Letture obbligatorie: piacevoli o demotivanti?

Letture obbligatorie: 
piacevoli o demotivanti?


Ciao a tutti lettori, 
mi Γ¨ venuta quest'idea, volevo parlarvi delle letture obbligatorie a scuola. Penso che l'ispirazione mi sia venuta dal fatto che vi ho a che fare tutt'ora e desideravo discuterne con voi, condividendo le nostre esperienze.

A partire dalle scuole superiori ogni ragazza ed ogni ragazzo si ritrova di fronte a questa novitΓ : le letture obbligatorie. Solitamente un libro assegnato dalla prof di Italiano da leggere in un mese, sul quale poi ci sarΓ  una verifica o una discussione di classe. Inizialmente possono spaventare, chi ne aveva mai sentito parlare? Ma che cosa sono?
Dopo poco perΓ² ci si abitua, chi piΓΉ chi meno.

Partiamo da questo presupposto: ritengo che queste letture siano molto utili e interessanti per far conoscere i classici ai ragazzi, perchΓ© in genere di questo si tratta, di classici. 
Questo Γ¨ assolutamente positivo e per quanto riguarda me stessa, ha funzionato appieno nel suo compito. Prima non consideravo questi libri, invece la scuola mi ha aiutata a destreggiarmi in questa categoria e mi ha fatto scoprire delle letture strabilianti.

Non per tutti Γ¨ cosΓ¬ perΓ². Soprattutto dal punto di vista di un non lettore, in quanto possono risultare difficili, lenti, noiosi e astrusi. Quindi non il modo migliore per introdurre qualcuno alla lettura, ne sono un esempio vivente i miei compagni di classe, i non lettori sono rimasti tali e i lettori lo stesso. Non Γ¨ sorto un improvviso amore per la lettura. 
Dunque penso che per risolvere questo problema si potrebbe proporre anche del libri contemporanei, non escludendo i classici, ma inframmezzando la loro lettura con libri moderni.

Con questo non mi aspetto che tutto d'un tratto la prof proponga un fantasy, perchΓ© sarebbe impossibile, (anche se uno dei miei sogni) ma qualcosa come una storia che tratta di temi attuali o comunque di una certa rilevanza: il femminismo, la digitalizzazione del mondo moderno, il razzismo, solo per citarne alcuni.  Oppure temi collegati al percorso di studi, ad esempio se si sta studiando Leopardi si potrebbe proporre "L'Arte di Essere Fragili" di Alessandro D'Avenia, che peraltro ho amato.
Ma questi sono solo alcuni esempi, spero di aver espresso chiaramente il concetto.

Un'altra cosa alla quale ho pensato sarebbe spostare la scelta dei volumi da leggere sugli alunni. Di modo che ogni mese una persona proponga il proprio libro preferito, oppure uno che l'ha colpito positivamente. Al massimo l'insegnante potrebbe dare delle linee guida alle quali attenersi e poi dare il via libera agli studenti.
In questo modo la lettura diventerebbe molto piΓΉ interessante ed entusiasmante e, chissΓ , potrebbe convertire qualche non lettore...

Il fatto poi di poterne discutere in classe con gli altri compagni e capire perchΓ© quella persona abbia proposto proprio quel libro puΓ² portare a conoscere meglio le altre persone o almeno ad un'ora di lezione alternativa e piΓΉ libera per gli alunni.
La discussione a mio parere non dovrebbe limitarsi alle solite domande: Ti Γ¨ piaciuto? Non ti Γ¨ piaciuto? PerchΓ©? Qual Γ¨ la parte che hai preferito? PerchΓ© in questo modo non ci si forma un pensiero critico sull'opera, si preparano quelle risposte e poi si dimentica tutto. Se invece ognuno motivasse con tanto di esempi la propria opinione giΓ  si farebbe un passo avanti e potrebbe addirittura sorgere un dibattito.

Con l'apertura di questo blog mi sono resa conto di come la scuola non mi avesse dato delle basi salde per riuscire a giudicare un romanzo. Ho iniziato a formare il mio metodo di giudizio a poco a poco, mettendo assieme elementi che avevo accennato a scuola e altri che avevo appreso da altri blog. Tutt'ora non credo che il mio metodo sia perfetto, puΓ² sempre migliorare, ma sono abbastanza soddisfatta.

Ma tornando alle letture obbligatorie vorrei citarvene alcune che ho trovato illuminanti.
Prima fra tutti "I Dolori del Giovane Werther" di Johan Wolfgang von Goethe, che ho amato. Mi Γ¨ piaciuta la struttura del romanzo, il protagonista, la sua introspezione psicologica e l'analisi delle sue sensazioni. Questo perΓ² al contempo mi ha anche fatto capire come possa essere vista male una lettura imposta. Quasi tutta la mia classe ha odiato questo libro, trovandolo privo di senso e troppo lento. Purtroppo non ne Γ¨ sorta una discussione e  ancora me ne dispiaccio perchΓ© non sono mai arrivata ad approfondire i temi del libro e a comprenderlo nei suoi particolari. È proprio questo che manca, un'analisi approfondita dell'opera, dei temi presenti e di come questi saranno poi, magari, ripresi nelle lezioni seguenti.

