Recensione - "La Chimera di Praga" di Laini Taylor
"La Chimera di Praga"
di Laini Taylor
Ciao a tutti lettori,
oggi vi parlerò di un libro che per me è stata una rilettura, ma che per molti di voi potrebbe essere nuovo grazie alla ristampa dell'intera trilogia da parte della Fazi uscita ieri, il 20 maggio 2021.
Sapete già cosa ne penso delle nuove copertine, non mi piacciono per niente, questi profili luminosi e fumosi con all'interno la sagoma di una città non mi entusiasmano ed ecco spiegato il motivo per cui io me li sto procurando nell'edizione vecchia, quella del 2016. Sono però felice che vengano rinnovate, poiché questo consentirà a tanti lettori di ricordarsi della serie o di scoprila e vi assicuro che ne vale davvero la pena (almeno per il primo).
Anno di pubblicazione: 2016
Titolo: La Chimera di Praga
Titolo originale: Daughter of Smoke and Bone
Autore: Laini Taylor
Editore: Fazi Editore
Traduttrice: Donatella Rizzati
Genere: Fantasy Young Adult
Prezzo: 14,50€
Pagine: 383
Tempo di lettura: 2g
Trama
Karou ha 17 anni, è una studentessa d'arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un'intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l'esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz'anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell'aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell'immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua "famiglia" Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.
Come ho già detto e ripetuto, la mia edizione è una copia usata che ho acquistato recentemente. In libreria è fuori catalogo. Da ieri voi troverete il volume nell'edizione qua sotto, che è quella stampata in occasione del decimo anniversario dall'uscita della serie:
La mia Opinione
La mia esperienza con questo romanzo ha avuto inizio circa sei anni fa, quando lo lessi per la prima volta in biblioteca. Ne rimasi affascinata e anche abbastanza sconvolta, ma non andai più avanti con la storia. Gli anni passarono, io provai a leggere il seguito in Tedesco, con conseguenze catastrofiche e poi la misi da parte, tutta presa dalle nuove uscite. Flashforward ad oggi, o meglio un mese fa, alla scoperta della ristampa dell'intera serie. È in momenti come questo che me la prendo con me stessa e con la mia tendenza a non finire le serie. Non sopporto le nuove copertine, trovo che non rappresentino bene la serie e sono particolarmente affezionata a quelle minimal con lo sfondo bianco. Quindi sono partita alla ricerca di queste ultime, per scoprirle fuori catalogo. Forse non mi sono mobilitata abbastanza in fretta, ma ci sono rimasta malissimo in ogni caso. Ho dunque ordinato il primo volume usato e mi ritengo molto soddisfatta, perché sembra nuovo. L'ho riletto in due giorni ed ora sono qui a parlarvene e ad incoraggiarvi ad iniziare questa trilogia.
Ma partiamo dalla trama.
Questa è la storia di Karou, ragazza cresciuta nel negozio di Sulphurus, una chimera con le braccia e il tronco di un uomo, le gambe di un leone, delle zampe artigliate e la testa di un ariete con due corna e occhi da rettile. Anche denominato Il Mercante di Desideri, egli si occupa di uno strano traffico di denti appartenuti alle creature più disparate e Karou è quella incaricata di procurarglieli. La ragazza conduce quindi una doppia vita, quella con le Chimere, composta dalle commissioni che svolge per Sulphurus e che la portano a sparire per giorni e quella di una normale studentessa del liceo artistico di Praga. Di solito riesce a mantenere in equilibrio questi due mondi, ma quando Sulphurus inizia a chiederle di fare sempre più commissioni e le porte del negozio vengono contrassegnate con delle mani che sembrano marchiate con il fuoco, Karou si rende conto che le cose stanno per peggiorare drasticamente. Si ritroverà infatti coinvolta in un conflitto di cui non era a conoscenza, quello tra le Chimere e i Serafini, che cambierà l'idea del mondo che conosce.
Molto tempo fa
una bambina venne cresciuta dai mostri.
ma gli angeli bruciarono le porte d'accesso al loro mondo e lei rimase tutta sola.
