I miei incipit preferiti

I miei incipit preferiti
Ciao a tutti lettori, oggi vi propongo i libri che, secondo me, hanno un inizio particolare che mi ha colpita. Iniziamo!

Stardust
C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.
E, fin qui, per quel che riguarda l'inizio del racconto, non v'Γ¨ nulla di nuovo (poichΓ© ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose. 
La storia ebbe inizio, come molte altre storie dei tempi andati, a Wall.







Eroi dell'Olimpo. Il Figlio di Nettuno.
Quelle donne con i serpenti al posto dei capelli stavano cominciando a stancare Percy.
Sarebbero dovute morire tre giorni prima, quando aveva rovesciato loro addosso una cassa di palle da bowling, all'ipermercato. Oppure de giorni prima, quando le aveva investite con una macchina della polizia, a Martinez.
Di certo, sarebbero dovute morire quella mattina, quando aveva mozzato loro la testa, a Tilden Park.
Tuttavia, per quante volte Percy le uccidesse e le guardasse disintegrarsi, quelle continuavano a rinascere, come dei malefici gomitoli di polvere in formato gigante. Sembravano perfino impossibili da distanziare.





Magic
Kell indossava un cappotto molto particolare.
Non aveva né un solo verso, come sarebbe stato normale, né due, che sarebbe stato insolito, ma plausibile, bensì numerosi, il che era - ovviamente - impossibile.
La prima cosa che faceva quando metteva un piede fuori da una Londra per andare in un'altra era sfilare il cappotto e rivoltarlo una o due volte (o addirittura tre) fino a quando non trovava il verso di cui aveva bisogno. Non tutti erano alla moda, ma ognuno di essi aveva uno scopo. C'erano quelli fatti per confondersi, quelli fatti per risaltare, e quelli che non servivano a nulla, ma a cui lui era particolarmente affezionato.




Mr Gwyn
Mentre camminava per Regent's Park - lungo un viale che sempre sceglieva, tra i tanti - Jasper Gwyn ebbe d'un tratto la limpida sensazione che quanto faceva ogni giorno per guadagnarsi da vivere non era piΓΉ adatto a lui. GiΓ  altre volte lo aveva sfiorato quel pensiero, ma mai con simile pulizia e tanto garbo. 
Così, tornato a casa, si mise a scrivere un articolo che poi stampò, infilò in una busta e portò personalmente, attraversando la città, alla redazione del "Guardian". Lo conoscevano. Saltuariamente collaborava con loro. Lui chiese se era possibile aspettare una settimana prima di pubblicarlo.
L'articolo consisteva in una lista di cinquantadue cose che Jasper Gwyn si riprometteva di non fare mai piΓΉ. la prima era scrivere articoli per il "Guardian". La tredicesima era incontrare scolaresche fingendosi sicuro di sΓ©. la trentunesima, farsi fotografare con la mano sul mento, pensoso. La quarantasettesima, sforzarsi di essere cordiale con colleghi  che in veritΓ  lo disprezzavano. L'ultima era: scrivere libri. In certo modo chiudeva il vago spiraglio che poteva aver lasciato la penultima: pubblicare libri.


I Segreti di Nicholas Flamel l'immortale. L'Alchimista
Io sono una leggenda.
La morte non ha su di me alcun diritto, la malattia non puΓ² toccarmi. A guardarmi ora sarebbe difficile intuire la mia etΓ , eppure sono nato nell'anno di grazia 1330, piΓΉ di seicentosettanta anni or sono. [...]
Ma prima ancora e sopra ogni cosa, io ero un alchimista. Ero l'Alchimista.
Ero considerato il piΓΉ grande, richiesto da re, principi e imperatori, e perfino dal pontefice in persona. Sapevo mutare il vile metallo in oro e trasformare le pietre comuni in gemme preziose. E quel che piΓΉ conta: avevo scoperto il segreto della Vita Eterna sepolto in un libro di antica magia.



E voi? Quali sono i vostri incipit preferiti?
Fatemelo sapere nei commenti!






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