Gruppo di Lettura #4 - Riassunto capitoli 19-24
GdL #4 Riassunto
capitoli 19-24
Ciao a tutti lettori, eccoci arrivati all'ultimo post di questo Gruppo di Lettura, in cui io e Amaranth abbiamo passato quattro settimane di lettura condivisa di Frankenstein, scambiandoci riflessioni, commenti, scrivendo riassunti ed approfondimenti. E oggi finisce tutto. Che tristezza. Comunque parlerΓ² in seguito di questa mia esperienza, intanto eccovi il riassunto di oggi.
Avevamo lasciato Victor in viaggio a Londra, luogo da lui prescelto per dare vita alla compagna del mostro. Se non che viene accompagnato dal suo amico Clerval, il quale lo sostiene emotivamente, ma viene anche visto come un motivo per rimandare sempre piΓΉ in lΓ il suo orribile compito.
Questo fino a quando Frankenstein non inizia a pensare che la creatura lo stia seguendo e che possa sfogarsi su Clerval. Decide quindi di abbandonare l'amico.
Io penso che l'azione di Victor sia completamente insensata e un controsenso, in quanto poco prima temeva per l'amico e gli stava appiccicato per proteggerlo, poi all'improvviso sente che il tempo scorre e deve assolvere il suo compito, quini fregandosene altamente di Clerval lo lascia e si ritira in un'isoletta sperduta. Questo potrebbe essere visto come una preparazione in vista del suo compito, quindi Frankenstein si separa dagli uomini per realizzare la sua macabra impresa e non si rende piΓΉ nemmeno conto di ciΓ² che sta facendo. Oppure pensa, in modo completamente privo di senso, di proteggere Henry allontanandosi da lui e acquietando l'ira del mostro creando al piΓΉ presto la sua compagna. Ma nel frattempo cosa dovrebbe fare Clerval, tenuto all'oscuro di tutto ed esposto a pericoli inimmaginabili?
Per Amaranth Victor lascia l'amico intuendo che egli sarΓ la prossima vittima della creatura, solo che se intuisce questo passaggio, perchΓ© non arriva a presagire che sicuramente il mostro non si vendicherΓ sul suo creatore, sulle persone a lui care?
Mi sentivo come chi abbia commesso un terribile delitto, e viva nell'ossessione del rimorso.
Comunque Victor si ritira in una piccola casetta in delle isolette sperdute.
Qui appare chiaramente un confronto tra mare ed oceano. Il mare di casa Γ¨ conosciuto, le onde sono giocose, Γ¨ un luogo protetto; al contrario l'oceano appare come rumoroso, pieno di pericoli e insidie. Vi anticipo subito una cosa che accade in seguito , ma che Γ¨ collegata a questo discorso, quando Frankenstein butta i resti del corpo dell compagna del mostro nell'oceano l'acqua Γ¨ vista come un mostro essa stessa, una tomba che si richiuderΓ sullo scienziato e che gli lascia presagire un viaggio eterno, paragonabile alla morte.
Riguardo a ciΓ², Amaranth ha interpretato questo confronto in modo metaforico, rappresenta la perdizione che deriva dall'avventurarsi in aree oscure e sconosciute della scienza, nelle quali Victor si Γ¨ perso e ha trascinato con sΓ© i suoi cari.
Il loro tumulto non Γ¨ che il gioco di un bambino vivace confrontato ai fragori del gigantesco oceano.
Frankenstein inizia a creare la compagna, ma rendendosi conto di ciΓ² che sta facendo, si ribella agli ordini del mostro e distrugge la sua opera. E qui, come ha giustamente notato Amaranth, entra nuovamente in gioco il libero arbitrio, egli si rifiuta di creare un mostro costretto a vivere come un reietto, imponendogli una vita di stenti e disprezzo e al contempo si parla di libero arbitrio per lo scienziato stesso, egli puΓ² decidere cosa fare, decide del proprio destino , senza piΓΉ sottoporsi agli ordini del suo padrone.
