Recensione - "Vox" di Christina Dalcher
"Vox"
di Christina Dalcher
di Christina Dalcher
Ciao a tutti lettori,
oggi vi parlo di un libro che...wow, non so nemmeno spiegarvi il mio grado di apprezzamento in merito. Meglio se passiamo subito alla recensione.
Anno di pubblicazione: 2018
Titolo: Vox
Autrice: Christina Dalcher
Editore: Nord
Genere: Distopico
Prezzo: 19,00€
Pagine: 409
Tempo di lettura: 4g
Trama
Jean McClellan Γ¨ diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. PuΓ² pronunciarne solo cento al giorno, non una di piΓΉ. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le Γ¨ proibito imparare a leggere e a scrivere. PerchΓ©, con il nuovo governo al potere, in America Γ¨ cambiato tutto. Jean Γ¨ solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma Γ¨ l'unica che ora ha la possibilitΓ di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne.
My Opinion
Ho visto questo libro ovunque negli ultimi mesi, ma la mia voglia di leggerlo risale a prima del boom di recensioni, blogtour e vari. Ovvero al momento in cui sono venuta a conoscenza dell'uscita del libro in Italia, tramite un blog che ora non ricordo.
Dopo di che ad alimentare il mio entusiasmo Γ¨ intervenuto Matteo Fumagalli, con una delle sue recensioni, sempre molto preciso ed esaustivo.
Poi ho letto recentemente una bellissima recensione di Midori.
Infine qualche giorno fa una mia amica che l'aveva ricevuto come regalo, me l'ha prestato.
Da lì è iniziata un esperienza emozionante.
Ma di cosa parla "Vox"?
In America, in un regime dittatoriale istituito da un partito cristiano conservatore, tra le varie riforme la peggiore Γ¨ toccata proprio alle donne. Queste ultime hanno un numero di 100 parole al giorno, regolate dal contatore che portano al polso, in caso di superamento del limite questo conferisce loro una scossa, che aumenta sempre piΓΉ d'intensitΓ quanto piΓΉ si eccede dal limite. In base al nuovo ordinamento, le donne non possono nemmeno scrivere, leggere, lavorare o viaggiare, devono soltanto occuparsi della famiglia e dei figli.
Jean, la nostra protagonista, Γ¨ una scienziata italiana che svolgeva delle ricerche sull'afasia, una malattia degenerativa che impedisce ai pazienti di comunicare in un modo sensato, colpendo un'area del cervello detta area di Wernicke. I suo progetti potevano essere innovativi, ma le Γ¨ stato impedito il giorno in cui alle donne Γ¨ stato imposto il silenzio, con tutto ciΓ² che questo comportava.
Jean adesso si ritrova a fare la casalinga in una famiglia con un marito e quattro figli, di cui la piΓΉ giovane Γ¨ Sonia, che a soli sei anni Γ¨ stata anche lei costretta a mettere al polso il contatore. Ma Jean non vive tutto questo senza reagire, cova una profonda rabbia verso il nuovo governo e verso se stessa, per non aver agito quando ne aveva la possibilitΓ .
Lo stile di scrittura mi Γ¨ piaciuto, sebbene il lo abbia trovato asettico, molto oggettivo, ma dev'essere una cosa voluta, magri per far capire quanto la perdita della libertΓ di espressione abbia influenzato la popolazione, che vive tutto in una sorta di apatia.
La storia in sΓ© mi Γ¨ piaciuta molto, sebbene verso la fine del libro ci sia una svolta thriller che sembra inserita un po' a caso, dalla quale le cose iniziano a precipitare molto velocemente. Questa mi ha lasciata un po' confusa e molto perplessa, non che non mi sia piaciuta, ma Γ¨ stato un cambiamento talmente netto da avermi impedito di comprendere subito ciΓ² che stava accadendo. Mi sono trovata catapultata in un thriller in cui tutta la rabbia dei personaggi Γ¨ venuta a galla con effetti estremi.
I personaggi mi sono piaciuti, per come sono stati caratterizzati, per la voce che Γ¨ stata data loro e per la personalitΓ , piΓΉ o meno. Insomma, non per tutti.
Jean l'ho trovata fin troppo ingenua, quando era giovane e stava ancora studiando per laurearsi, allora la capivo e penso che avrei fatto come lei, non credendo all'amica Jackie che sembrava rendere le cose troppo estreme ed immaginarsi scenari catastrofici. Ma dopo questo periodo, quando le cose hanno iniziato a crollare, lei non si Γ¨ resa conto di quanto potessero peggiorare, tanto da non arrivare a comprendere che dopo essersela presa con le donne, gli omosessuali e gli adulteri, il passo successivo del governo sarebbe stato contro i neri, gli immigrati, le coppie miste. Quando un personaggio glielo fa notare sembra che le sia apra un mondo. Ma io dico, se la discriminazione razziale esiste dai tempi dei tempi, pensi che in un governo dittatoriale che elimina i "diversi", gli stranieri resteranno immuni alle leggi restrittive? Davvero, in quel momento non l'ho proprio capita.
