Febbraio: Esami, passeggiata nella neve, stage
Febbraio
Ciao a tutti lettori,
eccomi qui con il resoconto di Febbraio. Strano, lo so e so anche di essere terribilmente in ritardo. Questo è accaduto perché spendo sempre un sacco di tempo a impostare questi articoli, penso e ripenso a quello che sto scrivendo, poi mi stufo, li riprendo in seguito e avanti così. Ma adesso eccolo, completo.
Il prossimo sarà quello di Marzo, che vorrei pubblicare tra qualche giorno e non alla fine di Aprile, tanto per rimettermi al passo.
Esami. Le prime due settimane di Febbraio hanno rappresentato l'interezza della mia sessione invernale di esami. Se penso al fatto che non ho avuto uno stacco tra la fine dei corsi e l'inizio dello studio/ripasso mi sento male. È stato un periodo a dir poco frenetico e super stressante. Esiste un'espressione in Inglese che credo rappresenti perfettamente il mio stato emotivo e mentale, burnt out. Ogni volta che ci penso mi viene in mente una candela che si è sciolta completamente, che è bruciata fino alla fine e la sensazione è proprio quella. Quando mettete tutte le vostre energie nello studio, tanto da sentirvi annebbiati, spossati è come se aveste bruciato tutta la vostra energia vitale. È una sensazione molto brutta, una stanchezza mentale che non riuscite a togliervi. Per trovare una traduzione accurata è una spossatezza mentale. Adesso non sto dicendo di essere sempre in questa fase e nemmeno di avere qualcosa di grave, parlo solo del fatto che ogni tanto mi sono sentita talmente stanca e priva di forze dopo aver studiato per troppo tempo e ad un ritmo assurdo.
Ho anche avuto la nausea per giorni, spesso preceduta da mal di testa e tutto a causa dello stress e delle ondate di ansia. Non sopporto questi ritmi convulsi, la sensazione di non avere mai abbastanza tempo a disposizione. In parte è dovuto al fatto che non mi so ancora organizzare bene, per quanto io stia migliorando a piccoli passi, quindi è come se mi sfuggisse tutto di mano. Necessito di riposo e rilassamento.
Passeggiata nella neve. Questo mese è stato pieno di neve. Nevicava quasi ogni giorno e tutto rimaneva coperto di bianco per l'intera giornata, il livello non faceva che salire. In una di queste giornate ho deciso di uscire e fare una passeggiata fino al lago. Priva di un abbigliamento adeguato e piena di entusiasmo, mi sono incamminata. Dopo poco ho iniziato a sentire il freddo, le mani perdevano costantemente sensibilità, mi si appannavano gli occhiali a causa della mascherina e sprofondavo in quelli che saranno stati dieci centimetri di neve, se non di più. Immaginate la scena, un paesaggio da favola che sembra ricoperto di panna montata, silenzio e strade deserte. Sarebbe stato bellissimo se non fosse che vedevo tutto in modo molto annebbiato, davvero dovevo pulire gli occhiali ogni cinque minuti, per consentirmi di non perdermi in quella distesa candida, che cancellava i confini e i contorni delle cose. Ogni tanto credevo di essere in strada e poi mi accorgevo di essere finita fuori dal marciapiede, insomma, ero molto confusa. In questo stato di smarrimento e spossatezza, per una camminata difficoltosa, ero molto influenzabile ed è per questo che la mia immaginazione mi ha giocato un brutto scherzo.
Stavo camminando in strada, per questo viale alberato, da sola, nel silenzio. Ad un certo punto si è alzato in volo uno stormo di corvi, una nuvola nera gracchiante, che mi ha spaventata un po'. Dalla quiete più profonda, quella tipica della neve che sembra irreale, sentire un suono improvviso e forte mi ha turbata. Poi ho iniziato a trasfigurare ciò che mi stava intorno.
Quello che sarebbe dovuto essere un vasto prato con piante e arbusti, ne manteneva la parvenza solo grazie a qualche sprazzo di verde scampato alla neve, per il resto era tutto ammantato di bianco e vi si intravedevano le forme più strane. Sono sicura che siano state tutte suggestioni, immagini create dalla mia mente, ma sul momento sembravano fin troppo reali e ne sono uscita davvero turbata.
Stage. Non ricordo più bene cosa sia accduto con lo stage durante uesto mese. Mi sono scambiata mail con la direttrice ed è stato rimandato nuovamente. Avrete aggiornamenti prossimamente.
In ambito libri ci sono rimasta un po' male. Ho letto 2 libri, di cui uno era iniziato bene, per poi peggiorare e l'altro è stato proprio brutto.
"On Earth We're Briefly Gorgeous" di Ocean Vuong: questa è la lettura che inizialmente mi stava piacendo molto. Lo stile dell'autore è particolare, poetico, con molte immagini e simbolismi. Sapete che apprezzo gli stili complessi, quindi ero molto coinvolta. La storia in sé sembrava anch'essa molto interessate, in quanto si tratta di una lettera dell'autore a sua madre che però non conosce l'Inglese. Le riflessioni sulla guerra, sui traumi che derivano da questa mi hanno toccata profondamente, il modo in cui sono state descritte fa male per quanto è vivido. Poi però ha iniziato a peggiorare. Trattandosi di una lettera disposta in ordine paersolare, quindi non cronologico è un po' difficile da seguire e le varie tematiche si presentano spezzettate. Per questo motivo non sono stata subito irritata dalla storia d'amore, che appare soltanto in un secondo momento, senza venire introdotta fin dall'inizio. Il rapporto che si instaura tra il protagonista e un altro personaggi mi ha messa molto a disagio, ero in pena per lui, non comprendevo come potesse stare con una persona che lo strattava così e ne ero molto turbata. Ogni scena in cui se ne parlava mi urtava e non potevo non farci caso.
Nel complesso credo che sia una lettura importante e molto affascinante dal punto di vista dello stile e del linguaggio utilizzato. In caso voleste leggerlo state però attenti, vi sono scene molto crude descritte dettagliatamente e alcune immagini utilizzate sono altrettanto cruente.
In Italiano lo trovate con il titolo di "Brevemente Risplendiamo sulla Terra" nella traduzione di Claudia Durastanti, pubblicato per La Nave di Teseo. In lingua orginale è abbastanza complesso proprio per la scelta minuziosa dei termini e per lo stile.
Voto: 🌟🌟🌟 1/2 Quasi Scintillante
"Raccontami la Notte in cui sono Nato" di Paolo di Paolo: ho pochissimo da dire su questo libro, perché è uno di quelli brutti, ma facilmente dimenticabili. Non c'è un solo elemento che mi sia piaciuto. Lo stile è strano, sembra che l'autore non abbia ancora trovato il suo personale, fatto comprensibile dato che questo è il suo primo romanzo. Tuttavia sembra che abbia preso da altri e abbia mischiato il tutto, ne viene fuori uno stile con dialoghi senza virgolette o segni di interpunzione, conversazioni di cui vengono ripostate solo le risposte di uno dei due partecipanti, parole ed apressioni ripetute a inizio frase tanto da risultare irritanti, espressioni volgari introdotte così, tanto per abbassare un attimo il registro. La storia in sé poi è stata gestita in maniera superficiale, viene liquidata in poche pagine e le riflessioni fatte su di questa sono davvero poche e poco approfondite. Ho disprezzato i personaggi e non ho comprenso l'introduzione di voci e fantasmi che sembrava essere completamente a caso.
(Altri miei commenti qui).
Voto: 🌟 Spento
Voi cos'avete letto?
Conoscete i libri di cui ho parlato?
Com'è andato il vostro mese?
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