Commento su un libro che non ho terminato: "Casa di Foglie" di Mark Z. Danielewski
"Casa di Foglie" di Mark Z. Danielewski
una lettura interrotta
Ciao a tutti lettori,
oggi vorrei parlarvi di un libro che ho interrotto l'anno scorso, ma sul quale il mio giudizio non era stato definitivo fino ad oggi. Ho finalmente deciso cosa farne e sento il bisogno di parlarvene.
Avete presente quando da piccoli facevate un incubo e vi si diceva di disegnarlo e poi strappare il foglio? Ecco, io assumerΓ² la stessa strategia con questo volume, solo che vi racconterΓ² la mia esperienza con esso. Si tratta di un libro che mi ha tormentata e che al momento non riesco nemmeno a spostare dallo scatolone in cui l'ho sepolto, perchΓ© il solo fatto di avere questo tomo tra le mani mi fa ribrezzo. Ogni volta che ci penso mi tornano tutte le sensazioni che ho provato durante la lettura e anche qualche tempo dopo averla interrotta e nessuna di queste Γ¨ positiva. C'Γ¨ qualcosa di profondamente sbagliato in questo libro, o meglio nella storia al suo interno, qualcosa di inquietante che mi dΓ i brividi.
Si tratta di "Casa di Foglie" di Mark Z. Danielewski e forse vi ricorderete che ve ne avevo giΓ parlato a luglio dello scorso anno, nell'ambito di una discussione sui libri sfidanti (se volete approfondire qui l'articolo completo). Continuo a pensare che il libro in questione rappresenti una sfida, in quanto rientra nella categoria di scrittura ergodica, ovvero quella categoria di opere che presenta un'impaginazione particolare, con note a piΓ© di pagina, testi scritti al contrario o disposti a formare delle figure, parole sparse per la pagine in modo apparentemente casuale ecc.. Quindi Γ¨ una lettura difficoltosa, in cui il lettore non viene aiutato, anzi lo si lascia districarsi in un mondo fatto di blocchi di testo sparsi, ma proprio qui sta la provocazione che porta alcuni lettori a volerci provare. In ogni caso, parlando della struttura dell'opera di Danielewski in particolare vi troviamo un sacco di note a bordo pagina, un repertorio di lettere, documenti ed immagini nella parte finale del volume e blocchi testuali disposti in modo vario (sovrapposti, l'uno dentro l'altro, da decifrare...) e questa era la parte che mi stava piacendo e per cui avevo iniziato a leggerlo. Certo comportava delle difficoltΓ , in primis la confusione, si passano i primi capitoli se non di piΓΉ (credo dipenda dal lettore) a non capire assolutamente nulla di ciΓ² che sta succedendo, si leggono due storie contrapposte una dentro l'altra, ma sembrano non portare da nessuna parte ed avanzare a passo di formica. Questo accade anche a causa delle numerose digressioni apparenetemente inutili su argomenti di vario genere e anche a causa delle note, che narrano una storia tutta diversa e che sono altrettanto irrilevanti.
Poi inizia la paura, l'inquietudine strisciante che si prova quando si sente che sta per accadere qualcosa di brutto, ma senza sapere in che forma si presenterΓ . Questa sensazione diventa una costate durante la lettura ed Γ¨ terribile, non riuscivo a reggerla, mi stava facendo sentire male. Non si tratta di un semplice Horror o un Thriller, anche se la storia rientra in entrambi i generi, Γ¨ qualcosa di diverso. Vi sentite coinvolti come se vi trovaste voi in quella casa che Γ¨ piΓΉ grande di quanto sembri, dove le stanze portano in zone buie e sconosciute e sembrano non avere fine. Diventa claustrofobico ed ansiogeno.
Pagine e pagine di rumori nel buio, supposizioni su cosa stia succedendo, perdite di contatto con gli altri personaggi, la sensazione di essere soli ed indifesi in uno spazio più grande di quanto la mente umana possa concepire. Vi assicuro che l'esperienza di lettura è bruttissima, neanche il Thriller più coinvolgente riuscirebbe a suscitare sensazioni simili, perché lì l'ansia, la tensione, la paura sono inserite in un determinato spazio di tempo, non si è costantemente sotto pressione, si mettono assieme gli indizi o comunque si pensa di capirci qualcosa e alla fine del libro si esce con una soluzione o con qualche brivido che dopo un po' svanisce. "Casa di Foglie" non dà tregua, è un incubo in cui si sprofonda sempre di più senza riuscire ad uscirne, si va avanti solo per desiderio di scoprire il mistero, per fare chiarezza nella confusione in cui ci si trova, ma non migliora mai. Diventa davvero troppo.