Per il resto penso che sia un'ottima protagonista, piena di rabbia e di odio per quanto lei non voglia ammetterlo nemmeno con sΓ© stessa. Non la definirei una donna forte, ma una che si mette in gioco tentando di rimediare ai propri errori e che pur vedendo il mondo sgretolarsi attorno a sΓ© tenta di renderlo un posto migliore per la figlia.
Jackie aveva ragione: vivevo in una bolla. E l'avevo gonfiata io stessa, un respiro dopo l'altro.
Lorenzo Γ¨ il mio personaggio preferito, Γ¨ simpatico, gentile, molto intelligente e farebbe di tutto per proteggere quelli che ama. oltre a ciΓ² Γ¨ contro qualsiasi restrizione imposta dal governo e fa notare questa sua rabbia e voglia di agire cambiando le cose attraverso piccoli gesti e brevi frasi. Si capisce che Γ¨ una persona che agisce, che vuole cambiare la situazione attuale dell'America, anche se questo non Γ¨ il suo paese d'origine, egli Γ¨ infatti italiano.
Patrick è privo di spina dorsale, inerte, che lascia che le cose gli scivolino addosso e si sottomette in tutto e per tutto al regime, pur non condividendone gli ideali. Spesso Jean è turbata dal suo comportamento, dalla sua mancanza di rabbia, di voglia di rivalsa o anche sono di indignazione e quando non era sconvolta lei lo ero io. Come si può essere così insensibili da manifestare il proprio conforto solo attraverso degli sguardi di pietà ? Questo personaggio subirà un cambiamento inaspettato all'interno del romanzo, che però non mi ha permesso di perdonarlo, sebbene io abbia compreso il perché del suo comportamento precedente, non lo condivido e per me resterà sempre un personaggio irritante.
<<Thomas arriva tra mezz'ora per toglierti il... ehm... >>
Non osare chiamarlo <<braccialetto>>.
<<Contatore>>
Steven è il figlio maggiore di Jean e Patrick, un adolescente scorbutico e indottrinato dal nuovo governo. Tutto ciò che gli viene insegnato a scuola lo prende come oro colato, insomma è uno di quelli a cui hanno fatto il lavaggio del cervello. Crede fermamente in ciò che fa e sostiene , non rendendosi conto di quanto le cose che gli vengono imposte siano malate e corrotte. Spesso risponde male alla madre ricordandole quali sono i suoi compiti all'interno del nucleo famigliare, è assolutamente irrispettoso e tenta di spiegare addirittura al padre quanto le sue idee siano le migliori e permettano una convivenza pacifica e ottimale. L'ho odiato profondamente, per lui non vedo alcuna redenzione, sebbene io mi renda conto del fatto che sia stato solo una delle vittime del regime, non riesco a capacitarmi del fatto che egli possa comportarsi in modo così mostruoso con la propria madre e sorella.
Mi sono chiesta spesso come facciano dei ragazzini a diventare dei mostri, come imparino che uccidere Γ¨ giusto e l'oppressione legittima, come faccia il mondo a essere stravolto fino a diventare irriconoscibile nell'arco di una sola generazione.
Sonia non Γ¨ un personaggio che ho amato particolarmente, ma ho apprezzato il motivo per cui Γ¨ stata inserita all'interno della storia. Rende perfettamente l'idea della crudeltΓ del regime, che impone un limite di parole ad una bambina, talmente piccola ed innocente da non capire neppure cosa le stiano facendo e quanto la stiano limitando. Per lei Γ¨ normalissimo, Γ¨ cresciuta con questo cambiamento che ora rappresenta la sua normalitΓ e la vive relativamente bene. La rabbia di Jean e il suo disgusto sono spesso alimentati dalla vista del comportamento della figlia e dal desiderio di portarla lontano, in un posto in cui lei possa crescere normalmente e abituarsi alla reale normalitΓ .
Per quanto riguarda il linguaggio dei personaggi l'ho trovato spesso troppo volgare senza nessuna motivazione. Che Steven utilizzi un linguaggio del genere Γ¨ accettabile, in quando parte del suo essere un adolescente "trasgressivo", ma che Jean parli allo stesso modo non Γ¨ per nulla credibile, anche perchΓ© ha dei bambini piccoli in casa, almeno per dare loro l'esempio non dovrebbe azzardarsi nemmeno a dire parolacce. Insomma, si poteva evitare.
