Recensione - "L'Oceano in Fondo al Sentiero" di Neil Gaiman
"L'Oceano in Fondo al Sentiero"
di Neil Gaiman
di Neil Gaiman
Ciao a tutti lettori,
oggi vi porto una recensione di uno dei migliori autori di Fantasy per ragazzi.
(E con questa fanno una recensione in meno di quelle in arretrato! Vedete che sto recuperando?)
Spero vi piaccia!
(E con questa fanno una recensione in meno di quelle in arretrato! Vedete che sto recuperando?)
Spero vi piaccia!
Anno di pubblicazione: 2013
Titolo: L'Oceano in Fondo al Sentiero
Autore: Neil Gaiman
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Prezzo: 17,50€
Pagine: 187
Tempo di lettura: non ne ho la piΓΉ pallida idea...
Trama
Sussex, Inghilterra. Un uomo di mezza etΓ ritorna alla casa della sua infanzia per un funerale. Sebbene la casa non ci sia piΓΉ da un pezzo, l'uomo Γ¨ irresistibilmente attratto dalla fattoria in fondo al sentiero, dove a sette anni aveva conosciuto una ragazza fuori dal comune - Lettie Hempstock -, sua madre e sua nonna. Erano decenni che non pensava piΓΉ a Lettie. Eppure non appena si siede vicino allo stagno (quello stagno che lei sosteneva essere un oceano) accanto alla vecchia fattoria in rovina, ecco che il passato ritorna con i suoi ricordi, troppo strani, spaventosi e pericolosi per essere ricordi di episodi davvero successi a qualcuno, tanto meno a un ragazzino.
Quarant'anni prima un uomo, un inquilino della casa di famiglia, aveva rubato la loro auto, dentro la quale si era suicidato proprio in fondo al sentiero. Quella tragica morte aveva evocato antiche forze che andavano lasciate in pace. Si erano scatenate oscure creature che venivano da chissΓ dove. L'orrore piΓΉ terribile e minaccioso aveva creato devastazioni indicibili. E lui, ai tempi solo un ragazzino, disponeva come unica difesa di tre donne che vivevano in una fattoria in fondo al sentiero... La piΓΉ giovane di loro affermava che lo stagno Γ¨ un oceano. La piΓΉ anziana si ricordava del Big Bang.
My Opinion
La mia esperienza con questo libro Γ¨ iniziata per un caso fortuito.
Spesso mi metto a cercare nuove letture e me le segno classificandole in varie liste, in particolare ne ho una in cui riporto i libri che mi interessano da prendere in biblioteca.
Alcuni rimangono lì per molto tempo, perché mi passa la voglia di leggerli.
Com'era accaduto anche a questo volume, che quindi si trovava nella lista e fatalitΓ , avendo le idee molto confuse su che cosa desiderassi leggere decisi di prenderlo.
Com'era accaduto anche a questo volume, che quindi si trovava nella lista e fatalitΓ , avendo le idee molto confuse su che cosa desiderassi leggere decisi di prenderlo.
Adesso sono felicissima di aver preso questa decisione. PerchΓ© era proprio il libro di cui avevo bisogno.
Ma partiamo dal principio.
Il nostro protagonista sta partecipando ad un funerale. Ad un certo punto si trova ad aver bisogno di una pausa e sale in macchina guidando senza una meta. Fino che si rende conto di essere giunto alla sua vecchia casa nella quale abitava da piccolo, poi proseguendo arriva alla fattoria Hempstock, in cui aveva fatto conoscenza delle tre simpatiche figure femminili che vi abitavano: Letti Hempstock, sua amica d'infanzia, Mrs Hempstock, la madre e Mrs Hempstock Vecchia, la nonna.
Arrivato lì sente il bisogno di recarsi allo stagno, lo stesso stagno che Letti asseriva essere un Oceano. E proprio lì, seduto su una panchina sulla riva dello stagno inizia a ricordare.
Si sovviene di episodi della sua infanzia che aveva rimosso completamente e questi ricordi sono appunto la storia che andremo a leggere.
La storia in sΓ© mi Γ¨ piaciuta moltissimo.
