DNF: "A Sud del Confine, A Ovest del Sole" di Haruki Murakami. Perché non ne sono sorpresa?
DNF: "A Sud del Confine, A Ovest del Sole"
di Haruki Murakami
Questa è l'edizione Italiana.
Continuando a leggere troverete quella Tedesca, che è quella che ho letto io.
vi ricordate quel post in cui vi parlavo di "A Sud del Confine, a Ovest del Sole" di Haruki Murakami? Sì, quello che mi avevano consigliato in biblioteca.
Bene. Non me la sento di farne una recensione perché non l'ho terminato, è un DNF (=Did Not Finish).
Quindi l'unica cosa che voglio fare in questo post è spiegarvi perché per me non ha funzionato e sfogare la mia frustrazione.
ATTENZIONE!
sono presenti Spoilers per i primi 4 capitoli del romanzo
Ho letto 54 pagine di questo libro e devo dire che non era iniziato male.
Lo stile di scrittura non era tra i miei preferiti, ma non mi dava neppure fastidio.
Questo solo all'inizio però, ovvero per un capitolo e mezzo, dopo di che ho iniziato ad odiarlo. Non sopportavo il modo troppo diretto di dire qualsiasi cosa, si tratta di uno stile piatto, che non comunica emozioni, freddo, asettico, molto simile a quello di Koushun Takami, in effetti, l'autore di "Battle Royale", anche se non così dettagliato.
Ad ogni modo il fatto che fosse così diretto lo rendeva volgare, troppo per i miei gusti. Dovete sapere che odio la volgarità e la rozzezza nel parlato come nello scritto, mi mette a disagio e la trovo assolutamente superflua.
In un libro poi mi disgusta, mi fa venire voglia di lanciarlo fuori dalla finestra. Io sono per il contrario, mi piacciono gli stili di scrittura complessi, arzigogolati, onirici, che non descrivono mai una cosa concretamente, ma la mettono in una bella forma, mi piace arrivare a comprendere di cosa si sta parlando seguendo tutto un ragionamento pieno di bellissime immagini e metafore.
Murakami è il contrario, l'abbiamo capito. Non c'è nulla di poetico, tutto ci viene posto davanti nella sua crudezza, non l'ho sopportato.
Poi il protagonista Hajime è un personaggio detestabile. È egoista ai limiti del possibile e questo viene giustificato dal suo essere un figlio unico, una spiegazione a dir poco azzardata.
Pensa solo a sé stesso, a ciò che è meglio per lui, ai suoi desideri, al suo futuro, al suo benessere, ai suoi bisogni. Conseguentemente usa gli altri a suo piacimento.
Prendiamo l'esempio di Izumi, la sua prima ragazza, della quale lui, per quanto ce lo ripeta continuamente, non è innamorato. Ciò che prova è solo attrazione fisica e a volte neppure quella, lei è vista come un ripiego per Shimamoto, la sua prima vera cotta. In tutto ciò che dice o fa è paragonata nella mente del protagonista a quest'altra ragazza. Solo che lui si avvicina a lei perché ha perso i contatti con l'altra, dato che invece Izumi è lì presente, tanto vale stare con lei. Iniziate a capire come ragioni questo bifolco?
Quindi abbiamo capito che non c'è niente che li leghi veramente, lui la desidera, ma nient'altro. Ovviamente Hajime è un pessimo ragazzo, le mette un sacco di pressione per quanto riguarda il loro rapporto, vuole sempre spingere le cose più in là di quanto voglia lei, ad un certo punto inizia anche a pensare a cosa dire per convincerla ad andare a letto con lui, vorrebbe manipolarla, ma si trattiene sempre per i propri interessi.
Perché una delle cose che potrebbe dirle è che resterà con lei e farà il college nella piccola città dove abitano, assieme a lei, invece lui vuole andare a Tokio, sente che lì c'è qualcosa che l'attende.
Viene detto chiaramente che non si trova bene con lei, che non hanno gli stessi interessi, a lei non piace la stessa musica e nemmeno gli stessi libri che piacciono a lui, vivono in due mondi diversi, non hanno le stesse idee, lei ha tanti difetti, secondo Hajime, eppure lui ci sta assieme perché gli piace che lei lo ascolti e ritenga interessante tutto ciò che dice. Lo ascolta come se dicesse cose meravigliose e lui continua a blaterare ininterrottamente.
