggere, su consiglio della mia prof d'italiano, "Omero, Iliade", senza essere riuscita a finirlo. Quindi questa lettura mi ha permesso di riscoprire daccapo questo autore sensazionale e di apprezzarlo appieno.
Lo stile di scrittura Γ¨ sublime: si passa con fluiditΓ  da uno stile aulico a uno piΓΉ basso, il ritmo narrativo cambia costantemente e la cosa che me lo ha fatto piacere piΓΉ di tutte Γ¨ il modo in cui sono stati presentati i personaggi; ognuno in maniera completamente differente, per accordarsi alla loro personalitΓ . Vengono descritti nei minimi dettagli senza ricorrere alla descrizione classica, ma raccontandosi da soli. Tramite una variazione nello stile di scrittura si arriva a capire di che personaggio si tratta senza la necessitΓ  di esplicitare di chi si stia parlando (infatti nella maggior parte dei i dialoghi non sono riportati i nomi degli interlocutori).

- Esigo di sapere dove diavolo stiamo andando!
- Eh?
- DOVE DIAVOLO STIAMO ANDANDO?
- Tenete la lanterna, Bartlebloom!
- La lanterna!
- Ehi, ma dobbiamo proprio correre così?
- Era anni che non correvo...
- Anni che?
- Dood, accidenti, si puΓ² sapere...
- ANNI CHE NON CORREVO.
- Tutto bene, signor Bartlebloom?
- Dood, accidenti...
- Elisewin!
- Sono qui, sono qui.

La narrazione non segue un vero filo cronologico, o, per meglio dire, ne segue molteplici in quanto si parla di personaggi differenti seguendo la storia di ognuno.
Tutti questi personaggi si troveranno nella "locanda Almayer", un luogo molto particolare che si trova su una spiaggia in riva al mare ed Γ¨ gestito da bambini che leggono l'anima.
Qui incontreremo il professor Bartlebloom, simpatico studioso alla ricerca dei limiti della natura e recatosi lì per scoprire la fine del mare;
Il pittore Plasson, che ha abbandonato tutto per dipingere il mare;
Madame Ann DeveriΓ , relegata in quella parte sperduta di mondo dal marito al fine di "curarsi";
Elisewin, ragazzina con una malattia che ha fatto diventare la paura parte di lei, assieme a Padre Pluche, personaggio interessante che non riesce mai a dire la cosa piΓΉ sensata. Questi sono solo alcuni del personaggi della storia.


- Questa è la riva del mare, Padre Pluche. Né terra né mare. È un luogo che non esiste.
Si alza, Elisewin. Sorride.
- È un mondo di angeli.

Ma il vero protagonista è il mare, metafora della vita, visto in modo differente da ogni personaggio. Può condurre alla pazzia oppure curare, far capire il proprio scopo oppure portare allo smarrimento. È lui che dirige la storia e tiene le fila dell'esistenza di ognuno.

Il mare. Sembrava uno spettatore, perfino silenzioso, perfino complice. sembrava cornice, scenario, fondale. Ora lo guardo e capisco: il mare era tutto. È stato, fin dal primo momento, tutto. Lo vedo ballare intorno a me, sontuoso in una luce di ghiaccio, meraviglioso mostro infinito.

Condiziona profondamente tutti i personaggi, i quali, dopo essere stai alla locanda, non sono piΓΉ gli stessi e faticano a riconoscersi. È un' immersione nella vita e dentro se stessi.  Li porta a conoscersi e non li abbandona piΓΉ. Ne escono purificati o distrutti. PerchΓ© nessuno ritorna indenne da un'esperienza simile.

Questo Γ¨ un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, a poco a poco. e te lo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello. Il presente sparisce e tu diventi memoria.

La storia scorre fluida, non riesci a staccarti dalle pagine, inizi a immaginare di arrivare anche tu alla "locanda Almayer" un giorno. Sono presenti molto flashbacks che inizialmente non vengono concepiti come tali, ma in seguito ci si rende conto della loro vera natura.

Non ho niente da rimproverare a questo romanzo. È stato strabiliante. Un'esperienza che consiglio a tutti.

Voto: 5 stelle
🌟🌟🌟🌟🌟
Abbagliante
Martha

Commenti

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