Gruppo di Lettura #2 - Riassunto capitoli 7-12

GdL #2 Riassunto 
capitoli 7-12

Ciao a tutti lettori, eccoci arrivati alla seconda tappa di questa iniziativa per leggere assieme Frankenstein. Per non ripetervi ogni volta tutte le informazioni vi rimando al post di presentazione qui. Intanto vi basti sapere che Γ¨ tutto partito da Amaranth, del blog La Bella e il Cavaliere, quindi se siamo qui adesso il merito Γ¨ suo. La ringrazio ancora per avermi dato questa possibilitΓ  e vi invito ad andare a leggere il suo approfondimento!
E ora direi di iniziare.

Il capitolo 6 si era concluso con il ritorno a casa di Victor a causa della morte violenta del fratellino William e con l'accusa di Giustina per questo crimine.
Nel capitolo seguente Giustina Γ¨ messa sotto processo, Γ¨ confusa e tutte le prove si ritorcono contro di lei. Alla fine viene condannata
Tutto questo processo fa soffrire profondamente Victor, che sa, nel profondo del suo cuore, chi Γ¨ il vero colpevole: la creatura.
Egli Γ¨ quindi afflitto da un dolore incommensurabile, che nessuno riesce a placare. Le sue sofferenze sono estreme ed Γ¨ come se fosse tormentato da un demone.

Era possibile che il demone che aveva ucciso mio fratello avesse anche, nel suo diabolico gioco, condannato quell'innocente alla morte e all'ignominia?

A questo proposito sembra avverarsi la mia riflessione della prima tappa, nella quale avevo affermato che sembrava che Victor desse la vita alla creatura privandosi della propria e quindi svuotandosi della sua linfa vitale. 
Adesso notiamo quanto profondo sia questo legame che li unisce, sembra quasi che siano la stessa persona, solo con una parte malvagia. 
Infatti Victor denomina più e più volte demone la propria creatura e quando parla delle sofferenze che patisce a causa sua, sembra quasi che sia lei ad infliggergli quel dolore. È come se un demone, nel quale si può rivedere la creatura, lo stesse squarciando dall'interno.

Un rimorso le cui fitte laceranti mi artigliavano il petto e non mi davano pace.

Inoltre lui si sente come se avesse ucciso personalmente il fratello, come se un'estensione di sé avesse commesso quell'atto così ignobile. A questo proposito Amaranth ha definito il rapporto creatore-creatura come simbiotico, in quanto la malvagità dell'una si riflette sull'altro.

Cominciai a considerare quell'essere [...] il mio spirito stesso liberatosi dalla tomba e destinato a distruggere tutto ciΓ² che mi era piΓΉ caro.

Alla fine del processo Victor ed Elizabeth si recano da Giustina, la quale si trova rinchiusa in cella ad attendere la morte. In questa parte si notano molti riferimenti al paradiso e all'inferno, in quanto Giustina viene vista come una rappresentante del primo, una creatura pura, certa della sua innocenza e che persino poche ore prima di morire riesce a farsi forza e confortare Elizabeth parlandole di salvezza dell'anima. Per quanto riguarda l'inferno questo Γ¨ impersonato dal confessore, che le distrugge psicologicamente fino a farle confessare un crimine che non ha commesso, anche minacciandola con la scomunica e con i tormenti dell'inferno. Questi tormenti, come detto prima, sembrano riflettersi in Victor.

Amaranth in questa parte si Γ¨ concentrata sulla riflessione politico-civile, espressa tramite l'opinione di una donna: Elizabeth, che si pone contro la pena di morte ed al contempo come rappresentante della libertΓ  d'espressione femminile.

Dopo l'uccisione di Giustina Victor ha un'altra morte sulla coscienza e a causa di questo viene investito da una calma mortale
È in questo momento che Amaranth ha notato la presenza di una riflessione sulle buone intenzioni iniziali , in cui egli si rammarica che la sua vita non sia andata come previsto. (In questo, inoltre si nota un collegamento con la speranza di Walton, che vuole far del bene all'umanità).
La sua sofferenza si esprime in tutta la sua forze e nessuno riesce a fare una breccia nel muro di dolore dietro al quale si Γ¨ rinchiuso.
Ma forse non serviva l'intervento di qualcuno, ma di qualcosa: la natura.  La famiglia si trasferisce nella loro casa di Belrive e Frankenstein sembra ritrovare la calma. È stata Amaranth a notare il  ruolo della natura in tutto questo, apprezzando in particolare il momento in cui il protagonista si stende sull'erba e la natura gli dΓ  pace, sembra quasi che egli voglia scomparire in essa.

Ci siamo poi soffermate su una frase, che abbiamo inteso entrambe in modo negativo:


Sempre c'era di che temere, finchΓ© al mondo restasse qualcosa che amavo.

In questa Victor appare inquieto, sembra temere che i suoi affetti possano scomparire da un momento all'altro per mano della creatura. Si nota in essa anche un senso di protezione, subito contrastata dal fatto che sia egli stesso ad infliggere dolore ai suoi cari.

Ci troviamo poi di fronte al fulcro del romanzo, il confronto tra Victor e la creatura.
Io che ho preso in mano per la prima volta il libro avevo delle aspettative diverse per quanto riguarda questo discorso, in quanto pensavo che la creatura non sapesse parlare, quando invece si Γ¨ rivelato tutto il contrario.
Ad ogni modo la creatura sembra avere delle capacitΓ  innate, si copre con dei vestiti a causa del freddo, riconosce di poter utilizzare i sensi e si rifugia in delle capanne, quindi capisce alcune cose senza che gli siano insegnate. Io pensavo che ciΓ² fosse dovuto all'intelligenza del creatore che quindi le Γ¨ stata trasmessa, ma Amaranth invece ritiene che sia perchΓ© la creatura non Γ¨ un bambino, ma nasce giΓ  come uomo adulto.