Mi ha colpita particolarmente una frase, con la quale il protagonista si riferisce alla progenie che potrebbe nascere da questi due esseri, la vede come una stirpe infernale, che porterΓ il mondo alla dannazione. In questo io vedo una contrapposizione con un'altra riflessione che egli faceva durante la creazione del mostro, immaginava una stirpe ideale, composta da esseri perfetti e felici.
Una stirpe infernale si sarebbe propagata sulla terra, terrorizzando e minacciando la sopravvivenza stessa del genere umano.
La creatura impazzisce dal dolore e lo minaccia ripetutamente. Al che Victor inizia ad impazzire, come al solito, oscillando tra il sogno e la veglia.
Il sogno. Se ne parla spesso in questi ultimi capitoli. Spesso il protagonista si rifugia in una visione fittizia della realtΓ indotta dall'autoconvinzione o dalla malattia. Questo perΓ² lo allontana sempre piΓΉ dalla realtΓ vera e propria, infatti quando vi ritorna Γ¨ uno shock sempre piΓΉ grande.
Il fulmine che ti priverΓ per sempre di ogni felicitΓ non attarderΓ ad abbattersi su di te!
Ma le parole del demone continuavano a risuonarmi nelle orecchie come un lugubre rintocco funebre, con l'evanescente inconsistenza di un sogno e al tempo stesso con tutto il peso e la schiacciante evidenza della realtΓ .
Amaranth ha poi notato come la malattia sia forse indotta dalla corruzione dell'anima di Victor e questo appare evidente con la frase:
La coppa della vita era avvelenata per sempre.
Io ho poi visto come questa coppa viene poi ripresa in seguito, mettendo perΓ² al posto della vita il dolore, che per i due diventa la stessa cosa.
Fate che il maledetto e abominevole mostro debba bere fino in fondo il calice del dolore.
Poi Clerval muore, ucciso dalla creatura. Noi ce l'aspettavamo dall'inizio del capitolo 19, ma Frankenstein non ci Γ¨ arrivato. Quindi si dispera e appare un'analogia con la creatura rifiutata dalla famigliola, entrambi vorrebbero solo morire e mettere fine alle loro sofferenze.
PerchΓ© non morii? PerchΓ©, piΓΉ miserabile e infelice di quanto essere umano fosse mai stato, non sprofondai per sempre nell'oblio e nella quiete?
Ad ogni modo Victor Γ¨ accusato della morte dell'amico e si ammala nuovamente ed in particolare dice:
mi sentivo oppresso da un'oscuritΓ impenetrabile
forse indotta dalla sue colpe che non gli permettono di pensare ad altro e lo costringono a vedere il mondo filtrato attraverso di esse.
Poi incontra suo padre, viene assolto e torna a casa. Anche durante il viaggio dice spesso che la pace arriverΓ solo con la morte e che qualsiasi altro mezzo per ottundere i sensi non ha alcun effetto.
E qui parliamo un attimo del segreto. Per tutto il libro Frankenstein continua a mantenere segreta la sua orrenda creazione, per paura del giudizio degli altri, che lo giudicherebbero pazzo o si ritrarrebbero disgustati.
Questo poteva valere all'inizio, ma dopo che il mostro continua ad uccidere i tuoi cari, magari dovrebbe fare qualcosa anche se non dovesse portare a nulla. Se cercasse l'aiuto dei suoi simili magari si salverebbe e salverebbe anche loro, perchΓ© sia convinto di portare tutti alla dannazione assieme a lui mi rimarrΓ sempre un mistero.
Inizia a manifestare ad alta voce la sue colpe al padre, ma no gliele spiega mai, tanto che l'altro pensa che abbia le allucinazioni e non lo prende sul serio.
Proseguendo Victor ed Elizabeth si confessano il loro reciproco amore e decidono di sposarsi.
