Recensione - "S. La Nave di Teseo" di Doug Dorst e J.J. Abrams

"S. La Nave di Teseo" 

di Doug Dorst e J.J. Abrams

Ciao a tutti lettori,
eccomi qui con un'altra recensione, una nuova in così poco tempo! cause di forza maggiore, diciamo: devo riportare il libro in biblioteca. 
Quindi spero di non averla stilata troppo in fretta e vi auguro una buona lettura!

Anno di pubblicazione: 2014

Titolo: S.

Autori: Dug Dorst e J.J. Abrams

Editore: Rizzoli

Genere: Thriller

Prezzo: 35,00€

Pagine: 456

Tempo di lettura: circa 3 settimane

Trama

Un libro, due lettori, un mondo di pericolo e desiderio... Una giovane bibliotecaria trova per caso un libro lasciato fuori posto da uno sconosciuto: un lettore intrigato, rapito dalla storia e dal suo misterioso autore, come rivelano le note che ha appuntato a margine. Lei gli risponderà con note di suo pugno, dando inizio a un singolare dialogo che li condurrà insieme in un mondo sconosciuto. 

 I lettori: Eric e Jennifer, un ricercatore e una studentessa indietro con gli esami, entrambi chiamati a scelte cruciali per capire chi sono e che cosa vogliono diventare, e quanto saranno in grado di mettere le proprie passioni, ferite, paure l'uno nelle mani dell'altro.

 "S." è il diario di due persone che si incontrano tra i margini di un libro per ritrovarsi invischiate in una lotta mortale tra forze sconosciute: un viaggio nell'universo della parola scritta che risucchierà i suoi lettori in una rischiosa spirale...

Anno di pubblicazione: 1949

Titolo: La Nave di Teseo

Autori: V.M. Straka e F.X. Caldeira

Editore: Winged Shoes Press

Trama

Il libro: La nave di Teseo, l'ultimo, discusso romanzo di V.M. Straka - autore prolifico quanto enigmatico - nel quale un uomo senza passato viene rapito e imbarcato a forza su una strana nave dal terrificante equipaggio e lanciato verso i pericoli di una missione ignota. 

L'autore: Straka, oscuro e discusso protagonista di uno dei più grandi misteri del mondo; rivoluzionario di cui nulla si conosce se non le parole che ha scritto e le teorie elaborate sul suo conto.

My Opinion

Ho bisogno di un libro del genere. Sento davvero il desiderio di avere una conversazione fatta di appunti sui margini. Sono sconvolta, stravolta, emozionata e confusa.

Questo libro è un'esperimento fantastico.

Ma sarà meglio che inizi a spiegarvi di cosa si tratta.
Ci troviamo di fronte ad un esperimento letterario costituito da un cofanetto nero con il simbolo S. e i nomi dei due autori. Rimosso questo si scopre il libro vero e proprio, "La Nave di Teseo" con le pagine ingiallite e i timbri della biblioteca, insomma, ha tutto l'aspetto di un libro preso in prestito. Se non fosse che non è più stato restituito e che vi sono stati scritti moltissimi appunti a bordo pagina.
Infatti Eric, uno studente ossessionato dal mistero che avvolge l'identità dell'autore V.M. Straka, si è messo a fare delle ricerche in merito, iniziando ad annotare qualsiasi cosa che attirasse la sua attenzione nel libro. Quando poi Jen, una studentessa al suo ultimo anno di università che lavora nella biblioteca della scuola, scopre il libro e iniziando a sfogliarlo ne è irrimediabilmente attratta, inizierà per questi due protagonisti una conversazione fatta di appunti a margine.

All'interno del libro si possono quindi riconoscere due storie, quella narrata ne "La Nave di Teseo", che vede come protagonista S., un giovane uomo che ha perso la memoria ed è quindi alla ricerca della sua identità; e quella di Jen ed Eric, fatta di ricerche, scoperte e la nascita di un bellissimo legame.
Per quanto riguarda quest'ultima vi anticipo subito che può risultare un po' confusionaria, perché vi sono appunti di molti colori sparsi ovunque e non si sa bene quali leggere prima.
Quindi ve li classificherò:

1. Matita per Eric. Prima lettura in solitaria;
2. Nero per Eric e Blu per Jen. Questi sono proprio i primi, primo incontro e prima ricerca;
3. Verde per Eric ed Arancione per Jen. Subito successivi;
4. Rosso per Eric e Viola per Jen. Ancora successivi;
5. Nero per entrambi, proprio alla fine di tutto.