In questi capitoli conosciamo la creatura attraverso il suo punto di vista e notiamo quindi quanto vi sia di umano in lei.  Ci accorgiamo di averne avuto una visione distorta fino ad ora, perchΓ© filtrata attraverso gli occhi di Victor, che l'ha giudicata malvagia perchΓ© contronatura, senza tentare di comprenderla e nemmeno di avvicinarsi ad essa. Egli ce la presenta come un abominio, demoniaco, spregevole. Un essere privato del libero arbitrio, come ha giustamente notato Amaranth, non Γ¨ lui ad aver deciso di vivere e di assumere quelle sembianze.
Il suo aspetto avvalora soltanto questa visione, ma invece c'Γ¨ del buono in lui.

È il rifiuto che lo ha fatto diventare malvagio, il rifiuto da parte del suo creatore, l'unico che avrebbe potuto apprezzarlo. Egli si pone quindi un problema: come possono accettarlo gli altri, se nemmeno il suo creatore ci riesce? Questa sua riflessione si rivela veritiera, infatti la creatura viene cacciata a causa del suo aspetto.

A ogni modo Victor e la creatura si parlano per la prima volta da due anni e quest'ultima lo convince ad ascoltarla, perchΓ© egli Γ¨ l'unico che puΓ² decidere come continuerΓ  la vita della creatura: se si fermerΓ  o se continuerΓ  ad uccidere tutte le persone care a Frankenstein.
La creatura inizia quindi a rivelarsi a Victor raccontandogli la propria storia.

Dopo essere fuggita dal laboratorio di Victor la creatura si Γ¨ rintanata per un periodo nel bosco, poi ha cercato un contatto umano recandosi ad un villaggio vicino, ma Γ¨ stata respinta e denigrata. Si Γ¨ quindi fermata in una sorta di fienile adiacente ad una casa in cui abitano un padre con due figli. Agatha e Felix, che la creatura inizia ad osservare per tentare di comprenderli.
In questa storia sono sorprendenti due aspetti: l'apprendimento del linguaggio e l'analisi delle emozioni.
Il linguaggio viene ritenuto necessario dalla creatura per approcciarsi agli uomini e comunicare con loro. Se ne rende conto subito e fa di tutto per impararlo al meglio.
Le emozioni invece le vede sfilare sui volti della famigliola e fa molta piΓΉ fatica a comprenderle, perchΓ© spesso ciΓ² che esprime il volto non corrisponde poi a ciΓ² che viene espresso tramite la voce. La creatura si rende conto che quella famiglia, che appariva come perfetta in realtΓ  molto triste a causa della povertΓ  che la affligge e della condizione del padre. Proprio quando parlano con quest'ultimo i figli esprimono dei contrasti, le loro espressioni facciali, che la cecitΓ  del padre gli impedisce di vedere, esprimono tutto il loro dolore, ma le loro parole sono allegre e squillanti.

È proprio osservando questa famiglia che la creatura ha per la prima volta consapevolezza del suo aspetto, si rende conto di quanto sia mostruosa confrontandosi con loro.
Questa scoperta la delude e la disgusta, ma ella compensa con l'apprendimento  ancora piΓΉ intensivo del linguaggio, anche grazie ad una nuova figura: Safie, che aiuta la creatura nel suo intento. Tramite questa scoperta si giunge quindi a due rivelazioni: l'attenzione degli esseri umani per l'aspetto e il desiderio di rendersi apprezzabili.

Riguardo alla famiglia di contadini Amaranth si Γ¨ concentrata sul senso di protezione della creatura nei loro confronti. Li denomina protettori, anche se Γ¨ lei a proteggerli e ad aiutarli tagliando per loro la legna ad esempio.

Termino questo post lunghissimo con un ultimo commento sul rapporto tra Victor ed Elizabeth, sul quale ci siamo soffermate solo adesso.
Fin da quando Elizabeth diviene la sorella adottiva di Victor egli la vede come una sua proprietΓ , ha giΓ  deciso che passerΓ  con lei tutta la vita e che lei non sarΓ  di nessun altro. Questo suo comportamento Γ¨ estremamente possessivo. 
Pur provando per lei un profondo affetto, questo muta in qualcosa di malsano, in un'ossessione. In questo Amaranth ha visto una rappresentazione della donna e dei suoi diritti, i quali vengono infranti da Victor, ma invece esaltati dalle affermazioni civili e politiche di Elizabeth.
Inoltre ha anche notato un collegamento tra il modo in cui Victor tratta Elizabeth e quello in cui tratta la creatura. Vuole dominarle entrambe.

Da quel giorno considerai Elizabeth come una mia proprietΓ : una proprietΓ  da proteggere, curare e amare.

 Elizabeth era per me molto piΓΉ che una sorella, poichΓ© sapevo che fino alla morte sarebbe appartenuta a me, a me soltanto.

Con questo concludo la mia tappa di oggi. vi invito nuovamente a passare da Amaranth e noi ci rivediamo la settimana prossima con un approfondimento, precisamente il 4 dicembre.


Fatemi sapere se il post vi Γ¨ piaciuto, ma soprattutto: Cosa ne pensate di questo primo approccio con la creatura?

Martha















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