Victor avanza una riflessione interessante sulla creatura. Si rende conto di considerarla come un essere onnipotente, invincibile, una sorta di dio. I ruoli si sono invertiti nuovamente. Ma decide comunque di andare incontro alla sua morte e sfidare la creatura in uno scontro mortale quando ella arriverΓ per reclamare vendetta la notte delle nozze.
Ovviamente Frankenstein tiene segrete tutte le cose che accadranno quella notte, decidendo di svelare ogni cosa a d Elizabeth soltanto in seguito. Ma se sa che accadrΓ qualcosa di terribili, perchΓ© non permettere ad Elizabeth di proteggersi in qualche modo?
Comunque il nostro insensato protagonista la lascia sola, come aveva fatto con Clerval, e il mostro la uccide. Stessa. Identica. Dinamica.
E qui io mi chiedo, quante volte si puΓ² sbagliare nello stesso identico modo prima di rendersi conto di dover cambiare qualcosa?
Questo non accade solo per le due morti, ma anche per l'autoconvinzione che andrΓ tutto bene e il mostro abbia sporto minacce a vuoto.
A dire il vero, piΓΉ il momento si avvicinava, e piΓΉ la minaccia perdeva ai miei occhi i contorni della realtΓ per assumere quelli illusori ed evanescenti di una fantasia che non meritava di turbare la mia pace.
Elizabeth muore e Frankenstein scampa nuovamente alla furia della creatura.
La quale a mio parere, non sia accanisce mai su di lui perchΓ© vuole che egli si trovi nella sua stessa situazione, solo. In questo modo riuscirΓ a comprenderla, pur essendo portata alla dannazione dalla sua stessa furia la creatura cerca ancora la comprensione.
Dopo di che muore anche il padre di Victor ed egli, Amaranth si Γ¨ soffermata in particolare su questo, decide di non approfondire i particolari degli eventi che si sono susseguiti, limitandosi a dire:
La mia storia Γ¨ stata una storia d'orrore.
Grazie per l'informazione Victor, non ci eravamo arrivati...
Comunque Amaranth si Γ¨ chiesta come nessuno sospetti di Victor vedendo che tutte le persone attorno a lui muoiono strangolate.
Frankenstein decide di votare la propria vita alla vendetta, unica cosa che lo tiene ancora in vita. Sembra stano che dopo tutte la malattie e i deliri che ha passato il suoi fisico continui a reggere queste sofferenze ed egli non muoia. Forse perchΓ© fino a che non avrΓ ucciso la creatura non avrΓ compito il suo compito di vendetta oppure perchΓ© la morte sarebbe un'azione troppo semplice e misericordiosa per una persona tanto corrotta.
La vendetta Γ¨ il mio vizio, ed Γ¨ tutto ciΓ² che mi Γ¨ rimasto: la sola, divorante passione della mia anima.
Γ presente una scena nella quale Victor invoca gli spiriti dei morti e quelli della vendetta per sostenerlo nel suo viaggio e io non sapevo proprio come interpretarli. Allucinazioni?
Per Amaranth, no. L'incarnazione di questi spiriti potrebbe essere la creatura, dato che la sua risata Γ¨ l'unica risposta alla sue invocazioni.
E qui viene naturale un confronto, pur basandosi entrambi sulla vendetta, l'uno per il dolore e l'altra a causa della solitudine, la creatura Γ¨ l'unica ad avere una tenacia ed una freddezza ineguagliabili.
Comunque da questo momento in poi Amaranth ha notato un cambiamento nella narrazione, che diventa sempre piΓΉ confusa, quasi a riflettere il delirio di Frankenstein.
E ritorna il tema del sogno come dice Amaranth, i metodi di autoconvincimento di Victor arrivano al punto di fargli credere che il giorno, quindi la realtΓ sia un sogno e il sogno sia reale. Questo potrebbe essere un chiaro segnale della morte imminente con conseguente ricongiungimento con i suoi familiari.
