Recensione - "Annientamento" di Jeff Vandermeer

 "Annientamento" 
di Jeff Vandermeer


Ciao a tutti lettori,
ben ritrovati. Oggi vi porto una recensione strana di un libro ancora piΓΉ strano. 
Spero vi piaccia!

Anno di pubblicazione: 2015
Titolo: Annientamento
Autore: Jeff Vandermeer
Editore: Einaudi
Genere: New Weird
Prezzo: 16,00€
Pagine: 171
Tempo di lettura: 2g

Trama
Per trent'anni l'Area X - un territorio dove un fenomeno in costante espansione e dall'origine sconosciuta altera le leggi fisiche, trasforma gli animali, le piante, sembra manipolare lo stesso scorrere del tempo - Γ¨ rimasta tagliata fuori dal resto del mondo. La Southern Reach, l'agenzia governativa incaricata di indagarne gli enigmi e nasconderla all'opinione pubblica, ha inviato numerose missioni esplorative. Nessuna perΓ² Γ¨ mai tornata davvero dall'Area X: chi, inspiegabilmente, ricompariva al di qua del confine era condannato a un destino peggiore della morte. Questa volta, perΓ², sarΓ  diverso: la dodicesima missione Γ¨ composta unicamente da donne. Quattro donne che non conoscono nulla l'una dell'altra, nemmeno il nome - sono indicate con la funzione che svolgono: l'antropologa, la topografa, la psicologa e la biologa - accettano di partecipare a un viaggio che assomiglia molto a un suicidio. 

* trama tratta da Ibs e poi accorciata da me. Motivazione: troppi spoilers.

My Opinion

Terminare la lettura di questo libro è stato come risvegliarsi da un'allucinazione. Una di quelle che però non hanno senso nemmeno quando le stai avendo. Un insieme di scoperte e mutamenti così spiazzanti da condurti alla perdita del senno.
Se questo significa leggere un romanzo New Weird, io ci sto.
Dovete sapere che Vandermeer Γ¨ stato il primo a dare una definizione di questo genere, che in realtΓ  sarebbe un sottogenere del fantasy e della fantascienza.
Per spiegarvi meglio in cosa consista vi basti sapere che Γ¨ come se fosse un fantasy, solo con degli elementi sci-fi e horror. Le ambientazioni sono strane ed originali. Infine Γ¨ verosimile e perfettamente coerente.
Quindi aspettatevi ragionamenti perfettamente logici su tematiche completamente illogiche il tutto in un'ambientazione soffocante e assurda con forze strane ed incomprensibili.
Se questo v'ispira, allora aspettate di arrivare fino alla fine della recensione per capire davvero se questo libro faccia per voi.

Come avrete potuto notare, non me ne intendo di questo genere. Pur essendo una grande amante del fantasy non ne conosco bene i sottogeneri, sto ancora tentando di fare chiarezza in merito. E questo in particolare proprio non lo conoscevo.
Tutto partì dalla visione di un video di Matteo Fumagalli, che parlava dei suoi ultimi acquisti in fatto di libri. In questo citava "Borne", il nuovo romanzo di Vandermeer e accennava alla "Trilogia della Area X". Molto colpita dal modo in cui ne stava parlando e spinta dal fatto che si trattasse di qualcosa di strano, ho deciso di prendere in mano il primo volume. Sono così felice di aver preso questa decisione! Sono sempre alla ricerca di libri assurdi e dopo la delusione di "Drive-in" di Joe R. Lansdale ero demoralizzata. Ma questo volume mi ha fatto tornare la curiosità.

Ma passiamo alla trama.
Nella realtΓ  di questo libro si Γ¨ originata una zona, denominata Area X, alterata da un Evento di origine sconosciuta. Questa Γ¨ isolata dall'ambiente circostante da dei confini che non permettono le interazioni col mondo esterno e sono invalicabili da chiunque se non dalle spedizioni inviate dalla Southern Reach. Quest'ultima Γ¨ un'organizzazione governativa che si Γ¨ presa l'incarico di scoprirne di piΓΉ su questa zona remota ed incontaminata. Per fare ciΓ² invia molteplici squadre in missione esplorativa, le quali non sono mai tornate davvero. Certo, alcuni membri sono riapparsi, ma completamente svuotati da tutto ciΓ² che li rendeva loro stessi
Adesso ci troviamo nel momento dell'invio della dodicesima spedizione, composta da quattro donne: la biologa, la psicologa, l'antropologa e la topografa. I nomi non sono rilevanti, quindi per restare il piΓΉ oggettive possibile, anche tra di loro si chiameranno in base alla loro funzione. Queste si sono sottoposte ad un lungo percorso di addestramento e indifferentemente dalle motivazioni che le spingono, sono determinate ad indagare a fondo sulle anomalie dell'Area X.