L'ho trovata molto originale, con la giusta commistione di elementi Fantasy e Horror. Questi ultimi in particolare erano addirittura troppo inquietanti a volte o disgustosi, descrivevano immagini talmente sanguinolente da farmi rabbrividire. Io lo classificherei come un racconto per ragazzi, perchΓ© il fatto che il protagonista sia un bambino e racconti gli episodi filtrati attraverso la sua visione ingenua ed infantile me lo fa classificare come tale, ma il problema sono proprio questi elementi, tuttavia forse sono solo io ad essere troppo sensibile.
<<Come puoi essere felice in questo mondo? Hai un buco nel cuore. Dentro di te c'Γ¨ la porta di accesso a terre al di lΓ del mondo che conosci. Ti chiameranno, quando sarai piΓΉ grande. Non arriverΓ il momento in cui riuscirai a dimenticarle, in cui smetterai di cercare in cuor tuo qualcosa che non puoi avere, qualcosa che non puoi nemmeno immaginare fino in fondo, la cui mancanza ti guasterΓ il sonno e i giorni e la vita, finchΓ© non chiuderai gli occhi per l'ultima volta, finchΓ© i tuoi cari non ti daranno il veleno e t venderanno all'anatomia, e persino allora morirai con un buco dentro di te, e allora gemerai e imprecherai contro una vita mal vissuta.>>
Ci sono poi stati dei momenti nel corso della narrazione in cui ho faticato ad immaginarmi le scene descritte, perchΓ© troppo fantastiche e fantasiose, era come se la mia immaginazione vi si opponesse, come se fossero troppo e questo non mi era mai successo. Gaiman Γ¨ giunto ad un livello di Fantasy tale da aver superato completamente il limite della razionalitΓ .
In genere in qualsiasi storia di questo genere tutto Γ¨ regolato da leggi precise, sennΓ² si andrebbe incontro al caos e i lettori non capirebbero nulla, quindi per quanto assurdi siano gli episodi narrati, li si comprende perchΓ© hanno una logica di fondo. Ecco, in questo caso c'erano dei momenti in cui mi sono trovata completamente spaesata, persa nella bellezza dell'impossibilitΓ di ciΓ² che stavo leggendo.
La narrazione avviene in prima persona, attraverso gli occhi di un bambino di otto anni.
Ho apprezzato questa scelta dell'autore di presentarci una visione magica del mondo, in cui tutto Γ¨ possibile. Se il protagonista fosse stato piΓΉ grande avrebbe iniziato ad analizzare la sua situazione, ci sarebbe andata di mezzo la razionalitΓ , ma essendo un bambino, pervaso dalla fantasia puΓ² credere a tutto senza porsi domande.
Mi Γ¨ piaciuta in particolare la sua visone degli adulti e del loro mondo, in alcuni momenti li si vede come degli esseri invincibili, non soggetti ad alcuna paura o tristezza, in altri invece si vede i propri idoli crollare, quando li si vede piangere o si scopre che possiedono ancora le paure dei bambini. Questa visone mi ha fatto molta tenerezza. In particolare Lettie avanza un'ipotesi che vi devo assolutamente riportare:
<<Adesso ti dico una cosa importante. Nemmeno gli adulti, dentro, hanno l'aspetto da adulti. Fuori sono grandi e grossi, sventati e sicuri di sΓ©. Dentro, invece, hanno l'aspetto di sempre, quello che avevano alla tua etΓ . La veritΓ Γ¨ che gli adulti non esistono. Non ce n'Γ¨ nemmeno uno in tutto il mondo.>>
Insomma Γ¨ come se in ogni adulto si vedesse sempre il bambino che Γ¨ stato. Interessante.
Per quanto riguarda gli elementi paurosi ho ritrovato un tema che ricorre di frequente nei libri per ragazzi, il fatto di non potersi fidare di nessuno e in particolare di non poter piΓΉ fare affidamento sui propri genitori.
I bambini non vengono presi sul serio appena raccontano i fatti assurdi e spaventosi nei quali si ritrovano coinvolti, le loro storie vengono classificate come fantasticherie e non si dΓ loro l'aiuto che necessitano.
Il momento nel quale il bambino si rende conto del fatto che i suoi genitori non gli crederanno mai Γ¨ quello piΓΉ terribile.
