Alcune delusioni dell'ultimo periodo, ovvero i miei DNF's
I miei DNF's dell'ultimo periodo
Ciao a tutti lettori,
raramente le mie letture interrotte( infatti DNF sta per Did Not Finish, per saperne di più vi rimando al mio post) occupano così tanto spazio sul blog, ma con la pausa che mi sono presa per studiare vi siete persi, oltre che alcune belle letture anche alcune di davvero brutte o semplicemente deludenti. Ho quindi deciso di raggrupparle tutte qui, poi nei Wrap Up vi farò un riferimento marginale.
!ATTENZIONE!
Sono presenti spoilers non particolarmente rilevanti per la trama, saranno scritti in grigio, ma non coperti con il solito segno per lo Spoiler, in quanto necessari per analizzare la storia fino a dove sono arrivata e motivare la mia scelta di non proseguire
"Acquadolce" di Akwaeke Emezi: ho preso in mano questo libro su consiglio di Matteo Fumagalli, il quale ne parlava sempre in toni entusiastici, ma avrei dovuto prestare più attenzione alla differenza di gusti letterari presente tra i miei e i suoi. La storia mi ispirava e dalla trama avrebbe potuto piacermi, una bambina posseduta da dei demoni che iniziano a prendere il controllo della sua vita, il tutto ispirato al folklore africano. Ci vedevo del Fantasy e forse un po' di Horror. Alla fine mi sono ritrovata con una lettura che mi ha disgustata profondamente, gli spiriti parlano in prima persona plurale ricordando il loro passato e lamentandosi della loro reclusione nel corpo di Ada, ma non credo nemmeno di riuscire a trasmette quanto mi abbiano messa a disagio. Parlano di sangue, violenza, un controllo macabro non solo del corpo della protagonista, ma addirittura delle dinamiche con i suoi familiari. Quando si inizia a parlare di sangue e autolesionismo non ci ho più capito nulla, è orribile, è come se Ada dovesse offrire loro un tributo o fare un sacrificio per tenerli buoni. Il tutto è peggiorato quando i primi due spiriti sono stati sostituiti da un'altra, molto peggiore. E lì sono arrivata ad associare queste presenze con le differenti fasi della sua vita, delle fasi di cui però non mi importa nulla. Infatti questo secondo demone rappresenta il desiderio sessuale e non sapete quante descrizioni disgustose ci siano riguardo a questo, la ragazza protagonista diventa un burattino, un involucro. Ad un certo punto non ne ho potuto più e ho interrotto la lettura con un profondo senso di nausea, solo a scriverlo mi ritorna la stessa sensazione. Lo sapete che sono molto sensibile, per alcuni temi in particolare e questo libro li raccoglie tutti, è un condensato di elementi che mi fanno star male. La colpa non è del libro in sé, semplicemente non è assolutamente il libro per me, avrei dovuto starci alla larga, anzi scappare lontano ancora prima di provare a leggerlo.
"Respiro" di Ted Chiang: avevo iniziato questo libro l'anno scorso, in quanto parte dei 21 libri, ma c'era qualcosa che non andava. L'avevo quindi messo da parte senza prendere una decisione in merito, avrei potuto continuarlo come no. Adesso però ho deciso, perché nel frattempo l'ha letto anche mia sorella, non badando a tutti i miei tentativi di scoraggiarla e senza riuscire a terminarlo neppure lei. Mi è quindi risultato chiaro, rivedendo alcuni punti salienti assieme a lei, che non lo continuerò mai. Si tratta di una raccolta di racconti di Fantascienza, che mi incuriosiva, avevo iniziato a leggere degli estratti o dei mini -racconti pubblicati dall'autore online ed ero rimasta colpita dalla sua inventiva. Poi non sapendo molto di Fantascienza, cerco sempre un nuovo punto dal quale iniziare e questo sembrava perfetto. Non è stato così. Sono arrivata a leggere soltanto 4 racconti, prima di dovermi fermare. Il primo, "Il Mercante e il Portale dell'Alchimista" mi era piaciuto molto, con tutti quei viaggi nel tempo, poi "Respiro" mi aveva lasciata confusa, si andava troppo nel dettagli on gli elementi tecnologici per i miei gusti e si faceva allusione ad alcuni aspetti senza spiegarli chiaramente, ma nel complesso l'avevo comunque apprezzato, arrivando a "Cosa ci si aspetta da noi" continuavano a piacermi, sebbene sempre meno, questo era un po' troppo corto e quindi poco approfondito, infine con "Il Ciclo di Vita degli Oggetti-Software" ho capito che non avrei più letto nulla di suo. Mia sorella non è riuscita a concludere la lettura di questo racconto, io sì, ma vorrei non averlo fatto, perché ne sono ancora colpita e in negativo. Se inizialmente poteva anche andare è poi degenerato diventando volgare e disgustoso, in più sembrava non finire mai, tanto per prolungare le mie sofferenze, ne sono uscita con un senso di disgusto tale da mettere da parte il libro subito. Già facevo fatica a comprender il mondo creato, dovevo quindi seguire molto attentamente, poi il tutto è crollato e ho iniziato a provare soltanto ribrezzo.
"Il Quadro mai dipinto" di massimo Bisotti: l'avevo già interrotto inconsapevolmente, ma senza mai riuscire a staccarmene, ogni volta che lo vedevo in libreria venivo presa da un enorme senso di stanchezza, ma mi ripromettevo di riprenderlo. Adesso basta, ho dovuto prendere atto della realtà , questo libro non mi piace. Mi era stato consigliato da una libraia con "una storia d'amore filosofica", non evo nemmeno letto la trama, volendo provare a leggere qualcosa a scatola chiusa, ma ho fatto malissimo. Sarebbe stato diverso se avessi conosciuto la libraia, se fossi andata lì abitualmente e quindi lei sapesse esattamente cosa consigliarmi, ma quello era un suggerimento che stava facendo a tutti. Insomma questo libro è la storia di un professore che ha un quadro in soffitta dal quale è scomparsa la donna che vi era disegnata e lui crede di averla vista però, anni addietro, adesso è alla sua ricerca. Nulla di particolare come trama, ma la cosa peggiore non è la mancanza di originalità , ma lo stile, è estremamente difficile da seguire, è come se ogni frase fosse un pensiero separato dal precedente e dal successivo. Ho letto qualche recensione dopo aver incontrato le prime difficoltà e mi ricordo chiaramente che qualcuno lo aveva definito come un insieme di aforismi, non ho mai trovato delle parole che più si addicessero a questo stile. Sembra proprio che l'autore abbia preso delle frasette motivazionali o degli aforismi o ancora le frasi nei Baci perugina e la abbia incollate assieme tentando di creare un racconto con in filo logico. Ovviamente non funziona così e si sente, il suo stile non comunica nulla, spesso ho dovuto rileggere la stessa frase per comprenderla e capire cosa intendesse seriamente, per poi dover ripetere il processo a quello successiva, nel disperato tentativo di trovarvi un nesso. Mi ha stancata moltissimo e non voglio più averci nulla a che fare, mi ha fatta anche arrabbiare perché non comprendevo dove stesse il problema e perché io non riuscissi a seguire semplicemente la storia.
Ne ho poi uno in forse, non so bene cosa farne, se continuarlo o meno, anzi se l'avete letto fatemi sapere sen ne vale la pena.
Voi cosa ne pensate?
Abbandonate i libri? Se sì, quali sono i vostri DNF's più recenti?
Mi consigliereste di andare avanti con "4 3 2 1"?
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