Vedete voi come andate meglio a leggerli, tenendo conto degli spoilers. 
Si potrebbe leggere prima tutta la storia di S., poi ripartire dall'inizio e leggere tutti gli appunti. Oppure stessa cosa, ma con più riletture seguendo l'ordine cronologico degli appunti.
Ma in realtà vi consiglio il metodo che ho utilizzato io: leggete tutto assieme. Prima una pagina de "NdT" , poi i rispettivi appunti e avanti così, vedete voi quante pagine leggere prima di bloccarvi per recuperare con gli appunti. 
Ho fatto così, perché davvero non sarei riuscita ad ignorare le note a margine, quindi ho preferito seguire le molteplici storie in contemporanea.
Per tutti questi metodi di lettura ringrazio Brina del blog SonoSoloLibri , leggendo il suo articolo ho finalmente capito come uscire dalla mia confusione iniziale.

E infine, per terminare con la struttura del romanzo, vi sono delle aggiunte di documenti, lettere, articoli di giornale e vari, che Jen ed Eric si passano tramite il libro.
(Vi avevo già parlato della struttura e dei miei pensieri iniziali qui).

Ma ora passiamo alla storia in sé, quella de"La Nave di Teseo".
Si tratta di una storia molto particolare, che mi risulta difficile classificare in un genere preciso, potrebbe essere in parte un romanzo di formazione, per la crescita del protagonista, poi un fantasy per la presenza delle voci dei morti che S. sente, o ancora un thriller, per la lotta tra Agenti e membri della S; o ancora un romanzo d'avventura, per i viaggi assurdi che compie S. Non so dirvelo con certezza.
Ad ogni modo questa mi è piaciuta per la maggior parte del tempo, ho apprezzato il mistero che permea tutto il racconto, il fatto che nessuno dia mai delle chiare spiegazioni, che le cose accadano senza un perché, ma questo al contempo mi ha irritata, dove sono le mie risposte?
Alcune parti sono risultate più interessanti, altre invece davvero troppo vaghe, perché il lettore arriva a comprendere ciò che accade soltanto quando lo comprende S., quindi è come se vivessimo anche noi in questo stato di annebbiamento, in cui non sappiamo di chi fidarci e non comprendiamo nulla di ciò che sta accadendo.

Nella sua testa, le voci pulsano per antichi tormenti. Questo posto deve essere stato teatro di sofferenze inimmaginabili, di cuori, anime e vite rubati alle persone che un tempo erano queste voci.

Vi sono state delle riflessioni molto interessanti, soprattutto sulle parole scritte, l'inchiostro e la scrittura. 
Quest'ultima è vista al contempo come un metodo per un'analisi approfondita di sé, mettendo le parole per iscritto si riesce ad esprimere tutto ciò che si prova come se i nostri pensieri fluissero nella penna e si riversassero direttamente sulla carta. Frattanto l'esercizio della scrittura causa affaticamento, è uno svuotamento del sé interiore, ci prosciuga irrimediabilmente, pur consentendoci di sentirci meglio.

Un altro tema è la solitudine, la ricerca sconclusionata di un compagno.
 S. è l'emblema della solitudine, delle mancate occasioni, di una ricerca disperata che sembra trasformarsi sempre più in un'illusione. E questa sua ricerca sembra spesso fermarsi, per cause esterne, impegni e compiti. Eppure ci si ritrova a dare la colpa ad S., alla sua poca forza di volontà, alla sua dissennatezza in certo senso. Come Jen io non riesco a giustificarlo, avrebbe potuto immergersi completamente nella ricerca, è stato lui a non volerlo fare.

Collegato al tema precedente vi è poi il libero arbitrio. 
Sembra che la vita di S. rientri in un piano ben preciso, invece gli è sempre consentita una scelta, è lui a plasmare la sua esistenza, pur non sapendo su cosa basarsi. Molte vole nel corso della narrazione S. si trova di fronte ad una scelta e la coglie sempre, per quanto illogica o immotivata essa sia. Vi è però in questa sua scelta cieca l'assenza di un aiuto concreto. Come detto prima, anche se il protagonista si trova circondato da altre persone, è sempre solo, nessuno lo aiuterà mai .

Importa ciò che vuole lui? Soprattutto ora, in questo momento, un momento di grandi opportunità che potrebbe giustificare decenni di fughe, lotte, terrore e sangue? Può mai contare qualcosa ciò che un singolo uomo vuole?

Per quanto riguarda invece la storia di Eric e Jen, l'ho adorata. 
Ho visto evolvere il loro rapporto dall'essere due sconosciuti, a compagni di ricerca, poi amici fino a qualcosa di più. È stata una storia dolcissima, seppur inframmezzata da contrasti, minacce, situazioni più grandi di loro, perché ovviamente loro due non sono i soli ad essere sulle tracce di Straka.
Sono però riusciti a gestire la situazione, non sempre al meglio, ma ce l'hanno fatta e la ricerca è diventata più interessante, addirittura più divertente  in due, l'uno notava cose che all'altro non erano mai saltate all'occhio e si giungeva a delle nuove conclusioni.
Si sono aperti l'uno con l'altra, a poco a poco, abbandonando la riservatezza iniziale e la difesa dell'ironia, è stato un processo davvero emozionante da seguire.