Potrebbe essere alle prese con mostri spaventosi, streghe o altre creature simili, ma ciΓ² che lo spaventerΓ di piΓΉ e che gli farΓ perdere la speranza sarΓ la perdita del sostegno dei suoi genitori. Gli unici su cui abbia sempre fatto affidamento gli hanno voltato le spalle.
Leggere di questo episodio in questo libro mi ha spezzato il cuore, l'indifferenza degli adulti viene portata agli estremi. Tanto che questi iniziano ad essere controllati dall'antagonista della storia, diventano delle vere e proprie marionette nelle sue mani, quindi oltre a non potersi fidare di loro li si deve vedere come dei mostri alla stregua di quello contro il quale si sta combattendo.
*Spoiler* Vi Γ¨ un momento in particolare che mi ha sconvolta profondamente. il padre del protagonista si arrabbia con lui perchΓ© si Γ¨ comportato male nel confronti della nuova governante, la quale Γ¨ un mostro vero e proprio, e lo vuole punire. Controllato dalla governante riempie la vasca da bagno e tanta di annegare il figlio. Non riesco nemmeno a spiegarvi quanto sia stata orribile questa scena, soprattutto il momento in cui il bambino si Γ¨ reso conto di cosa stesse accadendo. *Spoiler*
I personaggi sono ben caratterizzati e mi sono piaciuti moltissimo.
Iniziamo dal protagonista, del quale non viene mai fatto il nome. Questo bambino di otto anni si ritrova a dover affrontare situazioni piΓΉ grandi di lui, in una parte di mondo magica, di cui lui non era a conoscenza. Eppure Γ¨ curioso, accetta tutto con una tranquillitΓ tale, che Γ¨ come se lui avesse sempre pensato che cose simili potessero accadere, non rimane sconvolto, a malapena meravigliato, aspetta la spiegazione e la accetta come se l'avesse sempre saputa e fosse perfettamente logica. Ovviamente ci sono altri momenti in cui il fatto di non comprendere subito ciΓ² che sta accadendo lo porteranno ad essere terrorizzato, senza saper cosa fare e senza nessun aiuto. In questi ultimi ho provato la sua stessa paura, ho condiviso le sue angosce, per quanto fossero descritte in modo vivido.
Vi Γ¨ poi in lui un desiderio di voler far parte di questo mondo sconosciuto e fantastico al quale lo introduce Lettie, lui vuole essere al suo fianco, ad aiutarla, a vivere numerose avventure assieme. In Lettie ha trovato un'amica e nel suo mondo la realizzazione dei mondi immaginari dei bambini.
Lettie Γ¨ un personaggio singolare. L'autore rimane sempre molto vago sia su di lei che su sua madre e sua nonna. Non sappiamo chi sia suo padre o da dove provenga e non arriviamo nemmeno a comprendere appieno se lei sia una strega o una qualche altra creatura fantastica non ben classificata.
Per il resto Lettie Γ¨ molto sicura di sΓ©, Γ¨ coraggiosa, gioiosa ed altruista.
All'apparenza una bambina, ha in realtΓ molti piΓΉ anni di quanti si possa immaginare, pur mantenendo sempre lo stesso aspetto e comportandosi come un'infante. Γ la meno esperta delle Hempstock, commette sbagli, non si rende conto dei rischi, ma vuole sempre provare, contribuire anche lei con le sue conoscenze. Eppure quando le cose si mettono davvero male torna a fare riferimento alle due adulte.
Ci sono due momenti nel corso della narrazione in cui lei sembra scomparire, volatilizzarsi, ed essendo un personaggio principale quest'assenza Γ¨ molto evidente. Si scopre poi che stava contribuendo in modo significativo all'avanzare della storia, tuttavia durante queste due situazioni si ha il dubbio che anche lei abbia abbandonato il protagonista.
<<Mi dispiace>> disse Lettie. [...] <<Γ quello il problema con gli esseri viventi, che non durano a lungo. Oggi sono micetti, domani gatti vecchi. Dopodomani solo ricordi. E i ricordi sbiadiscono, si imbrogliano, si confondono...>>
Mrs Hempstock anche di lei sia hanno poche informazioni. Rappresenta la figura materna per eccellenza all'interno del romanzo, sempre pronta a consolare i bambini, a confortarli. Appare molto simpatica e gentile.
