Recensione - "La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick

"La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret"
di Brian Selznick


Ciao a tutti lettori, ancora abbastanza spaesata dopo il mio ritorno da Vienna mi appresto a recensirvi un libro letto e terminato ieri, un romanzo alquanto particolare.

Anno di pubblicazione: 2007
Titolo: La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret
Autore: Brian Selznick
Editore: Mondadori
Prezzo: 18,00€
Pagine: 535
Tempo di lettura: 1g

Trama
La luna, le luci di una cittΓ , una stazione affollata, due occhi spaventati. Le immagini a carboncino scorrono come in un cinema di carta fino a inquadrare il volto di Hugo Cabret, l'orfano che vive nella stazione di Parigi. Nel suo nascondiglio segreto, Hugo coltiva il sogno di diventare un grande illusionista e di portare a termine una missione: riparare l'automa prodigioso che il padre gli ha lasciato prima di morire. Ma, sorpreso a rubare nella bottega di un giocattolaio, Hugo si imbatterΓ  in Isabelle, una ragazza che lo aiuterΓ  a risolvere un affascinante mistero in cui identitΓ  segrete verranno svelate e un grande, dimenticato maestro del cinema tornerΓ  in vita.

My Opinion

Quando ho preso questo libro in biblioteca non sapevo cosa aspettarmi, ero a conoscenza del fatto che i libri di quest'autore fossero particolari, ma non avrei mai immaginato quanto.
La storia viene narrata in una maniera alquanto originale, tramite immagini che imitano le inquadrature cinematografiche alternate a parti di narrazione. L'intero romanzo Γ¨ decorato da questi disegni strabilianti realizzati dall'autore stesso. E spesso queste immagini raccontano piΓΉ della storia di quanto facciano le parole. A volte viene descritto l'inizio di un'azione, la quale Γ¨ poi conclusa dai disegni.

La storia narrata Γ¨ quella di Hugo Cabret, ragazzino orfano che vive tutto solo nella stazione di Parigi, dove ha preso su di lui il lavoro dello zio, ovvero quello di guardaorologi , colui che si occupa del buon funzionamento degli orologi dell'intera stazione passando all'interno di gallerie e condotti presenti dentro i muri e ignoti ai piΓΉ. Qui Hugo conduce una vita in povertΓ , costretto a rubare per racimolare qualcosa da mangiare e avendo come unico scopo della sua vita quello di aggiustare un automa trovato anni prima dal padre in un museo nel quale lavorava. Quest'automa dovrebbe avere la capacitΓ  di scrivere e il padre ha dedicato anni della sua vita a trovare un modo per rimetterlo in sesto, per questo motivo adesso Hugo sente di dover continuare lui in quest'impresa. Per trovare le componenti necessarie per aggiustare il robot, il ragazzino inizia a rubare viti, giocattoli e ingranaggi nel negozio di giocattoli della stazione e qui viene scoperto dal proprietario. Tramite quest'ultimo Hugo farΓ  la conoscenza della figlioccia Isabelle che lo aiuterΓ  a completare l'automa e risolvere i misteri che ne deriveranno.

Lo stile di scrittura Γ¨ molto semplice e da questo si nota come il libro sia rivolto ad un pubblico giovane, classificato infatti some libro per ragazzi. Devo ammettere che questo non mi ha permesso di immedesimarmi nella storia, facendomi sentire distaccata, come se le parole mi fluissero addosso senza toccarmi.

Quello che non Γ¨ riuscito a fare lo stile Γ¨ perΓ² stato in parte salvato dalle illustrazioni, molto belle, dettagliate e d'effetto, queste hanno permesso un maggiore coinvolgimento.

Il ritmo narrativo Γ¨ molto veloce, si leggono 200 pagine alla volta senza nemmeno accorgersene, dato che la maggior parte di esse sono disegni. L'ho trovato davvero molto fluido e leggero.

- Hai mai pensato che tutti i meccanismi vengono costruiti per uno scopo? - chiese a Isabelle. - Vengono costruiti per divertirti, come questo topolino, o per sbalordirti, come l'automa. Forse Γ¨ per questo che un meccanismo rotto  mi rende sempre un po' triste, perchΓ© non puΓ² fare ciΓ² per cui Γ¨ stato creato. 
Isabelle raccolse il topolino, gli diede di nuovo la carica e lo rimise giΓΉ.
- Forse Γ¨ lo stesso anche per le persone - continuΓ² Hugo. - Se perdi il tuo scopo...Γ¨ come se fossi rotto. - 

I personaggi non mi hanno colpita particolarmente, perchΓ© descritti soltanto in maniera molto superficiale, non comprendiamo mai le loro emozioni, sensazioni, li vediamo in modo oggettivo, come se tra noi e loro ci fosse un vetro trasparente che ci permette  di vederli, ma non di comprenderli appieno come persone. 

Hugo infatti Γ¨ solo un ragazzino povero e solo con un innato talento nel riparare qualsiasi cosa che sia costituita da degli ingranaggi. 

Isabelle Γ¨ anche lei orfana e vive con il madrina e il padrino, non sappiamo praticamente nulla di lei, se non che le piace andare al cinema di nascosto e leggere.
Entrambi appaiono scontrosi, impulsivi e bugiardi per gran parte del libro, i sentimenti che manifestano piΓΉ spesso sono la rabbia, la frustrazione e il dolore. Non sono riuscita a comprenderli.

PapΓ  Georges, il giocattolaio, Γ¨ quello piΓΉ ambiguo di tutti, presentato come burbero, quasi crudele, diventa poi un uomo spezzato che non vuole ricordare il passato e crolla nel suo dolore ad ogni minimo accenno ad esso; passa infine con uno sconvolgimento piuttosto brusco del personaggio ad essere gentile, generoso e quasi un nonno buono. Questi tre periodo mi sono risultati troppo staccati, non sono stati cambiamenti graduali e ben motivati, ma improvvisi e privi di senso.

I personaggi secondari sono ancora peggio, delineati con pochissimi tratti, sembrano avere un'unica caratteristica, oppure nessuna divenendo dei semplici nomi privi di significato. Tra questi troviamo Γ‰tienne, amico di Isabelle con una benda sull'occhio che sembra molto gentile, ma niente di piΓΉ e che spunta fuori nei momenti piΓΉ impensati. È utilizzato come una sorta di elemento di collegamento tra alcune scene. Poi Mamma Jeanne, la madrina di Isabelle che si dispera con il marito, tiene celate un sacco di cose ed Γ¨ abbastanza brusca e scortese. Infine Monsieur Tabard, soltanto un nome e niente di piΓΉ, racconta un piccolo episodio della sua infanzia e per il resto Γ¨ facilmente trascurabile.

<< Se ti sei mai chiesto da dove arrivano i tuoi sogni quando vai a dormire la sera, guardati attorno. È qui che vengono creati. >>

Purtroppo mi sono ritrovata ad apprezzare questo romanzo soltanto in parte, forse non essendo abituata a tutte queste immagini e a l linguaggio elementare. Ho fatto un po' fatica a leggerlo e penso che il formato non sia uno dei piΓΉ adatti a me. Mi rendo conto che sicuramente per dei bambini debba essere molto appassionante, ma non per me.

Voto: 2,5 stelle

🌟🌟 1/2
Quasi Brillante
Martha





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