Frankenstein si mette all'inseguimento del mostro e in questo viene sostenuto dal mostro stesso che gli lascia messaggi per alimentare la sua voglia di vendetta e gli mette a disposizione pasti caldi. Per Amaranth avrebbero dovuto arrivare entrambi allo scontro finale e morire, accettandosi l'un l'altro solo in questo momento.
Si ritorna al punto di vista di Walton.
Egli continua ancora a considerare Frankenstein come una divinitΓ , ammirandolo ancora profondamente.
Si fa nuovamente riferimento al paesaggio con i ghiacciai che si richiudono sulla nave che io ho interpretato in due modi: come e questi volessero custodire questo racconto orribile e portarlo con loro nell'oblio oppure come se fossero la morsa stessa del mostro che stritola la nave con le sue stesse mani.
Comunque durante questa situazione di pericolo Victor interviene in modo rilevante all'interno della nave, come ha visto Amaranth.
In primis egli contribuisce alla stesura del suo racconto, ma soprattutto fa un discorso sulla gloria per esortare i marinai nel perseguirla e quindi continuare il loro viaggio. Γ davvero ipocrita ed egoista, perchΓ© il proseguimento del viaggio gioverebbe principalmente a lui che potrebbe proseguire nel suo inseguimento, inoltre la gloria che egli ave a tanto disprezzato e che lo porta alla dannazione viene adesso esaltata.
Un altro episodio in cui si nota il suo egoismo Γ¨ quando chiede a Walton di uccidere la creatura in caso lui non dovesse farcela, lo vede come un suo erede.
Poi, sempre per Amaranth, Victor risulta pessimo quando afferma che la sua condotta sia stata impeccabile, anche se non ha dato abbastanza attenzioni alla creatura.
Per questo Amaranrh ha apprezzato l'intervento della creatura che afferma con forza di essere sì diventato un mostro, ma di essere nato innocente.
Tuttavia io non sono riuscita a provare compassione per il mostro, non ce l'ho proprio fatta. Come per Victor anche lui Γ¨ stato troppo corrotto dalle sue azioni, sprofondando in un inferno dal quale non si puΓ² piΓΉ risollevare.
E con questo termino il mio post e questa lettura condivisa.
Non starΓ² qui a dilungarmi su quanto mi dispiaccia essere giΓ giunta al termine di questa esperienza e di quanto sia stato bello ed entusiasmante condividerla con Amaranth, perchΓ© ne farΓ² un post a parte.
Intanto vi invito a leggere il suo approfondimento su La Bella e il Cavaliere.
Io penso che l'azione di Victor sia completamente insensata e un controsenso, in quanto poco prima temeva per l'amico e gli stava appiccicato per proteggerlo, poi all'improvviso sente che il tempo scorre e deve assolvere il suo compito, quini fregandosene altamente di Clerval lo lascia e si ritira in un'isoletta sperduta. Questo potrebbe essere visto come una preparazione in vista del suo compito, quindi Frankenstein si separa dagli uomini per realizzare la sua macabra impresa e non si rende piΓΉ nemmeno conto di ciΓ² che sta facendo. Oppure pensa, in modo completamente privo di senso, di proteggere Henry allontanandosi da lui e acquietando l'ira del mostro creando al piΓΉ presto la sua compagna. Ma nel frattempo cosa dovrebbe fare Clerval, tenuto all'oscuro di tutto ed esposto a pericoli inimmaginabili?
Per Amaranth Victor lascia l'amico intuendo che egli sarΓ la prossima vittima della creatura, solo che se intuisce questo passaggio, perchΓ© non arriva a presagire che sicuramente il mostro non si vendicherΓ sul suo creatore, sulle persone a lui care?
Mi sentivo come chi abbia commesso un terribile delitto, e viva nell'ossessione del rimorso.
Comunque Victor si ritira in una piccola casetta in delle isolette sperdute.
