La Chiacchierata del Lunedì VII - scene di violenza e impatto sul lettore


Buonasera a tutti lettori,

un altro lunedì, un'altra Chiacchierata (post introduttivo). Come al solito se avete voglia di discutere come me o semplicemente di seguire il corso dei miei pensieri riguardo ad un argomento letterario siete i benvenuti. L'unica cosa necessaria è una tazza di tè, per me questa volta sarà una tisana al cacao, cocco e caramello.

Inizio con il spiegarvi perché io voglia parlare dell'argomento presente nel titolo. L'ispirazione è come sempre tratta da una delle mie ultime letture, un libro a cui ho ripensato, un fenomeno letterario del momento. In questo caso si tratta dell'uscita il 30 marzo di "Breach of Peace" di Daniel B. Greene, BookTuber americano lettore di Fantasy. Il libro in questione è la prima di tre novelle che introdurranno la sua serie "The Lawful Times Series" e fin dalle prime righe si comprende che Daniel ha scelto un sottogenere che noi fan non ci saremmo aspettati: il Dark Fantasy. Seguendo quotidianamente i suo video sembrava naturale che avrebbe pubblicato un Epic/High Fantasy e invece il libro si apre con la descrizione di una scena del crimine che comporta la morte di un bambino. Una cosa orribile, descritta nel minimo dettaglio, terrificante e questo solo a giudicare dalla lettura delle righe introduttive durante la live di festeggiamento. E arriviamo quindi all'argomento di oggi.

Ho deciso di affrontare un tema che non so se riuscirò a concludere, non so come mi farà sentire né se sarò in rado di parlane, ma ne sento la necessità anche perché mi trovo combattuta tra il desiderio di leggere BoP o non provarci nemmeno per paura dell'effetto che potrebbe avere su di me.
Si tratta di ciò che non riesco proprio a leggere nei libri a causa della mia sensibilità. Sono una persona molto sensibile in generale, ci sono quindi dei temi, degli argomenti, delle parole, degli atteggiamenti che non riesco a sopportare. Dicendo questo non intendo che mi danno fastidio, che li odio o tutte le espressioni che utilizzo di solito per parlare di qualcosa che non mi è piaciuto in un libro, ma voglio dire che mi fanno proprio stare male. A volte è un male fisico come la nausea altre volte e più spesso è un dolore mentale, immagini che mi sconvolgono, mi scioccano e che si ripetono nella mia mente facendomi soffrire

Ma di cosa sto parlando nello specifico? Si tratta di scene violente descritte in modo crudo o molto dettagliato. Possono essere battaglie, torture, molestie, qualsiasi tipo di violenza. Mi rendo conto che sia presente in molti libri e soprattutto nei Fantasy, il mio genere prediletto, è difficile che non ci sia, ma dipende da com'è descritta, è quello il mio problema. Se si parla di ogni ferita, di ogni uccisione nei minimi dettagli con tanto di sangue e particolari disgustosi starò malissimo

Mi ricordo ancora le conseguenze che ha avuto su di me "Battle Royale" di Koushun Takami, libro che peraltro non ho mai finito, in cui ogni morte era descritta in modo disgustoso, oggettivo e troppo accurato. Dopo la prima mi è venuta una nausea fortissima e ho dovuto bloccarmi facendo dei respiri profondi. In tutto questo voglio mettere in chiaro che non leggo libri in cui sono presenti queste cose pur sapendo che ci starò male, non lo faccio apposta, è solo che non so mai quando siano violenti e quindi se riuscirò a reggere quel livello o meno. Poi dipende anche dal periodo, in alcuni momenti riesco a non farmi toccare da scene simili, almeno in parte, in altri ne vengo completamente distrutta.
Questo è quindi un caso di dolore fisico.

Invece molto più spesso si tratta di una sofferenza mentale. Non scaturisce solo dalla violenza, ma anche dall'utilizzo di un linguaggio volgare, che diventa per me corrosivo. Non lo sopporto, non ne vedo la necessità ed è come se iniziasse a rigirarmi nella mente all'infinito. Ecco un motivo per cui sono così lenta a leggere "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" o "Il Trono di Spade" di George R. R. Martin, chiamatelo come volete, perché è pieno zeppo di linguaggio volgare, violenza, guerre, battaglie, crudeltà. Sono arrivata a tre quarti del secondo volume, ma al momento ho deciso di non continuarlo. I personaggi mi facevano andare avanti, ma fino ad un certo punto; non ha senso che io ci stia male solo per concludere una serie, peraltro lunghissima.