Tutti questi orribili stadi emotivi che ho passato durante la lettura, prima di riuscire a staccarmi dal volume, mi si riversano addosso al solo pensarci. Quando poi vedo il libro, non fa che peggiorare. Ovviamente si tratta di suggestioni, l'oggetto libro in sΓ© non ha nulla di che, Γ¨ un tomo di 760 pagine scritto in maniera strana, ma nulla di piΓΉ. Eppure continua ad avere in sΓ© il fattore inquietante. Quindi perchΓ© leggere un libro che mi fa star male? Che mi dΓ la sensazione di sentirmi osservata anche quando non lo sono e di annegare in un buio denso e viscido circondata da rumori indistinti? Non lo voglio piΓΉ vedere. Lasciarlo in uno scatolone non fa che ricordarmene la presenza, mettendomi di fronte alla possibilitΓ di riprenderne la lettura, ma adesso so che questo non accadrΓ mai.
Riprendendo qualcosa dal punto di vista contenutistico per spiegarvi meglio il perchΓ© di questo senso di nausea ed orrore, ci troviamo in una casa. Una casa in cui Γ¨ stato girato un film la cui storia Γ¨ stata raccontata in un manoscritto rinvenuto dal nostro protagonista, ovvero Johnny. Tanti media e tante storie una dentro l'altra, quella del film, del manoscritto e del suo scrittore, di Johnny e soprattutto della casa. Un edificio da libri dell'orrore, ma non la tipica casa infestata, no; una casa labirinto che sembra risucchiare non solo i personaggi, ma anche il lettore. Le esplorazioni delle sue strane stanze e dei cambiamenti di queste sono la cosa peggiore. Non si vede quasi niente, ma l'impressione di vagare per corridoi infiniti senza la certezza di poter tornare indietro, affidandosi soltanto alla fievole luce di una torcia e sentendosi il fiato sul collo di un qualche essere nascosto nell'ombra fa precipitare il lettore nell'angoscia piΓΉ profonda.
Non mi ricordo abbastanza dei personaggi, perchè mi sono rimaste solo le sensazioni, ma so che non mi piacevano, li trovavo inutili e noiosi, appesantivano una lettura già di per sé molto impegnativa. Dato che comunque non ho più ripreso la lettura dalla prima volta che ve ne ho palrato, vi cito cosa ne pensavo al tempo (e ne penserei tutt'ora se riprendessi in mano il libro anche solo per qualche pagina, ma avete capito che questo non accadrà ):
"[...] Johnny, di cui non me ne importa proprio niente perché non sopporto lui come personaggio, non vedo il motivo di inserire nella storia la narrazione di tutte le sue conquiste, delle sue paure e delle sue sbronze, è un personaggio perfettamente inutile e antipatico, mi disgusta profondamente anche per il linguaggio volgare che utilizza.[...]Non lo comprendo, semplicemente, non so perché l'autore abbia inserito queste riflessioni o un protagonista così facilmente disprezzabile"
(autocitazioni dal solito post discussione).
Detto questo a me la letteratura ergodica piace e ne avevo fatto una bella esperienza con "S. La Nave di teseo" di J.J Abrams e Doug Dorst (la mia recensione), quindi leggerΓ² sicuramente altre opere simili, ma non "Casa di Foglie". Non ho mai trovato un libro del genere, quelli che non mi piacciono mi lasciano un senso di delusione, rabbia, irritazione o disgusto, ma mai la disperazione e l'orrore che ho provato durante la lettura di questo volume. Un'angoscia che non lascia liberi e che si trasforma in peso che blocca il repiro. Terribile.
Non cosiglio a nessuno questa esperienza e mi rendo conto che questo libro sia stato pubblicizzato molto al momento della sua traduzione in Italia, in quanto opera ritenuta intraducibili proprio per la sua impaginazione. In quest0 ambito complimenti al traduttore, davvero. Tuttavia, Γ¨ un libro per pochi e se vi dΓ delle brutte sensazioni fin dall'inizio lasciatelo perdere, non ne vale la pena.
Termino con un'ultima autocitazione da questo post in cui esprimevo i primi sentori della sensazione di disgusto e orrore che si sono via via intensificati e che al tempo, mi hanno portata a staccarmi a forza dal libro:
"mi ha lasciata con una strana sensazione di inquietudine e confusione. Anzi direi più di questo, una sorta di turbamento misto a paura. Non credevo che questo libro potesse avere un così grande impatto sul lettore, ne avevo sentito parlare, ma non ci avevo dato peso. In realtà ha qualcosa che mi ha spinto a metterlo da parte e a non volerlo più vedere."
Commenti
Posta un commento
Lasciate un commento, se vi va. (Commenti spam o che vanno contro la Policy del Blog verranno immediatamente eliminati)