La struttura del romanzo salta dal presente al passato con molta facilità, fino a giungere a dei capitoli fatti solo di flashbacks tutti condensati. Questi sono molto strani. Mi ricordo che la prima volta mi ero sentita catapultata in un altro universo, tutto d'un tratto e che le cose che stavano accadendo erano troppe e troppo irreali. Al contempo permane la curiosità di sapere cosa sta vivendo Karou in quel momento, quindi nel presente; comprendo che stia anche lei rivivendo quei ricordi, ma uno stacco sul presente con le sue reazioni l'avrei apprezzato molto. Questa dinamica avviene solo una volta ed è troppo poco.
La storia è poi narrata dal punto di vista di Karou alternato a quello di Akiva, entrambi in terza persona. Una scelta classica e che ho apprezzato, perché mi ha permesso di conoscere anche il serafino e vedere scorci della sua vita.
Il worldbuilding creato dalla Taylor ha qualcosa di speciale. Per quanto in questo primo volume ce ne vengano mostrati soltanto degli sprazzi e le sue leggi vengano solo accennate, già questi risultano estremamente originali e ben costruiti. Il mistero dei denti, quello dei tatuaggi sulle mani di Karou, la stessa esistenza delle Chimere e dei Serafini hanno cause sconvolgenti e quando queste vengono rivelate l'impatto dei colpi di scena è fortissimo.
Era una città di alchimisti e sognatori, i cui ciottoli medievali erano stati un tempo calpestati da golem, mistici ed eserciti invasori.
L'ambientazione in questo primo volume è Praga e questa viene descritta come se fosse una città non di questo mondo. Dalle immagini utilizzate sembra che anch'essa faccia parte di un mondo fantastico, idea che viene sfatata nel momento in cui si fa riferimento a fatti storici realmente accaduti. Avendo poi visitato la città due volte (anche se solo in minima parte), mi sono ritrovata a ricordare i luoghi citati, sebbene visti in un'ottica diversa.
La neve che cadeva e l'ora mattutina cospiravano a a dipingere una Praga spettrale, come un'antica lastra fotografica, tutta argento e foschia.
Lo stile di scrittura è raffinato, poetico, ricco di immagini e descrizioni dettagliate.
Il solito stile dell'autrice, che o piace o lo si disprezza. Mi rendo conto che possa risultare pomposo, addirittura noioso ed intricato, ma a me piace moltissimo, perché lo trovo adeguato alla storia. È questo che mi permette di essere coinvolta in ciò che viene raccontato.
I personaggi sono ben caratterizzati, anche se in maniera piuttosto statica, con paragrafi di descrizioni fisiche e caratteriali esposte in blocco. Quelli secondari poi sono meno approfonditi, il che è accettabile, dato che si tratta del primo volume e tanti elementi sono ancora avvolti nel mistero.
Karou è una ragazza con lunghi capelli blu e la pelle cosparsa di tatuaggi, tra i quali spiccano i due occhi blu sui palmi delle mani. È stata cresciuta da Sulphurus e altre tre chimere, che l'hanno trattata come una figlia, ma lei si sente diversa ed ha un costante bisogno di affetto. Sente come una mancanza al centro del suo essere che la rende malinconica e confusa, perché non sa esattamente di cosa si tratti. È come se non si sentisse intera. sa che in parte è il desiderio di essere amata, ma c'è di più, qualcosa come lo struggimento per il fatto di non sapere nulla delle sue origini e per il fatto di vivere un'esistenza di misteri e bugie. Si tratta sicuramente di una protagonista affascinante, forte senza rinunciare alla propria femminilità e con un mistero al centro del suo essere che attira il lettore e lo porta a volerne sapere di più.
La sua vita era questo: magia, vergogna, segreti, denti e un profondo, lancinante vuoto al centro del suo essere, dove, con assoluta certezza, mancava qualcosa.
Zuzana è la migliore e unica amica di Karou. Anche lei studentessa del liceo artistico, con una grande passione per le marionette. Viene spesso fatto riferimento alla sua altezza esigua e per le due dimensioni vine paragonata ai burattini con cui lavora. Ha un carattere focoso e schietto ed è lei a portare un po' di divertimento nella vita di Karou. L'ho trovata divertente e spesso ho sorriso alle le sue battute, le scene in cui è presente risultano immediatamente più leggere e rassicuranti.
Akiva è un serafino guerriero. Addestrato fin dall'età di cinque anni al combattimento e mandato in guerra senza alcun riguardo per i suoi desideri. È ridotto ad un guscio vuoto, privo di sentimenti, che esegue soltanto gli ordini. Ma quando la maschera cada rivela un profondo tormento legato ad una perdita nel suo passato. È un personaggio complesso e per il quale ho provato una grande pena, mi è dispiaciuto per il modo in cui è stato costretto a vivere pe per la persona che è diventata.