Mrs Hempsovk Vecchia, così chiamata per differenziarla dalla figlia, è talmente vecchia da essere al mondo prima della reale esistenza di questo, nel senso che ha assistito al Big Bang. à la più potente delle Hempstock. è lei a dettare legge e a compiere gli incantesimi più complicati. à quella che risponde in modo più sgarbato alle domande insistenti del protagonista, rimproverando spasso la nipote per il fatto di portarsi dietro quel bambino così ingenuo.
Ursula Monkton Γ¨ un mostro che si presenta come governante a casa del protagonista e di sua sorella. Γ crudele, addirittura sadica, imperterrita nelle sue decisioni di causare atroci sofferenze, sebbene lei asserisca di voler soltanto rendere felici gli esseri umani. Γ orribile in tutti i sensi. Il fatto poi di ritrovarsela in casa e non riuscire a spiegare ai propri genitori di chi si tratta porta a paura su tutt'altro livello.
I genitori sono intercambiabili, non hanno particolari tratti distintivi, sono figure scialbe che diventano presto marionette nelle mani di Ursula Monkton, pendono dalle sue labbra, non vedano il marcio che si nasconde in lei. Ho provato un profondo disgusto per loro, per la loro incapacitΓ di reagire e per il modo in cui hanno liquidato le paure del figlio.
Vale lo stesso per la sorellina, la quale dovrebbe pur accorgersi del fatto che qualcosa non va, ha ancora la visione pura dei bambini, invece si affeziona alla governante e continua a riversare la colpa di tutto sul fratello, non rendendosi conto del fatto che lui stia tentando di proteggerla. Γ una bambina viziata e pestifera, che coglie qualsiasi occasione per litigare e prendere in giro in protagonista.
Le storie da adulti non avevano nΓ© capo nΓ© coda, e per giunta impiegavano un sacco di tempo per entrare nel vivo. mi davano la sensazione che per essere adulti bisognasse conoscere segreti, mistici segreti iniziatici. PerchΓ© allora i grani non leggevano le storie di Narnia, perchΓ© non si interessavano a isole segrete e spie e fate minacciose?
Lo stile di scrittura è molto semplice, davvero semplice. Altro elemento che me lo fa inserire nei libri per Ragazzi. Ciononostante risulta molto coinvolgente e appassionante. Non riuscivo a staccarmi dalle pagine, provavo le stesse emozioni del protagonista, soffrivo e gioivo con lui. Per questo le parti horror mi hanno colpita tanto, era come se le stessi vivendo sulla mia pelle, mi ero talmente affezionata al protagonista da essere in pena per lui e da prendermela con i suoi genitori che si lasciavano abbindolare così facilmente.
Era da tanto che non trovavo un libro del genere, il tipo di libro che non ti permette di staccarti dalle pagine, che ti trascina nella storia e dal quale fai fatica a riemergere, ne sentivo il bisogno, mi ha riportato alla mante il piacere della lettura e in particolare della lettura di Fantasy.
Purtroppo perΓ², dopo aver letto circa tre quarti del romanzo ho iniziato a rallentare, distratta da altro e a vedere le cose in modo piΓΉ distaccato, ma questo soltanto perchΓ© leggevo davvero poco, con lunghi periodi di pausa tra una lettura e l'altra. Se io avessi continuato con lo stesso ritmo iniziale avrei sicuramente provato le stesse sensazioni di coinvolgimento esposte precedentemente.
Si riflette molto sulle paure dei bambini, sulle diverse forme di queste e sulle diverse reazioni.
Come detto prima ritengo che la peggiore sia quella di perdere l'appoggio dei genitori.
Ma vi Γ¨ poi la solita paura del buio, che si realizza nell'immaginazione di mostri che emergono dall'ombra. Poi quella di rimanere soli al mondo, senza aiuti e sena spiegazioni. La paura di morire e quella di ritrovarsi in un luogo orribile e pieno di sofferenze in cui si potrebbe rivedere un riferimenti all'inferno.
La paura di lottare contro mostri invisibili, che sembriamo vedere solo noi e che si portano a dubitare di noi stessi. la paura del maligno, soprattutto se questo ci vuole ingannare assumendo le forme di un nostro caro.