Qui appare chiaramente un confronto tra mare ed oceano. Il mare di casa Γ¨ conosciuto, le onde sono giocose, Γ¨ un luogo protetto; al contrario l'oceano appare come rumoroso, pieno di pericoli e insidie. Vi anticipo subito una cosa che accade in seguito , ma che Γ¨ collegata a questo discorso, quando Frankenstein butta i resti del corpo dell compagna del mostro nell'oceano l'acqua Γ¨ vista come un mostro essa stessa, una tomba che si richiuderΓ sullo scienziato e che gli lascia presagire un viaggio eterno, paragonabile alla morte.
Riguardo a ciΓ², Amaranth ha interpretato questo confronto in modo metaforico, rappresenta la perdizione che deriva dall'avventurarsi in aree oscure e sconosciute della scienza, nelle quali Victor si Γ¨ perso e ha trascinato con sΓ© i suoi cari.
Il loro tumulto non Γ¨ che il gioco di un bambino vivace confrontato ai fragori del gigantesco oceano.
Frankenstein inizia a creare la compagna, ma rendendosi conto di ciΓ² che sta facendo, si ribella agli ordini del mostro e distrugge la sua opera. E qui, come ha giustamente notato Amaranth, entra nuovamente in gioco il libero arbitrio, egli si rifiuta di creare un mostro costretto a vivere come un reietto, imponendogli una vita di stenti e disprezzo e al contempo si parla di libero arbitrio per lo scienziato stesso, egli puΓ² decidere cosa fare, decide del proprio destino , senza piΓΉ sottoporsi agli ordini del suo padrone.
Mi ha colpita particolarmente una frase, con la quale il protagonista si riferisce alla progenie che potrebbe nascere da questi due esseri, la vede come una stirpe infernale, che porterΓ il mondo alla dannazione. In questo io vedo una contrapposizione con un'altra riflessione che egli faceva durante la creazione del mostro, immaginava una stirpe ideale, composta da esseri perfetti e felici.
Una stirpe infernale si sarebbe propagata sulla terra, terrorizzando e minacciando la sopravvivenza stessa del genere umano.
La creatura impazzisce dal dolore e lo minaccia ripetutamente. Al che Victor inizia ad impazzire, come al solito, oscillando tra il sogno e la veglia.
Il sogno. Se ne parla spesso in questi ultimi capitoli. Spesso il protagonista si rifugia in una visione fittizia della realtΓ indotta dall'autoconvinzione o dalla malattia. Questo perΓ² lo allontana sempre piΓΉ dalla realtΓ vera e propria, infatti quando vi ritorna Γ¨ uno shock sempre piΓΉ grande.
Il fulmine che ti priverΓ per sempre di ogni felicitΓ non attarderΓ ad abbattersi su di te!
Ma le parole del demone continuavano a risuonarmi nelle orecchie come un lugubre rintocco funebre, con l'evanescente inconsistenza di un sogno e al tempo stesso con tutto il peso e la schiacciante evidenza della realtΓ .
Amaranth ha poi notato come la malattia sia forse indotta dalla corruzione dell'anima di Victor e questo appare evidente con la frase:
La coppa della vita era avvelenata per sempre.
Io ho poi visto come questa coppa viene poi ripresa in seguito, mettendo perΓ² al posto della vita il dolore, che per i due diventa la stessa cosa.
Fate che il maledetto e abominevole mostro debba bere fino in fondo il calice del dolore.
Poi Clerval muore, ucciso dalla creatura. Noi ce l'aspettavamo dall'inizio del capitolo 19, ma Frankenstein non ci Γ¨ arrivato. Quindi si dispera e appare un'analogia con la creatura rifiutata dalla famigliola, entrambi vorrebbero solo morire e mettere fine alle loro sofferenze.
PerchΓ© non morii? PerchΓ©, piΓΉ miserabile e infelice di quanto essere umano fosse mai stato, non sprofondai per sempre nell'oblio e nella quiete?
Ad ogni modo Victor Γ¨ accusato della morte dell'amico e si ammala nuovamente ed in particolare dice:
mi sentivo oppresso da un'oscuritΓ impenetrabile
forse indotta dalla sue colpe che non gli permettono di pensare ad altro e lo costringono a vedere il mondo filtrato attraverso di esse.