C'è un momento in cui Izumi gli fa presente quanto lui sia chiuso in se stesso e non permetta a nessuno di entrare nel suo mondo e di capirlo davvero. Lui se ne rende conto e lo ignora.
Si nota in lui un completo disinteresse per ciò che provano gli altri, ciò che pensano o sostengono. Più volte nella sua mente ha pensieri come "io la pensavo così ed ero sicuro che anche lei la pensasse allo stesso modo", oppure "io provavo questa sensazione e anche lei provava lo stesso". Ma glielo hai chiesto? Hai speso un secondo del tuo tempo per sapere come si sentisse realmente lei senza dare per scontato che le uniche sensazioni importanti fossero le tue?
Mi fa saltare i nervi. Vi riporto ciò che gli dice Izumi, perché spiega benissimo il suo comportamento:
>>Ich begreife da etwas einfach nicht<<, sagte Izumi. >>Du sagst, daß du mich lieb hast. Und daß du für mich dasein willst. Aber manchmal weiß ich beim besten Willen nicht, was in deinem Kopf vorgeht.<<
[...] >>Du machst am liebsten alles mit dir selbst ab, und du kannst es nicht leiden, wenn dir Leute in den Kopf hineinzugucken versuchen. Vielleicht liegt das daran, daß du ein Einzelkind bist. Du bist daran gewöhnt, allein zu denken und zu handeln. Du meinst, wenn du etwas verstehst, dann reicht das. << Sie schüttelte den Kopf. >>Und das macht mir Angst. Ich fühle mich alleingelassen.<<
>>C'è una cosa che non riesco proprio a capire<<, disse Izumi. >>Dici che mi vuoi bene. E che vuoi essere qui per me. Ma a volte non so cosa accada nella tua testa, per quanto io ci provi a capirlo. <<
[...]>> Preferisci risolvere le cose per conto tuo, e non riesci a sopportare quando delle persone provano ad entrare nella tua mente. Forse è a causa del fatto che sei figlio unico. Sei abituato a pensare per conto tuo. Ritieni che basti quando tu capisci qualcosa. << Scosse la testa. >>E questo mi fa paura. Mi sento lasciata da sola.<<
Come vedete ritorna il fatto di essere figlio unico come motivazione insulsa per il suo pessimo comportamento e per il resto si nota come a lui importi solo di sé stesso.
E che dire della trama? Nulla di interessante. Anzi.
Si capisce che il protagonista compie ogni scelta solo sulla base del suo desiderio sessuale.
Si comporta da stupido, ferisce gli altri, e ha anche il coraggio di dire che non può farci niente, che è un istinto che non può sopprimere.
Ad un certo punto si sente irrimediabilmente attratto dalla cugina di Izumi, mentre sta ancora assieme con quest'ultima. E cosa fa? Ci sta assieme. Per mesi s'incontra di nascosto con la cugina. Quando poi, ovviamente, Izumi lo scopre, le spiega che non ha niente a che fare con lei e con il loro rapporto, era un istinto animale che andava soddisfatto. Come si può essere così privi di empatia? Non prova nemmeno vergogna, le dice palesemente di non avere sensi di colpa per ciò che ha fatto. E lui pensa di essere in grado di avere una relazione stabile avendo un comportamento del genere. Che persona orribile.
E devo mettere in evidenza che tutto questo accade quando Hajime ha diciassette anni. È ancora un ragazzo, come può essere ridotto così male?
Non credo di aver altro da dire su questo libro. Ovviamente non ve lo consiglio, almeno per quanto ho letto. Magari dopo migliora, ma non lo so e non lo saprò mai.
Nel frattempo mi sono informata su quest'autore, come avevo già detto nel primo post, e se proprio dovessi dare una terza possibilità a Murakami, prenderei in mano "Afterdark". Mi sembra più nelle mie corde, presenta degli elementi fantastici e spero che questi influenzino positivamente lo stile.
Stavo quasi per dimenticarmi una cosa importante, inizialmente ero preoccupata dal fatto di dover leggere questo libro in Tedesco, pensavo fosse una pazzia. In realtà lo stile non è difficile, come già detto, non è niente di che. È molto chiaro e molto freddo, nulla di complicato.
Voi avete letto qualcosa di Murakami?
Se sì, vi è piaciuto?
Mi consigliereste "Afterdark"?
E conoscevate questo libro?
Martha
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