Bene. Se le cose non vi risultano chiare Γ¨ tutto normale. Appena inizierete la lettura sarete ancora piΓΉ confusi.

- Tutti viviamo in un continuo sogno, - gli dissi. - Se ci svegliamo Γ¨ perchΓ© qualcosa, una circostanza, anche solo una piccola noia, viene a turbare i contorni di quella che Γ¨ diventata la nostra realtΓ .

L'ambientazione Γ¨ una cosa talmente assurda da essere difficile da descrivere, anche perchΓ© si capisce che mancano sempre delle parti, nessuno Γ¨ ancora riuscito a comprenderla appieno. Ad ogni modo sappiamo che si tratta di un territorio privo della presenza umana e di qualsiasi contaminazione, in cui coesistono piΓΉ habitat naturali l'uno vicino all'altro con le rispettive specie. L'ambiente perfetto per una biologa.
Questa zona sembra terminare in un mare dall'acqua scura e stagnante, vicino al quale si trova un faro che sembra attirare a sΓ© i membri di ogni spedizione.
Per il resto, subito oltre il confine si trova il campo base, con le tende lasciate dalle spedizioni precedenti.
Detto così potrebbe essere comprensibile, ma allora perché ogni cosa assume dei colori così vividi da far male agli occhi? E perché la notte si sente il lamento straziante di una creatura sconosciuta? Quante e quali sono le presenze che popolano lo spiazzo?

Sotto la superficie di ogni cosa si celava la spaventosa presenza di innumerevoli lotte disperate. PerchΓ© continuavano a mandarci? PerchΓ© continuavamo ad arruolarci? Quante bugie. Quanta incapacitΓ  di affrontare la veritΓ .


Le descrizioni sono molto interessanti, seppur non sempre coinvolgenti. Come la lunghissima descrizione iniziale del paesaggio, che pensavo non servisse a niente, ma di cui poi ho visto l'utilitΓ  nel ricordarmi dove erano collocate le zone in cui si muovevano i personaggi.

Lo stile di scrittura mi ha lasciata un po' perplessa. A volte riesce benissimo nel suo intento di far provare un forte senso di angoscia e la percezione di una minaccia costante, ma invisibile. Altre volte mi Γ¨ risultato un po' asettico, forse perchΓ© le donne devono restare oggettive nei loro resoconti, sebbene non ci riescano molto.

Ma io sapevo per esperienza quanto fosse vano quell'obbiettivo, quel tentativo di eliminare il pregiudizio. Nulla che vivesse e respirasse era davvero oggettivo: nemmeno nel vuoto, nemmeno se il cervello avesse obbedito unicamente al desiderio di immolarsi per la veritΓ .

Il nostro narratore Γ¨ la biologa, noi leggiamo il suo diario in cui riporta gli avvenimenti della spedizione. Ho apprezzato questa scelta, perchΓ©, diciamocelo, Γ¨ il personaggio piΓΉ interessante. PerΓ² avrei voluto conoscere anche degli spezzoni delle cronache delle altre. La psicologa in particolare, con tutti i suoi segreti e poi l'antropologa, perchΓ© mi ci sono affezionata, la topografa invece non mi Γ¨ mai piaciuta, perΓ² conoscere il suo punto di vista sarebbe stato comunque interessante.

Oltre al resoconto dei fatti sono presenti numerosi flashback, che mi hanno un po'annoiata. E questo Γ¨ davvero strano, perchΓ© in genere mi piace venire a conoscenza del passato dei personaggi. Ma li ho trovati troppo lunghi, poco inerenti agli accadimenti nell'Area X e mi hanno proprio infastidita perchΓ© interrompevano la storia in dei momenti di grande spannung.

I personaggi sono caratterizzati abbastanza bene, sebbene quelli secondari siano messi un po' in disparte.

La biologa Γ¨ una donna sposata, il cui matrimonio si sta disfacendo davanti ai suoi occhi. Suo marito partecipa all'undicesima spedizione e questo avrΓ  un grande peso in tutta la storia. 
Lei Γ¨ sempre stata ossessionata dall'osservazione e dallo studio della natura, fin dall'infanzia. Solo nei momenti in cui vi entra in contatto si sente libera di esprimersi e in pace con se stessa. Ha difficoltΓ  nei rapporti umani e appare sempre fredda e poco socievole. Il marito ha un carattere del tutto opposto.
È una donna che si è sempre tenuta dentro troppe cose, che è stata egoista, non pensando mai a che reazioni avrebbe prodotto questo suo allontanamento negli altri, si isola volontariamente e se ne compiace.
Non sono riuscita a farmela piacere. Sebbene io non la odi, ci sono troppe cose  che mi hanno infastidita sul suo conto.