I personaggi sono tratteggiati in maniera molto vaga, tranne il protagonista, del quale è stata fatta una profonda introspezione psicologica.

S. è un personaggio perso, pieno di dubbi, che non sa mai le motivazioni per le quali sta portando a termine una determinata cosa. Si sente profondamente solo, sembra vivere più nei suoi sogni e nei suoi racconti che nella vita reale. Si modella attorno ad una vita che non sa se sia la propria, interrogandosi costantemente sul passato. Raccoglie indizi, senza pii trarne fuori nulla, pur essendo alla ricerca della propria identità, sembra andare spesso fuori strada. In alcuni momenti l'ho apprezzato, in altri ho ritenuto le sue decisioni assolutamente stupide.

Lui - il presunto S. - non ha controllo su chi o dove o perché è.
È come se stesse cadendo di nuovo, cadendo nell'oscurità, senza niente su cui credere a parte la crudele efficacia della forza di gravità.

Sola è l'altra protagonista di "NdT", anche se la conosciamo più come una presenza evanescente, costantemente rincorsa da S. . È lei che lui sta cercando, in quanto unico appiglio alla sua vita passata. La si ritrova nei sogni, in immagini, dipinti, racconti, è raramente presente concretamente. Eppure pervade tutto il romanzo. Anche lei mi ha dato un po' sui nervi, insomma non è che lei vada incontro ad S. o tenti di spiegargli qualcosa, si comporta come tutti gli altri e nasconde un sacco di segreti, come ci si possa fidare di lei rimane per me un mistero.

A quel punto si era ritrovato a pensare alla donna della taverna e a desiderare con improvvisa e sorprendente intensità di poterla rivedere anche solo per dirle di questa conclusione che aveva tratto su se stesso.

Eric è un personaggio molto interessante. Ha moltissimi sensi di colpa che hanno condizionato tutta la sua vita, accentuati dalla pessima relazione con i genitori. Ha difficoltà ad aprirsi con gli altri, si considera ed è automaticamente considerato dagli altri invisibile. Ha consacrato tutti i suoi studi alla ricerca dell'identità di Straka ed ora serba una profonda rabbia per colui che l'ha ostacolato, il sogno della sua vita è semplicemente andato in frantumi. Tuttavia sotto questa sua corazza di rabbia, rancore verso se stesso ed invisibilità imposta, è dolcissimo, divertente, ironico, sembra una persona molto sensibile che ha ancora molti dubbi su se stesso, è molto controllato e preciso, lasciarsi andare è per lui una cosa spaventosa. 
Mi ci sono rivista, non in modo così estremo, però in parte abbiamo un carattere simile, sarà per questo che mi ci sono affezionata tanto.

Jen ha anche lei grandi difficoltà nei rapporti con gli altri, dovuti a delle sue passate esperienze: il rapporto con i suoi genitori e una relazione amorosa andata male. Al momento sta subendo le conseguenze della rottura con il suo ex, ha tutti i suoi amici contro, tutta la famiglia che le mette pressione perché lei si laurei al più presto e sente sempre più spesso l'impulso di abbandonare tutto. Anche lei si difende dagli altri, ma in modo diverso da Eric, lei li allontana. Ha inoltre questa capacità di plasmare delle diverse versioni di sé, è come se recitasse costantemente, per rendersi più interessante o perché ormai le viene naturale.
È anche lei molto spiritosa, mette molta passione in quello che fa, ma è anche impulsiva e sempre ignara delle conseguenze.
Anche lei mi è piaciuta, sebbene il suo impulso di allontanare da sé tutti mi abbia lasciata più volte di mal umore. Sa essere molto sgarbata e suscettibile.

Lo stile di scrittura mi è piaciuto abbastanza. 
Spesso vi era un'atmosfera irreale, non capivo bene se ciò che stavo leggendo stesse accadendo realmente o solo nella testa del protagonista.

E gli altri alzeranno i remi e guideranno la nave verso il cielo pieno di stelle, verso un  vento caldo che soffierà da sudest, verso il mare aperto e navigheranno.

In conclusione mi è piaciuto moltissimo questo metodo alternativo di presentare la storia. L'ho trovato molto coinvolgente, sebbene inizialmente potesse risultare confusionario. Non sono riuscita a seguire le indagini sull'entità di Straka nello specifico, ma solo sommariamente, perché i nomi citati erano davvero tanti e spesso mi dimenticavo a chi si riferissero, sapete, dovendo seguire più storie contemporaneamente...

Voto: 4 stelle

🌟🌟🌟🌟

Scintillante

Vi ispira o non lo leggereste mai?

Quale delle due storie vi attira di più?

Fatemi sapere cosa ne pensate! 

Martha