Poi incontra suo padre, viene assolto e torna a casa. Anche durante il viaggio dice spesso che la pace arriverΓ solo con la morte e che qualsiasi altro mezzo per ottundere i sensi non ha alcun effetto.
E qui parliamo un attimo del segreto. Per tutto il libro Frankenstein continua a mantenere segreta la sua orrenda creazione, per paura del giudizio degli altri, che lo giudicherebbero pazzo o si ritrarrebbero disgustati.
Questo poteva valere all'inizio, ma dopo che il mostro continua ad uccidere i tuoi cari, magari dovrebbe fare qualcosa anche se non dovesse portare a nulla. Se cercasse l'aiuto dei suoi simili magari si salverebbe e salverebbe anche loro, perchΓ© sia convinto di portare tutti alla dannazione assieme a lui mi rimarrΓ sempre un mistero.
Inizia a manifestare ad alta voce la sue colpe al padre, ma no gliele spiega mai, tanto che l'altro pensa che abbia le allucinazioni e non lo prende sul serio.
Proseguendo Victor ed Elizabeth si confessano il loro reciproco amore e decidono di sposarsi.
Victor avanza una riflessione interessante sulla creatura. Si rende conto di considerarla come un essere onnipotente, invincibile, una sorta di dio. I ruoli si sono invertiti nuovamente. Ma decide comunque di andare incontro alla sua morte e sfidare la creatura in uno scontro mortale quando ella arriverΓ per reclamare vendetta la notte delle nozze.
Ovviamente Frankenstein tiene segrete tutte le cose che accadranno quella notte, decidendo di svelare ogni cosa a d Elizabeth soltanto in seguito. Ma se sa che accadrΓ qualcosa di terribili, perchΓ© non permettere ad Elizabeth di proteggersi in qualche modo?
Comunque il nostro insensato protagonista la lascia sola, come aveva fatto con Clerval, e il mostro la uccide. Stessa. Identica. Dinamica.
E qui io mi chiedo, quante volte si puΓ² sbagliare nello stesso identico modo prima di rendersi conto di dover cambiare qualcosa?
Questo non accade solo per le due morti, ma anche per l'autoconvinzione che andrΓ tutto bene e il mostro abbia sporto minacce a vuoto.
A dire il vero, piΓΉ il momento si avvicinava, e piΓΉ la minaccia perdeva ai miei occhi i contorni della realtΓ per assumere quelli illusori ed evanescenti di una fantasia che non meritava di turbare la mia pace.
Elizabeth muore e Frankenstein scampa nuovamente alla furia della creatura.
La quale a mio parere, non sia accanisce mai su di lui perchΓ© vuole che egli si trovi nella sua stessa situazione, solo. In questo modo riuscirΓ a comprenderla, pur essendo portata alla dannazione dalla sua stessa furia la creatura cerca ancora la comprensione.
Dopo di che muore anche il padre di Victor ed egli, Amaranth si Γ¨ soffermata in particolare su questo, decide di non approfondire i particolari degli eventi che si sono susseguiti, limitandosi a dire:
La mia storia Γ¨ stata una storia d'orrore.
Grazie per l'informazione Victor, non ci eravamo arrivati...
Comunque Amaranth si Γ¨ chiesta come nessuno sospetti di Victor vedendo che tutte le persone attorno a lui muoiono strangolate.
Frankenstein decide di votare la propria vita alla vendetta, unica cosa che lo tiene ancora in vita. Sembra stano che dopo tutte la malattie e i deliri che ha passato il suoi fisico continui a reggere queste sofferenze ed egli non muoia. Forse perchΓ© fino a che non avrΓ ucciso la creatura non avrΓ compito il suo compito di vendetta oppure perchΓ© la morte sarebbe un'azione troppo semplice e misericordiosa per una persona tanto corrotta.
La vendetta Γ¨ il mio vizio, ed Γ¨ tutto ciΓ² che mi Γ¨ rimasto: la sola, divorante passione della mia anima.