Insomma, vi Γ¨ un vero e proprio studio delle paure dei bambini tramite la concretizzazione di questi in delle bestie ributtanti.
<<Sei un mostro? Come Ursula Monkton?>>
Lettie gettΓ² un sasso nello stagno. <<Io dico di no. Sai, i mostri sono di tutte le forme e dimensioni. Ceri sono cose di cui si ha paura. Certi altri altri prendono le sembianze di cose di cui si aveva paura tempo fa. Certi altri ancora sono cose di cui bisognerebbe aver paura e invece non la si ha.>>
<<Di Ursula Monkton sì che bisognerebbe avere paura>> dissi.
<<Forse. Secondo te di cos'ha paura Ursula Monkton?>>
<<Boh. PerchΓ© pensi che abbia paura di qualcosa? Γ un'adulta no? Adulti e mostri non hanno paura di niente.>>
<<Oh i mostri hanno paura sì>> disse Lettie. <<à per questo che sono mostri. [...]>>
Il finale mi ha lasciata basita. No mi Γ¨ piaciuto com'Γ¨ stato gestito, sebbene i abbia capito il fatto che Gaiman volesse delimitare il confine tra il mondo degli adulti e quello dei bambini. Sono rimasta profondamente delusa e non sono riuscita ad accettarlo comunque.
<<Cosa stiamo cercando adesso?>>
<<Ci siamo quasi. La prossima cosa che dobbiamo trovare Γ¨ un temporale.>>
Voto: 4,5 stelle
Il nostro protagonista sta partecipando ad un funerale. Ad un certo punto si trova ad aver bisogno di una pausa e sale in macchina guidando senza una meta. Fino che si rende conto di essere giunto alla sua vecchia casa nella quale abitava da piccolo, poi proseguendo arriva alla fattoria Hempstock, in cui aveva fatto conoscenza delle tre simpatiche figure femminili che vi abitavano: Letti Hempstock, sua amica d'infanzia, Mrs Hempstock, la madre e Mrs Hempstock Vecchia, la nonna.
Arrivato lì sente il bisogno di recarsi allo stagno, lo stesso stagno che Letti asseriva essere un Oceano. E proprio lì, seduto su una panchina sulla riva dello stagno inizia a ricordare.
Si sovviene di episodi della sua infanzia che aveva rimosso completamente e questi ricordi sono appunto la storia che andremo a leggere.
La storia in sΓ© mi Γ¨ piaciuta moltissimo.
L'ho trovata molto originale, con la giusta commistione di elementi Fantasy e Horror. Questi ultimi in particolare erano addirittura troppo inquietanti a volte o disgustosi, descrivevano immagini talmente sanguinolente da farmi rabbrividire. Io lo classificherei come un racconto per ragazzi, perchΓ© il fatto che il protagonista sia un bambino e racconti gli episodi filtrati attraverso la sua visione ingenua ed infantile me lo fa classificare come tale, ma il problema sono proprio questi elementi, tuttavia forse sono solo io ad essere troppo sensibile.
<<Come puoi essere felice in questo mondo? Hai un buco nel cuore. Dentro di te c'Γ¨ la porta di accesso a terre al di lΓ del mondo che conosci. Ti chiameranno, quando sarai piΓΉ grande. Non arriverΓ il momento in cui riuscirai a dimenticarle, in cui smetterai di cercare in cuor tuo qualcosa che non puoi avere, qualcosa che non puoi nemmeno immaginare fino in fondo, la cui mancanza ti guasterΓ il sonno e i giorni e la vita, finchΓ© non chiuderai gli occhi per l'ultima volta, finchΓ© i tuoi cari non ti daranno il veleno e t venderanno all'anatomia, e persino allora morirai con un buco dentro di te, e allora gemerai e imprecherai contro una vita mal vissuta.>>
Ci sono poi stati dei momenti nel corso della narrazione in cui ho faticato ad immaginarmi le scene descritte, perchΓ© troppo fantastiche e fantasiose, era come se la mia immaginazione vi si opponesse, come se fossero troppo e questo non mi era mai successo. Gaiman Γ¨ giunto ad un livello di Fantasy tale da aver superato completamente il limite della razionalitΓ .