Lui era un mostro, ma se lo era, era a causa del nemico. Nemmeno una vita in guerra aveva trasformato Akiva in quello che era. Era bastata un'unica azione, un atto inenarrabile che lui non avrebbe mai potuto dimenticare o perdonare, e per la quale, come vendett, aveva giurato di distruggere un regno.
Sulphurus è la chimera che si è presa cura di Karou fin dalla sua nascita, una sorta di padre adottivo piuttosto burbero e poco incline ai gesti d'affetto. Risponde spesso tramite grugniti o frasi criptiche, che riempie di immagini apparentemente incomprensibili. Non so ancora cosa provo per lui, mi ha lasciata molto dubbiosa e il suo comportamento in un momento di rabbia mi ha fatta inorridire. *Spoiler* Quando scopre Karou nella Fortezza Nera, il modo in cui la riduce è spaventoso. Comprendo che lei si sia messa in pericolo facendosi vedere da Thiago, ma non poteva saperlo perché Sulphurus non gliel'ha mai spiegato. Non è con le regole che le impedisci di porsi domande, anzi la sua curiosità aumenterà solo di più. Ad ogni modo, la trascina per le scale, poi le lascia dei lividi sulle braccia per quanto forte la stringe e infine le fa sbattere la testa contro una sedia. Ma siamo impazziti? In questa la chiamo violenza domestica e no, non può essere perdonato. *Spoiler*
<<Bellezza>>, aveva detto una volta Sulphurus in tono di scherno. <<Gli uomini ne sono pazzi. Indifesi quanto le falene che si gettano nella fiamma.>>
Ce ne sono molti altri, meno approfonditi, ma altrettanto importanti per l'avanzamento della storia.
Per quanto riguarda poi la storia d'amore, sono rimasta abbastanza perplessa. Non mi ricordavo che si trattasse di insta-love e nemmeno che avvenisse così in fretta, le tempistiche mi sono risultate molto strane. Aspetto di vederne lo sviluppo nel seguito, ma per il momento ci sono alcune cose che non mi quadrano. Mi sto chiedendo se sia una cosa tipica della Taylor, il non sapere come far iniziare una relazione e la scelta quindi del solito amore a prima vista.
Vi sono poi alcune scene piuttosto cruente, tutte ambientate nei ricordi. Si tratta di guerre, morti e simili e per quanto non siano descritte nel dettaglio, sono da incubo. O meglio, su di me hanno fatto effetto. Sappiate dunque che sono presenti, ma sopportabili, perché sono poche.
I temi trattati non sono ancora ben approfonditi. Questo romanzo è solo un inizio, tanto worldbuilding, fare conoscenza con i protagonisti, spiegazioni sulle dinamiche della magia, ma in tutto questo se ne possono ritrovare alcuni che saranno sicuramente analizzati meglio in seguito.
La famiglia e i legami affettivi mancanti. Sia Karou che Akiva hanno avuto un infanzia particolare, piena di cose taciute, separazioni e regole. Si parla dunque spesso di quanto ad entrambi manchi qualcuno che voglia loro davvero bene e che lo esprima. Si sentono spesso degli strumenti nelle mani dei loro familiari e si chiedono se non si possa fare semplicemente a meno di loro, se non siano per niente importanti.
I segreti. Karou deve mentire a tutti quelli che conosce, perché nessuno crederebbe alle Chimere e quindi alla sua seconda vita. Sulphurus le tiene celati il proprio lavoro, lo scopo delle sue commissioni, le sue origini e la provenienza dei desideri. Questa dinamica di continua bugie e parti di vita celata gravano sui personaggi e se ne sente il peso, infatti conducono a stanchezza o scoppi di rabbia. Soprattutto Karou vorrebbe sentirsi leggera e parlarne con qualcuno, essere creduta per una volta senza ripercussioni.
<<Non essere cuoriosi>> era una delle regole fondamentali di Sulphurus, e Izîl non l'aveva rispettata. Karou lo compativa, perché lo capiva. Anche in lei la curiosità era un fuoco perverso, e ogni sforzo diretto a spegenerlo non faceva che alimentarlo. Più Sulphurus ignorava le sue domande, più lei ardeva dal desiderio di sapere. E Karou aveva un mucchio di domande.