à citato spesso anche il linguaggio non verbale, inteso come linguaggio dei gesti, anche questo severamente proibito, che però viene spesso associato agli italiani. Per quanto riguarda questi ultimi vengono loro attribuiti molti stereotipi dei quali non ho capito molto il senso, se per far capire che un personaggio è italiano basta fargli portare la macchinetta del caffè al lavoro, allora devo essermi persa qualcosa. Davvero, ci sono costanti rimandi all'Italia, che però sembrano essere fatti da qualcuno che non ha mai veramente conosciuto un italiano, ma si basa solo sugli stereotipi dei quali è a conoscenza. Ma questo è solo un piccolo appunto di poco conto.
Le riflessioni che questo romanzo presenta sono molto interessanti ed inquietanti al contempo, ci fanno riflettere su cosa succederebbe se davvero non ci fosse la libertà di espressione e se fosse tolta in maniera così letterale. Oltre ai diritti umani si trattano quelli delle donne, che ritornano alla condizione di mogli e madri, senza alcun aspirazione più elevata e il modo per renderle obbedienti e togliere loro un diritto che permetta di esprimere la loro angoscia, la rabbia, la disperazione, portandole ad una fittizia facciata di pace.
Puoi portare via molte cose a una persona: soldi, lavoro, stimoli intellettuali. Puoi anche portarle via la voce senza intaccare la sua essenza piΓΉ profonda. Ma, se le impedisci di sentirsi parte di un gruppo, se le togli lo spirito di squadra, le cose cambiano.
Oltre alle donne si attaccano le altre minoranze, in particolare gli omosessuali e gli adulteri, per loro vengono aperti dei centri di detenzione nei quali sono costretti a compiere lavori socialmente utili con un contatore impostato perennemente sullo zero.
A questo giunge un regime totalitario che si basa sulla parola della Bibbia, distorcendola e dandone un' interpretazione scorretta e manipolandone il significato per renderlo coerente con i propri fini. Una delle cosa che mi ha terrorizzata sono le lezioni di religione, in cui agli studenti vengono inculcate queste informazioni false e retrograde, per indottrinarli e renderli servi fedeli. Se inizialmente poteva sembrare un innocuo corso di religione, per quanto possa sembrare innocuo un corso che predica la disparitΓ di genere basandosi sui passi biblici, quando le cose sono state messe in chiaro tutti hanno capito che si trattava di propaganda politica.
CiΓ² che vuole. CiΓ² che voglio Γ¨ rimettere indietro le lancette dell'orologio, ma non Γ¨ fattibile. CiΓ² che voglio Γ¨ sradicare il Movimento per la Purezza come se strappassi erbacce da un giardino un tempo rigoglioso. CiΓ² che voglio Γ¨ vedere il reverendo Carl Cobin e il suo gregge impiccati o fatti a pezzi da cani selvatici o tra le fiamme dell'inferno.
Il finale mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca. Non che sia brutto, ma mi aspettavo qualcosa di piΓΉ e di un po' meno frettoloso, tanto che ho iniziato a pensare di aver saltato pagine o non aver notato un 1 anno dopo. Ma nulla, era quello il finale.
Insomma, nel complesso ho adorato questo libro. Il concept, la trama, i personaggi, anche lo stile di scrittura, mi sono piaciuti molto. Ci sono dei piccoli appunti per quanto riguarda il linguaggio, il finale e gli stereotipi, ma non hanno avuto particolare influenza sul mio gradimento e nemmeno sul mio giudizio. E sì, la svolta thriller è strana e ci si ritrova catapultati in mezzo di botto, la mia reazione è stata*Spoiler*: "Ma scusa, non ci stavamo dirigendo verso la macchina? Cosa sta succedendo? Come può esistere questo posto nei sotterranei? E tutta questa gente da dove spunta fuori? Ooookay, facciamo finta di niente e tentiamo di capirci qualcosa."*Spoiler*. Insomma, ero molto perplessa, però era ok ed in linea con la storia.
Voto: 5 stelle
πππππ
Abbagliante
Adesso ho un assoluto bisogno di libri simili. Non riesco a riprendermi. Avete consigli?
Martha
Come al solito, bellissima recensione. Concordo con te sul finale, troppo frettoloso. Ma, come ti dissi giΓ , credo che quel finale aperto" abbia un suo perchΓ©!
RispondiEliminaGrazie.
EliminaSì, capisco cos'intendi, ma poteva davvero essere costruito meglio, pur lasciandolo comunque come un finale aperto.
Ciao Martha,
RispondiEliminaanch'io ho trovato il finale troppo frettoloso e non sviluppato al meglio, ma il restante Γ¨ stato promosso a pieni voti, comunque Γ¨ un' ottima e articolata recensione =)!
Grazie!
EliminaE sono felice che sia piaciuto molto anche a te!