DNF: dove si parla di libri interrotti
DNF (Did Not Finish): dove si parla di libri interrotti
Ciao a tutti lettori,
avete presente quando state leggendo un libro che proprio non vi prende? Quando siete nel bel mezzo si una storia che non vi coinvolge per nulla e vi chiedete perchΓ© la state leggendo? Ecco, oggi parleremo di cosa faccio io in questi casi: interrompo la lettura.
Ho iniziato ad abbandonare la lettura di romanzi che non mi stavano piacendo circa cinque anni fa e me ne ritengo completamente soddisfatta. PerchΓ© continuare a leggere se il libro ci risulta brutto? PerchΓ© farci del male? Ormai preferisco utilizzare il tempo che avrei impiegato per terminare quel brutto romanzo per leggere qualcosa che mi piace.
Inizialmente mi risultava difficile staccarmi completamente dalla storia abbandonando i personaggi e lasciando le vicende senza una conclusione, tanto che mi bloccavo per poco tempo e poi tentavo ripetutamente di riprenderne la lettura. A volte sono riuscita a terminare alcuni libri in questo modo, ma non posso di re di non esserne uscita stremata e di mal umore, perchΓ© mi ero imposta da sola una lettura orribile.
Adesso se noto che il libro non mi prende lo lascio e basta. A qualcun altro piacerΓ di piΓΉ.
A proposito di questo non ho un numero di pagine preciso dopo il quale decido se proseguire nella lettura o interromperla, varia da libro a libro.
Gli unici casi in cui porto a termine una lettura brutta sono quando non ho altro da leggere, ad esempio se ho portato solo quel volume in vacanza o se le biblioteche sono chiuse e mi hanno prestato un libro che proprio non mi va giΓΉ, ma pur di leggere qualcosa mi sottopongo ad una lenta tortura. Oppure quando il romanzo non Γ¨ molto scorrevole, tanto da finirlo in breve tempo quasi senza accorgermene.
Il primo libro che ho rifiutato Γ¨ stato "Alice nel Paese della VaporitΓ "di Francesco Dimitri, del quale vi avevo giΓ parlato qui e sul quale quindi non mi dilungherΓ² troppo. Vi basti sapere che non mi piaceva nulla, non mi importava dei protagonisti, trovavo le vicende narrate raccapriccianti e le descrizioni pessime, non avrei salvato nulla, nemmeno l'idea di fondo. per questo dopo i tentavi di proseguire comunque nella lettura, lo abbandonai senza alcun rimorso. Oggi penso di aver fatto bene, perchΓ© mi stava causando degli incubi assurdi e non ne sopportavo piΓΉ nemmeno la vista.
Un altro romanzo che mi ha colpita negativamente è stato sicuramente "Il Cerchio" di Dave Eggers. In questo libro io cercavo una storia ambientata in un mondo distopico che criticasse la nostra società facendoci notare quanto siamo attaccati alla tecnologia e ai social network, ma non sono stata soddisfatta. L'ho trovato molto lento e noioso, con inutili descrizioni tecnologiche molto dettagliate, inoltre la storia d'amore mi ha fatta rabbrividire dal disgusto. L'ho interrotto a meno di venti pagine dalla fine, perché proprio non ne volevo più sapere. Come ho fatto a leggere fino a lì? Non me lo so ancora spiegare, perché peggiorava sempre di più e mi piaceva sempre meno.
Parlando invece di serie che non continuerò mai mi sembra d'obbligo citare "L'Accademia dei Vampiri" di Richelle Mead e "House of Night" di P.C. & Kristin Cast. Le metto assieme perché le ho interrotte per lo stesso motivo, prima di spiegarlo, però, devo fare una premessa. Io ho sempre amato le storie sui vampiri, da quando ho letto la saga di "Twilight", all'età di 13 anni, da lì ho voluto sperimentare altri libri che trattassero lo stesso argomento, da cui è derivata la lettura di "Intervista col Vampiro", "The Vampire Diaries" e le due serie sopracitate.
Quindi perchΓ© gli altri libri mi sono piaciuti e questi no?