Ci sono alcuni libri dopo la cui lettura mi vengono gli incubi e questo accade sempre quando sono troppo violenti. Gli Horror psicologici mi sconvolgono, le scene mi rimangono impresse in mente a distanza di mesi o anni, senza perdere il loro fattore di shock e disgusto da me associatovi. 
Mi sono arrabbiata con me stessa per aver letto anni addietro due libri di Wulf Dorn, se non ricordo male si trattava di "La Psichiatra" e "Cuore Cattivo". Chi me l'ha fatto fare? Mi sono sopravvalutata, pur conoscendo il mio limite di sopportazione. Il problema è che, come vi dicevo prima, ho dei periodi in cui sopporto di più la lettura di queste scene, in cui la mia mente riesce a non rimanervi impantanata e a dimenticarsene dopo qualche settimana, ma è difficile comprendere quando sono in questa fase. Nel caso di questa esperienza mi affascinava il fattore psicologico, sapete che apprezzo un'analisi approfondita della psiche dei personaggi, motivo per cui adoro i flussi di coscienza, perché mi sembra proprio di essere nella loro mente. Quindi in questo caso avevo pensato che sarebbe stato interessante venire a scoprire quali meccanismi mentali portano una persona a compiere una determinata azione malata o crudele. Tuttavia avrei dovuto pensarci due volte. È stata un'esperienza orribile, gli incubi si sono protratti per settimane e mi tornavano in mente scene anche nel corso delle giornate. Pensandoci adesso ho ricordi nebulosi di queste scene, ma non se ne sono ancora andate completamente.

Quindi come fare? Spesso si trovano scene di violenza nei Fantasy, ma non solo, anche nella narrativa contemporanea, nei Distopici, un po' ovunque e io vorrei davvero trovare un modo per leggere una storia senza risentirne. Ho concluso recentemente "Brevemente risplendiamo sulla Terra" di Ocean Vuong e ci sono alcune immagini mostruose, disgustose che ci metteranno un po' prima di sparire dai miei pensieri. In questo caso non potevo immaginarlo. Avrei bisogno di un trigger warning che mi avvisi ogni volta, ma forse lo troverei quasi ovunque o forse sto generalizzando. Quello che intendo dire è che spesso non mi aspetto che ci sia una scena cruda descritta nel dettaglio e quando me la ritrovo davanti è ancora peggio, perché vi si aggiunge un senso di tradimento, speravo di esservi scampata per una volta.

Nella recensione di "Breach of Peace" di Merphy Napier, suo marito ha esposto il fatto di non essere riuscito a leggere la sequenza iniziare perché troppo grafica, tanto che Merphy gliel'ha dovuta riassumere. Lì mi si è accesa una lampadina, è un metodo bellissimo. Non avevo mai pensato a questo, farsi riassumere le parti violente da un altro lettore. Non si tratta di spoilers, ma di un aiuto emotivo ed essendo io una lettrice che non salta nemmeno una parola, figurarsi un'intera scena di un libro, non mi perderei nulla se qualcuno me la spiegasse eliminando i dettagli macabri e riassumendola. Ovviamente questo è fattibile se si tratta di una o due scene, ma se l'intero libro è un bagno di sangue non lo prendo neanche in mano

Nel caso di Daniel si è chiamato al Grimdark e all'Horror Fantasy, entrambe categorizzazioni da lui rifiutate. Per quanto riguarda il Grimdark per una questione di valori dei personaggi, in questo genere essi commettono azioni orribili senza porsi problemi sono egoisti e agiscono solo in base a ciò che è meglio per loro, senza porsi dubbi morali, al contrario in BoP i detective fanno quello che credono giusto. (Potete ritrovare questa riflessione nella seguente intervista). Per quanto riguarda l'Horror Fantasy non ho ancora trovato informazioni. Io di mio lo definirei Dark Fantasy, questo è certo a causa dei temi che tratta e delle varie uccisioni che descrive, i toni sono molto cui e raccapriccianti. Si tratta di uno di quei sottogeneri del Fantasy che tendo a non leggere. Tanto per farvi capire, ho abbandonato la semplice idea di leggere "La Nona Casa" di Leigh Bardugo dopo essere venuta conoscenza del genere e dopo qualche recensione che mi ha fatto capire che non ce l'avrei fatta. 

Ma per il libro di Daniel Greene? Non so bene come fare. Devo trovare qualcuno con cui fare un buddy read, credo sia l'unica soluzione plausibile.

Con questo concludo la la riflessione di oggi, spero non sia troppo confusionaria e se volete saperne di più sul libro di Daniel, vi rimando al suo video.

Cosa ne pensate delle scene di violente nei libri? Su di voi hanno effetto?
Avete delle letture da consigliarmi in cui queste non sono presenti?


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