Ripresa del Gruppo di Lettura per "Guerra e Pace"

 Ripresa del Gruppo di Lettura 
per "Guerra e Pace"


Ciao a tutti lettori,
forse alcuni di voi si ricorderanno che l'anno scorso, precisamente a Settembre, io e Amaranth del blog La Bella e il Cavaliere avevamo dato il via ad una gruppo di Lettura su "Guerra e Pace" di Lev Tolstoj.
Siamo riuscite a leggere fino al Libro Secondo e a pubblicarvi le prime due tappe, per poi non parlarvene più. Non volevamo sparire così, ma abbiamo dovuto prenderci una pausa, non riuscivamo più a stare dietro al ritmo che ci eravamo prefissate. Io in particolare avevo ricominciato i corsi e non riuscivo più a fare nulla se non andare a lezione e studiare. Adesso però siamo entrambe più libere e nuovamente motivate per riprendere questa lettura. Ovviamente chiunque di voi volesse aggiungersi è il benvenuto.

Una piccola premessa doverosa prima di iniziare.
A causa della guerra in Ucraina non possiamo non anticipare questo post facendovi presente che non intendiamo leggere Tolstoj come una forma di mancanza di rispetto o nulla di simile, semplicemente riteniamo che sia eccessivo censurare la letteratura russa, soprattutto per quanto riguarda i classici i quali non hanno colpa del conflitto in corso di svolgimento. Anzi, la letteratura, indifferentemente dalla sua nazionalitΓ , propone idee, spunti di riflessione, ma di sicuro non istiga alla guerra.

Probabilmente avrete sentito tutti di quel professore a cui Γ¨ stato impedito di tenere un corso su Dostoevskij. Ecco per noi questo Γ¨ un' assurditΓ  in quanto gli autori russi di classici fanno anch'essi parte della cultura europea e non vanno cancellati o censuarti, perchΓ© innocenti. 

Nel nostro caso in particolare Tolstoj si pone piΓΉ volte contro la guerra, la critica amaramente come un avvenimento contro la ragione e imperdonabile, quindi non ci vediamo proprio un'incitazione alla guerra, anzi tutto il contrario.
Per darvene una prova, ecco qui una citazione dall' inizio del Libro Terzo:

Il 12 giugno gli eserciti dell'Europa occidentale attraversarono il confine russo, e cominciò la guerra; accadde cioè un avvenimento contrario alla ragione e a tutta la natura umana. Milioni di uomini commisero, l'uno contro l'altro, una così smisurata quantità di atti criminali, di inganni, di tradimenti, di ruberie, di emissioni di monete false, di rapine, di incendie e di assassini, quale la cronaca di tutti i tribunali del mondo non riuscirebbe a scrivere per secoli interi.

Detto questo iniziamo.
Dov'eravamo rimaste l'ultima volta? Vi rinfresco subito la memoria.

Alla fine del Libro Secondo avevamo lasciato NataΕ‘a caduta in disgrazia a causa della sua tentata fuga con Anatol', il quale l'aveva illusa facendole credere di amarla. Per fortuna la loro apparente fuga amorosa era stata scoperta per tempo da Sonja, ma le conseguenze sono comunque state abbastanza pesanti per NataΕ‘a, la quale si Γ¨ coperta di vergogna a pochi mesi dal suo possibile matrimonio con il principe Andrej. Quest'ultimo non riesce ad accettare l'umiliazione e dΓ  il ritratto di lei e le lettere che si erano scambiati all'amico Pierre, per restituirle alla diretta interessata. Il tutto si conclude con Pierre che incontra NataΕ‘a e in lei rivede la bellezza del mondo e della vita. 

Il Secondo Libro terminava dunque così:

A Pierre parve che quella stella rispondesse pienamente a ciΓ² che egli provava nella sua anima che rifioriva a nuova vita, quasi rigenerata dalla tenerezza.