In genere in qualsiasi storia di questo genere tutto Γ¨ regolato da leggi precise, sennΓ² si andrebbe incontro al caos e i lettori non capirebbero nulla, quindi per quanto assurdi siano gli episodi narrati, li si comprende perchΓ© hanno una logica di fondo. Ecco, in questo caso c'erano dei momenti in cui mi sono trovata completamente spaesata, persa nella bellezza dell'impossibilitΓ di ciΓ² che stavo leggendo.
La narrazione avviene in prima persona, attraverso gli occhi di un bambino di otto anni.
Ho apprezzato questa scelta dell'autore di presentarci una visione magica del mondo, in cui tutto Γ¨ possibile. Se il protagonista fosse stato piΓΉ grande avrebbe iniziato ad analizzare la sua situazione, ci sarebbe andata di mezzo la razionalitΓ , ma essendo un bambino, pervaso dalla fantasia puΓ² credere a tutto senza porsi domande.
Mi Γ¨ piaciuta in particolare la sua visone degli adulti e del loro mondo, in alcuni momenti li si vede come degli esseri invincibili, non soggetti ad alcuna paura o tristezza, in altri invece si vede i propri idoli crollare, quando li si vede piangere o si scopre che possiedono ancora le paure dei bambini. Questa visone mi ha fatto molta tenerezza. In particolare Lettie avanza un'ipotesi che vi devo assolutamente riportare:
<<Adesso ti dico una cosa importante. Nemmeno gli adulti, dentro, hanno l'aspetto da adulti. Fuori sono grandi e grossi, sventati e sicuri di sΓ©. Dentro, invece, hanno l'aspetto di sempre, quello che avevano alla tua etΓ . La veritΓ Γ¨ che gli adulti non esistono. Non ce n'Γ¨ nemmeno uno in tutto il mondo.>>
Insomma Γ¨ come se in ogni adulto si vedesse sempre il bambino che Γ¨ stato. Interessante.
Per quanto riguarda gli elementi paurosi ho ritrovato un tema che ricorre di frequente nei libri per ragazzi, il fatto di non potersi fidare di nessuno e in particolare di non poter piΓΉ fare affidamento sui propri genitori.
I bambini non vengono presi sul serio appena raccontano i fatti assurdi e spaventosi nei quali si ritrovano coinvolti, le loro storie vengono classificate come fantasticherie e non si dΓ loro l'aiuto che necessitano.
Il momento nel quale il bambino si rende conto del fatto che i suoi genitori non gli crederanno mai Γ¨ quello piΓΉ terribile.
Potrebbe essere alle prese con mostri spaventosi, streghe o altre creature simili, ma ciΓ² che lo spaventerΓ di piΓΉ e che gli farΓ perdere la speranza sarΓ la perdita del sostegno dei suoi genitori. Gli unici su cui abbia sempre fatto affidamento gli hanno voltato le spalle.
Leggere di questo episodio in questo libro mi ha spezzato il cuore, l'indifferenza degli adulti viene portata agli estremi. Tanto che questi iniziano ad essere controllati dall'antagonista della storia, diventano delle vere e proprie marionette nelle sue mani, quindi oltre a non potersi fidare di loro li si deve vedere come dei mostri alla stregua di quello contro il quale si sta combattendo.
*Spoiler* Vi Γ¨ un momento in particolare che mi ha sconvolta profondamente. il padre del protagonista si arrabbia con lui perchΓ© si Γ¨ comportato male nel confronti della nuova governante, la quale Γ¨ un mostro vero e proprio, e lo vuole punire. Controllato dalla governante riempie la vasca da bagno e tanta di annegare il figlio. Non riesco nemmeno a spiegarvi quanto sia stata orribile questa scena, soprattutto il momento in cui il bambino si Γ¨ reso conto di cosa stesse accadendo. *Spoiler*
I personaggi sono ben caratterizzati e mi sono piaciuti moltissimo.