Γ presente una scena nella quale Victor invoca gli spiriti dei morti e quelli della vendetta per sostenerlo nel suo viaggio e io non sapevo proprio come interpretarli. Allucinazioni?
Per Amaranth, no. L'incarnazione di questi spiriti potrebbe essere la creatura, dato che la sua risata Γ¨ l'unica risposta alla sue invocazioni.
E qui viene naturale un confronto, pur basandosi entrambi sulla vendetta, l'uno per il dolore e l'altra a causa della solitudine, la creatura Γ¨ l'unica ad avere una tenacia ed una freddezza ineguagliabili.
Comunque da questo momento in poi Amaranth ha notato un cambiamento nella narrazione, che diventa sempre piΓΉ confusa, quasi a riflettere il delirio di Frankenstein.
E ritorna il tema del sogno come dice Amaranth, i metodi di autoconvincimento di Victor arrivano al punto di fargli credere che il giorno, quindi la realtΓ sia un sogno e il sogno sia reale. Questo potrebbe essere un chiaro segnale della morte imminente con conseguente ricongiungimento con i suoi familiari.
Frankenstein si mette all'inseguimento del mostro e in questo viene sostenuto dal mostro stesso che gli lascia messaggi per alimentare la sua voglia di vendetta e gli mette a disposizione pasti caldi. Per Amaranth avrebbero dovuto arrivare entrambi allo scontro finale e morire, accettandosi l'un l'altro solo in questo momento.
Si ritorna al punto di vista di Walton.
Egli continua ancora a considerare Frankenstein come una divinitΓ , ammirandolo ancora profondamente.
Si fa nuovamente riferimento al paesaggio con i ghiacciai che si richiudono sulla nave che io ho interpretato in due modi: come e questi volessero custodire questo racconto orribile e portarlo con loro nell'oblio oppure come se fossero la morsa stessa del mostro che stritola la nave con le sue stesse mani.
Comunque durante questa situazione di pericolo Victor interviene in modo rilevante all'interno della nave, come ha visto Amaranth.
In primis egli contribuisce alla stesura del suo racconto, ma soprattutto fa un discorso sulla gloria per esortare i marinai nel perseguirla e quindi continuare il loro viaggio. Γ davvero ipocrita ed egoista, perchΓ© il proseguimento del viaggio gioverebbe principalmente a lui che potrebbe proseguire nel suo inseguimento, inoltre la gloria che egli ave a tanto disprezzato e che lo porta alla dannazione viene adesso esaltata.
Un altro episodio in cui si nota il suo egoismo Γ¨ quando chiede a Walton di uccidere la creatura in caso lui non dovesse farcela, lo vede come un suo erede.
Poi, sempre per Amaranth, Victor risulta pessimo quando afferma che la sua condotta sia stata impeccabile, anche se non ha dato abbastanza attenzioni alla creatura.
Per questo Amaranrh ha apprezzato l'intervento della creatura che afferma con forza di essere sì diventato un mostro, ma di essere nato innocente.
Tuttavia io non sono riuscita a provare compassione per il mostro, non ce l'ho proprio fatta. Come per Victor anche lui Γ¨ stato troppo corrotto dalle sue azioni, sprofondando in un inferno dal quale non si puΓ² piΓΉ risollevare.
E con questo termino il mio post e questa lettura condivisa.
Non starΓ² qui a dilungarmi su quanto mi dispiaccia essere giΓ giunta al termine di questa esperienza e di quanto sia stato bello ed entusiasmante condividerla con Amaranth, perchΓ© ne farΓ² un post a parte.
Intanto vi invito a leggere il suo approfondimento su La Bella e il Cavaliere.
Cosa ne pensate di questi ultimi capitoli? Voi Γ¨ piaciuto il libro? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Martha
Commenti
Posta un commento
Lasciate un commento, se vi va. (Commenti spam o che vanno contro la Policy del Blog verranno immediatamente eliminati)