Parliamo poi dei personaggi. Io mi concentrerΓ² su Nikolaj, Sonja e Vera, per avere un riepilogo della situazione in cui si trovano Andrej, Pierre e NataΕ‘a dovete passare da Amaranth.
Dunque, partiamo subito:

Nikolaj Γ¨ tornato a casa dalla guerra, accolto calorosamente dalla famiglia. In ambito sociale viene trattato diversamente, con una sorta di rispetto e ammirazione conferitegli dal suo ruolo negli ussari. Diventa amico di Dolochov, cosa che potremmo considerare come il fatto di frequentare cattive compagnie e si sente piΓΉ grande di quello che Γ¨. Dolochov infatti, lo batte a carte piΓΉ e piΓΉ volte conducendolo a contrarre un debito altissimo che egli non si puΓ² permettere e tutto questo solo per il rifiuto di Sonja. Nikolaj viene aiutato dal padre a saldare il debito e se ne torna dagli ussari, sentendosi come se fosse di nuovo in famiglia e non dovesse piΓΉ sottostare ad alcuna aspettativa o convenzione sociale. Egli si trova talmente bene assieme ai suoi compagni da non voler abbandonare il fronte, malgrado le lettere insistenti della madre lo preghino di tornare a casa. Alla fine cede, si prende una licenza e torna in una famiglia apparentemente immutata della quale inizia poco a poco a notare i cambiamenti. Nikolaj si rende poi conto di amare profondamente Sonja e manifesta la sua intenzione di sposarla, proposta accolta malissimo dalla madre di lui. Il tutto si conclude con il ritorno al reggimento di Nikolaj in un clima di tensione spaventoso.

Nikolaj, leggendo quelle lettere, temeva che lo volesseo strappare all'ambiente in cui, libero da ogni preoccupazione, viveva così tranquillo e felice.

Sonja continua ad aspettare Nikolaj rimanendo ferma nel suo amore per lui e anzi proponendogli addirittura di sollevarlo dalla sua promessa di amore per lei per vivere la sua vita senza impedimenti. Nel frattempo la contessa vede in lei una nemica che impedisce a Nikolaj di sposare una ragazza nobile per salvare la famiglia risolvendo tutti i loro problemi economici. In realtΓ  Γ¨ Nikolaj che si oppone subito a questa proposta, ma sua madre dΓ  la colpa a Sonja e inizia a trattarla molto male. Quando poi in una notte di maschere e neve, Nikolaj si rende conto di amare profondamente Sonja, tanto da baciarla nel chiaro di luna e manifestare ala famiglia la sua idea di sposarla, accade il finimondo. La contessa accusa il figlio di far precipitare la famiglia nella povertΓ  volendo sposare una ragazza senza una dote al posto di una nobile e si arriva ad una definitiva rottura tra madre, figlio e nipote. Sonja viene quindi trattata ancora peggio, a lei vengono attribuiti  mali della famiglia e la si accusa di aver traviato Nikolaj, quando invece lei non ha fatto altro che amarlo.

Non poteva non amare la contessa e tutta la famiglia dei Rostov, ma non poteva neppure non amare Nikolaj e non sapere che la sua felicitΓ  dipendeva da questo amore. PerciΓ², stava silenziosa e triste, e non rispondeva.

Vera, la sorella maggiore sempre messa in disparte, lascia il nido familiare per andare a vivere con il suo promesso sposo Berg. Quest'ultimo aveva infatti chiesto la sua mano ricevendo un assenso. la famiglia perΓ² Γ¨ un po' scombussolata da questo matrimonio in quanto il conte non sa dove trovare i soldi per la dote e la contessa si sente in colpa per il fatto di non aver amato abbastanza la figlia. Ma Vera Γ¨ felice di andarsene con Berg e di avere una propria dimora con ruoli ben definiti e con ambienti simili a quelli di tutti gli altri, feste uguali a quelle di tutti e dinamiche sociali identiche a quelle del resto della buona societΓ  russa. Assieme al marito forma una coppia ridicola e triste al contempo.

Berg sorrise, consapevole della sua superioritΓ  su una debole donna, e tacque pensando che, tuttavia, quella cara moglie era una fragile creatura che non poteva capire tutto ciΓ² che costituiva la dignitΓ  dell'uomo, ein Mann zu sein.
Vera, nello stesso tempo, sorrideva anche lei per la coscienza della propria superioritΓ  sul marito, buono e virtuoso, ma che tuttavia si sbagliava, come tutti i mariti secondo Vera, nel capire la vita. Berg, giudicando da sua moglie, considerava tutte le donne deboli e stupide. Vera, considerando da suo marito ed estendendo questo giudizio agli altri uomini, pensava che tutti gli uomini attribuiscono ad essi soli la ragione, e invece non capiscono niente, sono superbi ed egoisti.

Ed ecco a voi le nuove Tappe per seguirci in questa lettura condivisa:

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