Iniziamo dal protagonista, del quale non viene mai fatto il nome. Questo bambino di otto anni si ritrova a dover affrontare situazioni piΓΉ grandi di lui, in una parte di mondo magica, di cui lui non era a conoscenza. Eppure Γ¨ curioso, accetta tutto con una tranquillitΓ tale, che Γ¨ come se lui avesse sempre pensato che cose simili potessero accadere, non rimane sconvolto, a malapena meravigliato, aspetta la spiegazione e la accetta come se l'avesse sempre saputa e fosse perfettamente logica. Ovviamente ci sono altri momenti in cui il fatto di non comprendere subito ciΓ² che sta accadendo lo porteranno ad essere terrorizzato, senza saper cosa fare e senza nessun aiuto. In questi ultimi ho provato la sua stessa paura, ho condiviso le sue angosce, per quanto fossero descritte in modo vivido.
Vi Γ¨ poi in lui un desiderio di voler far parte di questo mondo sconosciuto e fantastico al quale lo introduce Lettie, lui vuole essere al suo fianco, ad aiutarla, a vivere numerose avventure assieme. In Lettie ha trovato un'amica e nel suo mondo la realizzazione dei mondi immaginari dei bambini.
Lettie Γ¨ un personaggio singolare. L'autore rimane sempre molto vago sia su di lei che su sua madre e sua nonna. Non sappiamo chi sia suo padre o da dove provenga e non arriviamo nemmeno a comprendere appieno se lei sia una strega o una qualche altra creatura fantastica non ben classificata.
Per il resto Lettie Γ¨ molto sicura di sΓ©, Γ¨ coraggiosa, gioiosa ed altruista.
All'apparenza una bambina, ha in realtΓ molti piΓΉ anni di quanti si possa immaginare, pur mantenendo sempre lo stesso aspetto e comportandosi come un'infante. Γ la meno esperta delle Hempstock, commette sbagli, non si rende conto dei rischi, ma vuole sempre provare, contribuire anche lei con le sue conoscenze. Eppure quando le cose si mettono davvero male torna a fare riferimento alle due adulte.
Ci sono due momenti nel corso della narrazione in cui lei sembra scomparire, volatilizzarsi, ed essendo un personaggio principale quest'assenza Γ¨ molto evidente. Si scopre poi che stava contribuendo in modo significativo all'avanzare della storia, tuttavia durante queste due situazioni si ha il dubbio che anche lei abbia abbandonato il protagonista.
<<Mi dispiace>> disse Lettie. [...] <<Γ quello il problema con gli esseri viventi, che non durano a lungo. Oggi sono micetti, domani gatti vecchi. Dopodomani solo ricordi. E i ricordi sbiadiscono, si imbrogliano, si confondono...>>
Mrs Hempstock anche di lei sia hanno poche informazioni. Rappresenta la figura materna per eccellenza all'interno del romanzo, sempre pronta a consolare i bambini, a confortarli. Appare molto simpatica e gentile.
Mrs Hempsovk Vecchia, così chiamata per differenziarla dalla figlia, è talmente vecchia da essere al mondo prima della reale esistenza di questo, nel senso che ha assistito al Big Bang. à la più potente delle Hempstock. è lei a dettare legge e a compiere gli incantesimi più complicati. à quella che risponde in modo più sgarbato alle domande insistenti del protagonista, rimproverando spasso la nipote per il fatto di portarsi dietro quel bambino così ingenuo.
Ursula Monkton Γ¨ un mostro che si presenta come governante a casa del protagonista e di sua sorella. Γ crudele, addirittura sadica, imperterrita nelle sue decisioni di causare atroci sofferenze, sebbene lei asserisca di voler soltanto rendere felici gli esseri umani. Γ orribile in tutti i sensi. Il fatto poi di ritrovarsela in casa e non riuscire a spiegare ai propri genitori di chi si tratta porta a paura su tutt'altro livello.
I genitori sono intercambiabili, non hanno particolari tratti distintivi, sono figure scialbe che diventano presto marionette nelle mani di Ursula Monkton, pendono dalle sue labbra, non vedano il marcio che si nasconde in lei. Ho provato un profondo disgusto per loro, per la loro incapacitΓ di reagire e per il modo in cui hanno liquidato le paure del figlio.
Vale lo stesso per la sorellina, la quale dovrebbe pur accorgersi del fatto che qualcosa non va, ha ancora la visione pura dei bambini, invece si affeziona alla governante e continua a riversare la colpa di tutto sul fratello, non rendendosi conto del fatto che lui stia tentando di proteggerla. Γ una bambina viziata e pestifera, che coglie qualsiasi occasione per litigare e prendere in giro in protagonista.