La guerra viene soltanto accennata. Si è capito più o meno com'è iniziata e perché, ma senza sapere perché continui da così tanti anni e come mai nessuno abbia mai trovato un modo per giungere anche solo ad una tregua. L'odio tra Chimere e Serafini è radicato in entrambe le specie, tanto da non chiedersi più perché si stia lottando contro gli altri, ma soprattutto chi siano gli altri e se siano davvero così mostruosi e crudeli.
<<Ti sei mai chiesto se sono i mostri a fare la guerra o la guerra a fare i mostri?[...]>>
Tornando ai colpi di scena, invece, se ad una prima lettura mi avevano fatta soffrire molto, sorprendendomi e facendomi vivere con la sensaazione che stesse per accadere qulcosa di brutto, ad una seconda lettura hanno avuto un effetto minore. Li ho sentiti meno, perché sapevo che stavano arrivando, quindi anche le rivelazioni più sconvolgenti, più che soprendermi mi tornavano lentamente alla mente. Ad ogni modo questo è dovuto alla mia rilettura e non all'opera in sé, che anzi ad un primo impatto riesce a colpire nel profondo.
Soprattutto la scena finale è lacerante. Si tratta di un finale molto aperto e molto doloroso, che si tiene su grazie ad una flebile speranza e fa precipitare nell'angoscia. La velocita con cui avviene dà l'idea di uno schiaffo e rimane impresso a lungo. Non so come ho fatto la prima volta a non leggere subito il seguito.
Nel complesso dunque è una storia che mi è entrata nel cuore e mi ha sorpresa più volte. Mi sono tornate in mente tutte le sensazioni avuto anni fa durante la lettura e ne sono stata travolta. Le Chimere poi sono straordinarie ed affascinanti, anche se mi risultano ancora difficili da visualizzare, non sono abituata a questa specie di creatura fantastica. Lo stile di scrittura è di quelli che piacciono a me, complessi, ricchi di immagini e descrizioni. I personaggi sono interessanti e ancora molto misteriosi.
*Vi devo però avvertire di una cosa. Se avete letto prima la duologia de "Il Sognatore" credo che questa trilogia qui vi risulterà peggiore. L'autrice è migliorata, soprattutto nel modo in cui tratta i temi e li fa evolvere, quindi potrebbe sembrarvi di procedere a ritroso. Devo poi dire che questa diventa molto più violenta dal prossimo volume, aspetto che invece non è molto presente nella serie successiva. Intendo che si va proprio sul campo di battaglia in mezzo ai cadaveri e questo è stato un altro dei motivi che mi ha spinto a bloccarmi nella lettura di "La Città di Sabbia" che avevo iniziato in Tedesco, l'ambientazione cambia radicalmente e si tinge di colori più cupi. Tanto perché lo sappiate.
Voto: 4 stelle
🌟🌟🌟🌟
Scintillante
Non mi sento di dare il massimo a questo libro, un tempo l'avrei fatto, ma leggendolo adesso non lo sento più così d'impatto.
Comunque, voi cosa ne pensate?
L'avete letto o ne avete l'intenzione?
Ciao! Anchʼio ho una predilezione per le copertine a sfondo bianco di questa serie, ma non so quanto siano difficili da recuperare.
RispondiEliminaIo ero riuscita a leggere i libri lʼuno di seguito allʼaltro e ho apprezzato moltissimo il worldbuilding. Persino lʼinstalove, per me, alla fine ha trovato un senso allʼinterno della storia. “La chimera di Praga” è una delle trilogie a cui mi sono affezionata di più nel corso degli anni...
Zuzana è uno dei miei personaggi preferiti, perciò dato che ti piace, ti consiglio di recuperare la novella! 😉
Ciao Amaranth!
EliminaSono felice di non essere l'unica a prediligerle, ma ti posso assicurare che al momento sono difficilissime da trovare. Quelle edizioni sono andate fuori catalogo, quindi le si può trovare solo usate ed è quello che sto tentando di fare.
Il fatto che il worldbuilding ti sia piaciuto mi porta a sperare bene per i prossimi volumi, ti farò sapere cosa ne penserò.
Se dici che anche l'insta-love ha senso la mia curiosità non fa che aumentare. Per il momento direi che potrebbe essere giustificato, ma neanche tanto.
Okay, sarà fatto. Grazie per il consiglio😄