Semplicemente perchΓ© entrambe le serie iniziavano bene, una scuola per vampiri, protagonisti niente male e varie vicissitudini nelle quali sono coinvolti. Il problema Γ¨ sopraggiunto quando libri sui vampiri si sono trasformati in qualcos'altro, personaggi morti che risorgono sotto forma di fantasmi o vampiri cattivi che portano la storia da tutt'altra parte rispetto alle mie aspettative. La figura del vampiro viene distorta, ma non in un modo innovativo e coinvolgente, in una modalitΓ che li rende creature senz'anima che uccidono a sangue freddo amici e nemici. Da qual momento in poi mi sono bloccata, non mi piaceva come stavano proseguendo le due serie e non seguivo piΓΉ le varie morti e rinascite costanti e senza un perchΓ©. Da AV mi sono bloccata a metΓ del quarto volume "Promessa di Sangue" e con HoN mi sono arresa alla fine della lettura di "Untamed", nuovamente il quarto volume.
Questo Γ¨ il mio pensiero in merito alla fatidica domanda "se il libro non mi sta piacendo lo finisco comunque o lo abbandono?". Spero di avervi fatto comprendere il mio punto di vista e che la discussione vi sia risultata interessante.
Martha
In caso voleste avere maggiori informazioni riguardo ad alcuni dei libri citati, fatemi sapere! ne potrei parlare nel "Dusty Books"...
Ho iniziato ad abbandonare la lettura di romanzi che non mi stavano piacendo circa cinque anni fa e me ne ritengo completamente soddisfatta. PerchΓ© continuare a leggere se il libro ci risulta brutto? PerchΓ© farci del male? Ormai preferisco utilizzare il tempo che avrei impiegato per terminare quel brutto romanzo per leggere qualcosa che mi piace.
Inizialmente mi risultava difficile staccarmi completamente dalla storia abbandonando i personaggi e lasciando le vicende senza una conclusione, tanto che mi bloccavo per poco tempo e poi tentavo ripetutamente di riprenderne la lettura. A volte sono riuscita a terminare alcuni libri in questo modo, ma non posso di re di non esserne uscita stremata e di mal umore, perchΓ© mi ero imposta da sola una lettura orribile.
Adesso se noto che il libro non mi prende lo lascio e basta. A qualcun altro piacerΓ di piΓΉ.
A proposito di questo non ho un numero di pagine preciso dopo il quale decido se proseguire nella lettura o interromperla, varia da libro a libro.
Gli unici casi in cui porto a termine una lettura brutta sono quando non ho altro da leggere, ad esempio se ho portato solo quel volume in vacanza o se le biblioteche sono chiuse e mi hanno prestato un libro che proprio non mi va giΓΉ, ma pur di leggere qualcosa mi sottopongo ad una lenta tortura. Oppure quando il romanzo non Γ¨ molto scorrevole, tanto da finirlo in breve tempo quasi senza accorgermene.
Il primo libro che ho rifiutato Γ¨ stato "Alice nel Paese della VaporitΓ "di Francesco Dimitri, del quale vi avevo giΓ parlato qui e sul quale quindi non mi dilungherΓ² troppo. Vi basti sapere che non mi piaceva nulla, non mi importava dei protagonisti, trovavo le vicende narrate raccapriccianti e le descrizioni pessime, non avrei salvato nulla, nemmeno l'idea di fondo. per questo dopo i tentavi di proseguire comunque nella lettura, lo abbandonai senza alcun rimorso. Oggi penso di aver fatto bene, perchΓ© mi stava causando degli incubi assurdi e non ne sopportavo piΓΉ nemmeno la vista.
Un altro romanzo che mi ha colpita negativamente è stato sicuramente "Il Cerchio" di Dave Eggers. In questo libro io cercavo una storia ambientata in un mondo distopico che criticasse la nostra società facendoci notare quanto siamo attaccati alla tecnologia e ai social network, ma non sono stata soddisfatta. L'ho trovato molto lento e noioso, con inutili descrizioni tecnologiche molto dettagliate, inoltre la storia d'amore mi ha fatta rabbrividire dal disgusto. L'ho interrotto a meno di venti pagine dalla fine, perché proprio non ne volevo più sapere. Come ho fatto a leggere fino a lì? Non me lo so ancora spiegare, perché peggiorava sempre di più e mi piaceva sempre meno.
Parlando invece di serie che non continuerò mai mi sembra d'obbligo citare "L'Accademia dei Vampiri" di Richelle Mead e "House of Night" di P.C. & Kristin Cast. Le metto assieme perché le ho interrotte per lo stesso motivo, prima di spiegarlo, però, devo fare una premessa. Io ho sempre amato le storie sui vampiri, da quando ho letto la saga di "Twilight", all'età di 13 anni, da lì ho voluto sperimentare altri libri che trattassero lo stesso argomento, da cui è derivata la lettura di "Intervista col Vampiro", "The Vampire Diaries" e le due serie sopracitate.