Le storie da adulti non avevano nΓ© capo nΓ© coda, e per giunta impiegavano un sacco di tempo per entrare nel vivo. mi davano la sensazione che per essere adulti bisognasse conoscere segreti, mistici segreti iniziatici. PerchΓ© allora i grani non leggevano le storie di Narnia, perchΓ© non si interessavano a isole segrete e spie e fate minacciose?
Lo stile di scrittura è molto semplice, davvero semplice. Altro elemento che me lo fa inserire nei libri per Ragazzi. Ciononostante risulta molto coinvolgente e appassionante. Non riuscivo a staccarmi dalle pagine, provavo le stesse emozioni del protagonista, soffrivo e gioivo con lui. Per questo le parti horror mi hanno colpita tanto, era come se le stessi vivendo sulla mia pelle, mi ero talmente affezionata al protagonista da essere in pena per lui e da prendermela con i suoi genitori che si lasciavano abbindolare così facilmente.
Era da tanto che non trovavo un libro del genere, il tipo di libro che non ti permette di staccarti dalle pagine, che ti trascina nella storia e dal quale fai fatica a riemergere, ne sentivo il bisogno, mi ha riportato alla mante il piacere della lettura e in particolare della lettura di Fantasy.
Purtroppo perΓ², dopo aver letto circa tre quarti del romanzo ho iniziato a rallentare, distratta da altro e a vedere le cose in modo piΓΉ distaccato, ma questo soltanto perchΓ© leggevo davvero poco, con lunghi periodi di pausa tra una lettura e l'altra. Se io avessi continuato con lo stesso ritmo iniziale avrei sicuramente provato le stesse sensazioni di coinvolgimento esposte precedentemente.
Si riflette molto sulle paure dei bambini, sulle diverse forme di queste e sulle diverse reazioni.
Come detto prima ritengo che la peggiore sia quella di perdere l'appoggio dei genitori.
Ma vi Γ¨ poi la solita paura del buio, che si realizza nell'immaginazione di mostri che emergono dall'ombra. Poi quella di rimanere soli al mondo, senza aiuti e sena spiegazioni. La paura di morire e quella di ritrovarsi in un luogo orribile e pieno di sofferenze in cui si potrebbe rivedere un riferimenti all'inferno.
La paura di lottare contro mostri invisibili, che sembriamo vedere solo noi e che si portano a dubitare di noi stessi. la paura del maligno, soprattutto se questo ci vuole ingannare assumendo le forme di un nostro caro.
Insomma, vi Γ¨ un vero e proprio studio delle paure dei bambini tramite la concretizzazione di questi in delle bestie ributtanti.
<<Sei un mostro? Come Ursula Monkton?>>
Lettie gettΓ² un sasso nello stagno. <<Io dico di no. Sai, i mostri sono di tutte le forme e dimensioni. Ceri sono cose di cui si ha paura. Certi altri altri prendono le sembianze di cose di cui si aveva paura tempo fa. Certi altri ancora sono cose di cui bisognerebbe aver paura e invece non la si ha.>>
<<Di Ursula Monkton sì che bisognerebbe avere paura>> dissi.
<<Forse. Secondo te di cos'ha paura Ursula Monkton?>>
<<Boh. PerchΓ© pensi che abbia paura di qualcosa? Γ un'adulta no? Adulti e mostri non hanno paura di niente.>>
<<Oh i mostri hanno paura sì>> disse Lettie. <<à per questo che sono mostri. [...]>>
Il finale mi ha lasciata basita. No mi Γ¨ piaciuto com'Γ¨ stato gestito, sebbene i abbia capito il fatto che Gaiman volesse delimitare il confine tra il mondo degli adulti e quello dei bambini. Sono rimasta profondamente delusa e non sono riuscita ad accettarlo comunque.
<<Cosa stiamo cercando adesso?>>
<<Ci siamo quasi. La prossima cosa che dobbiamo trovare Γ¨ un temporale.>>
ππππ e 1/2
Quasi Abbagliante
Cosa ve ne pare di questo libro?
Conoscete l'autore?
Martha
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