L'antropologa Γ¨ molto insicura, paurosa addirittura. Si presenta come una persona talmente fragile e suggestionabile da suscitare il desiderio di confortarla.
Non si sa molto di lei, Γ¨ il simbolo del personaggio secondario emarginato. Eppure io ci sono entrata in empatia, avrei davvero voluto conoscerla meglio.

La psicologa Γ¨ forse il personaggio piΓΉ complesso dell'intero libro. Utilizza le sue doti ipnotiche per far sottostare le altre al suo volere, in quanto comandante della spedizione. Il suo ruolo di superiore sembra pesarle, come se non sapesse bene come comportarsi e si abbassasse al livello delle altre per far capire loro di essere parte della squadra, per poi subito allontanarsi e imporre la sua autoritΓ .
Se inizialmente sembra un personaggio ambiguo, questa sua caratteristica pare sfumare un poco, per poi tornare piΓΉ violenta di prima. È un insieme di picchi e discese. 
Sa piΓΉ di quanto vuol far credere alle altre e mantiene questa sua superioritΓ  con tenacia.
Non posso dire che mi sia piaciuta. L'ho vista piΓΉ come un enigma da risolvere.

La topografa Γ¨ una ex-militare e questo si rivede nel suo comportamento e nel suo ragionamento schematico.
È molto razionale e rigida, fatica ad accettare qualsiasi cosa che esuli dalla sua comprensione, ritenendola un inganno delle mente o degli altri. La cosa strana è però una sorta di ingenuità che la caratterizza e che non le fa notare alcuni pericoli, questa l'ho trovata un po' in antitesi con la sua natura.
Non mi Γ¨ piaciuta per nulla. L'ho trovata insensata, priva di qualsiasi curiositΓ  e noiosa.

La solitudine puΓ² essere snervante, Γ¨ come se ci imponesse di passare all'azione.

Ci sono poi degli indizi sparsi per il romanzo che permettono d'intuire qualcosa riguardo ai cambiamenti avvenuti in questo luogo. Alcuni indizi vengono poi esplicitati, altri rimangono incomprensibili.
Non so se alcuni di questi siano stati inseriti per far comprendere le cose al lettore prima che ai personaggi, perΓ² a volte le situazioni erano evidenti, eppure la biologa liquidava tutto attribuendolo a delle suggestioni. *Spoiler* In particolare il fatto che gli umani si siano trasformati in altre specie viventi era abbastanza palese dal momento in cui si sono vista le escrescenze umanoidi all'interno delle case, poi c'Γ¨ stato il delfino con l'occhio umano e la bestia lamentosa con il volto di un uomo inviato nella missione precedente. Ma nooo, lei deve prima analizzare i campioni, rimanere sconvolta, non crederci ancora, poi vedere lo Scriba e infine notare i cambiamenti in lei stessa per convincersi. *Spoiler*

Ci sono certi tipi di morte che non andrebbero rivissuti, certi tipi di legame così profondi che quando si spezzano ne avverti lo strappo nell'intimo.

Il finale mi ha lasciata con l'amaro in bocca. Volevo sapere di piΓΉ, volevo che la storia continuasse e la biologa mi portasse con se nella fine del suo viaggio. Adesso non saprΓ² mai cosa le Γ¨ successo davvero. Ci sono rimasta malissimo, perchΓ© mi aspettavo un minimo di spiegazione o un rappacificamento, insomma, una conclusione degna di dirsi tale.

In definitiva questo libro mi Γ¨ piaciuto molto. L'ambientazione Γ¨ la cosa piΓΉ intrigante, poi anche i personaggi che nascondono tanti segreti quanti ne ha il paesaggio che li circonda e lo stile di scrittura.  Tuttavia avrei preferito degli approfondimenti su alcuni punti.

Voto: 4 stelle
🌟🌟🌟🌟
Scintillante

Allooora, approfondiamo questo genere? Vi ho incuriositi?
Martha






Commenti

  1. Emh.. Forse non hai chiaro il finale perchΓ© si tratta del volume primo di una trilogia.

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    Risposte
    1. Sì, so che è il primo volume della "Trilogia dell'Area X".
      Solo che avrei preferito un finale piΓΉ esaustivo. Mi rendo conto che possa essere stato mantenuto vago per essere in linea con il detto-non detto che pervade tutto il libro, ma avrei voluto saperne di piΓΉ.

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