Quindi perchΓ© gli altri libri mi sono piaciuti e questi no?
Semplicemente perchΓ© entrambe le serie iniziavano bene, una scuola per vampiri, protagonisti niente male e varie vicissitudini nelle quali sono coinvolti. Il problema Γ¨ sopraggiunto quando libri sui vampiri si sono trasformati in qualcos'altro, personaggi morti che risorgono sotto forma di fantasmi o vampiri cattivi che portano la storia da tutt'altra parte rispetto alle mie aspettative. La figura del vampiro viene distorta, ma non in un modo innovativo e coinvolgente, in una modalitΓ che li rende creature senz'anima che uccidono a sangue freddo amici e nemici. Da qual momento in poi mi sono bloccata, non mi piaceva come stavano proseguendo le due serie e non seguivo piΓΉ le varie morti e rinascite costanti e senza un perchΓ©. Da AV mi sono bloccata a metΓ del quarto volume "Promessa di Sangue" e con HoN mi sono arresa alla fine della lettura di "Untamed", nuovamente il quarto volume.
Questo Γ¨ il mio pensiero in merito alla fatidica domanda "se il libro non mi sta piacendo lo finisco comunque o lo abbandono?". Spero di avervi fatto comprendere il mio punto di vista e che la discussione vi sia risultata interessante.
Martha
In caso voleste avere maggiori informazioni riguardo ad alcuni dei libri citati, fatemi sapere! ne potrei parlare nel "Dusty Books"...
Cosa ne pensate? Voi cosa fate in questi casi?
Ciao Martha.
RispondiEliminaHo letto con piacere questa riflessione perchΓ©, come te, anche io fino all'anno scorso non abbandonavo i libri. I motivi erano tanti, tra cui la frustrazione di non riuscire a terminare quel libro, il senso di colpa, "lo sguardo truce" che il libro ti lanciava ogni qual volta appoggiavi lo sguardo alla libreria... Insomma, in un modo o nell'altro dovevo finirlo, altrimenti non riuscivo a leggere altro e questo mi faceva cadere spesso in un blocco da lettore dal quale faticavo ad uscire. Pensa che l'ultimo Γ¨ durato un paio di anni, nei quali se leggevo un libro ogni tre mesi era tanto.
Nel gennaio di quest'anno, invece, ho letto un libro che mi ha fatto superare il blocco e da lì mi sono detto: se d'ora in poi un libro non mi piacerà , lo abbandonerò, non importa. Dopotutto, la lettura deve essere un piacere, non un obbligo o una tortura.
Scusa il pippone. Sono logorroico. XD
Ciao Midori,
EliminaScusa la risposta tardiva, ultimamente sono stata un po' assente sul blog.
Sono felice che la mia discussione ti sia piaciuta e approvo in pieno la tua decisione.
Anch'io provavo senso di colap, questo mi sono dimenticata di dirlo, non so perchΓ© ma Γ¨ demoralizzante non terminare un libro.
Mi dispiace per il blocco del lettore durato così tanto. Dev'essere stato frustrante.
Comunque ti assicuro che dopo la prima volta in cui interrompi la lettura diventa piΓΉ facile, quasi automatico dopo i primi segnali che ti avvertono del fatto che il libro non ti sta piacendo.
Γ difficile all'inizio, ma poi ne ricavi un grande sollievo.
Nessun problema per il commento lungo, apprezzo che tu abbia voluto esternare il tuo parere su questo argomento.π
Bellissimo post! Allora, se il libro Γ¨ scelto da me (e non partecipo quindi a eventi con CE o altri blogger) lo interrompo senza rimorsi. In alcuni rari casi mi Γ¨ capitato di riprendere il libro interrotto dopo mesi e di averlo amato (mi Γ¨ successo con La cattedrale del mare).
RispondiEliminaCiao Autumn,
EliminaGrazieπ
Ammiro il fatto che tu riesca a darci un taglio senza alcun problema, io ci ho messo un po' di tempo prima di riuscirci.
Dev'essere davvero bello ricredersi in questo modo su un libro dato per spacciato.