Un altro volume Γ¨ di certo "Il Ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. Ve ne sto parlando un po' troppo ultimamente, ma non riesco a smettere. Questo romanzo mi ha colpita ad un livello profondo, le riflessioni mi hanno fatto scoprire cose nuove o hanno confermato opinioni che avevo giΓ  esprimendole in modo sublime. Non posso fare a meno di coglierne i lati positivi ed esaltarli, rispetto ai temi negativi trattati. Eppure anche questi ultimi sono stati delineati con grande maestria. Purtroppo non ricordo com'era stato accolto in classe, ma vi farΓ² sapere appena lo riprenderemo da Inglese. So perΓ² che mi erano rimasti dei concetti poco chiari, come la figura del dandy, e che questi non mi erano stati spiegati.

E non posso non citare "La Metamorfosi" di Franz Kafka. Quest'autore mi ha sempre attirata, da quando alle medie abbiamo letto alcuni estratti delle sue opere, vi ho trovato un'affinitΓ  particolare, senza perΓ² che questa culminasse nell'impulso di leggere un suo romanzo integrale. Quando la mia prof mi ha poi proposto questa lettura, ho istantaneamente ricordato e ho gioito alla prospettiva di leggerlo. Mi Γ¨ piaciuto moltissimo, per quanto raccapricciante fosse. Tuttavia anche qui ho ancora dei dubbi, mi ricordo chiaramente una discussione tra me e una mia amica (Anita, ti ricordi?) riguardo alla stazza dello scarafaggio, se questo fosse grande come un essere umano o piccolo come un insetto, su come questa percezione potesse cambiare in base all'osservatore. In quanto elemento di paura e disgusto, il protagonista era visto come un essere di grandi dimensioni a causa di una visione offuscata da questi sentimenti o era davvero grande come si era portati ad immaginarlo? Per quanto possa essere un quesito minore, mi ha colpita e avrei tanto desiderato trasformarla in una discussione di classe.

Il fatto di non avere come prospettiva una discussione finale, non incentiva nemmeno a voler leggere attentamente l'opera. Non se ne vede il motivo e si Γ¨ scoraggiati
Un metodo che ho utilizzato un paio di volte quando queste letture imposte non mi prendevano proprio Γ¨ stato quello di dividere il libro in parti in base a quanti giorni mi rimanevano prima della data in cui ne avremmo parlato in classe. Ogni giorno avevo un tot di capitoli o di pagine da leggere e sembrava tutto perfetto. In realtΓ  non sono mai riuscita ad attenermici, la noia non se ne andava e il fatto che io mi imponessi da sola quanto leggere spegneva ogni barlume di speranza per una lettura piacevole. Libri con cui ho attuato questo procedimento sono stati "I Racconti di Canterbury" e "Il Nome della Rosa".
Il mio problema principale Γ¨ che non ne potevo abbandonare la lettura, come invece avrei fatto se non fossero stati obbligatori e quindi questa limitazione dei miei diritti di lettrice mi ha portata ad una lettura svogliata.
Come rimediare? Vi do un piccolo consiglio che per me ha funzionato abbastanza. Presa dalla noia e lentezza del libro scrivevo commenti a bordo pagina criticando le scelte dei personaggi o frasi che pronunciavano, insomma li prendevo in giro, questo mi faceva ridere tra me e me ed aiutava.

Per concludere, ritengo che le letture obbligatorie siano utili ed interessanti, si dovrebbe soltanto variarle e rendere quest'esperienza piΓΉ entusiasmante.

Voi cosa ne pensate?
Siete a favore o contro?
Qual Γ¨ il vostro rapporto con queste letture?
Martha


Commenti

  1. Ciao! Mi sembra una questione interessante, ma sai, penso invece che un fantasy si potrebbe proporre, eccome! So che Γ¨ difficile che si dia al genere una rilevanza ma ci sono romanzi sotto questa etichetta che sono dei classici a tutti gli effetti. Quel che Γ¨ certo Γ¨ che le letture obbligatorie tutto fanno, meno avvicinare alla lettura e mi dispiace dirlo in alcuni casi sortiscono l'effetto contrario per l'obbligo in sΓ© e per il fatto di non riuscire a incontrare gusti e interessi.
    Vogliamo parlare di quanto alcuni libri solitamente proposti siano percepiti come qualcosa di distante dai ragazzi e magari anche "obsoleto"?
    So che qualche insegnante ha adottato la strategia che proponi tu: letture piΓΉ attuali accanto ai grandi classici.
    Per quanto riguarda la prospettiva di una discussione finale... ecco, al ginnasio il mio prof di italiano aveva cercato di fare in modo che ci fosse un momento di confronto piuttosto che una verifica della lettura, ma spesso molti non avevano letto il libro e l'interesse era così basso da rendere l'ora spesa così un'ora persa.
    Piano piano abbiamo abbandonato l'attivitΓ . Anche se credo che sia fondamentale che ci si avvicini alla lettura prima (la mia insegnante delle medie, per esempio, aveva creato una biblioteca a cui tutti potevamo attingere), ripeto la mia convinzione circa l'importanza delle proposte: un classico in meno o magari un titolo meno scontato di un autore possono fare la differenza.

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    1. Ciao Amaranth!
      Wow che bel commento! πŸ’™
      Sì, ne sono consapevole, ma spesso i prof non li considerano. Anche a me piacerebbe molto. Per dirti, la mia prof di Italiano al secondo anno di liceo ci ha fatto un discorso approfondito sui generi principali, citando opere e andando molto nel dettaglio. Il problema è che poi non ci ha proposto nessuna lettura integrale di una di queste, mi è dispiaciuto moltissimo. Forse l'ha fatto solo per l'Horror, con Edgar Allan Poe.
      Sì, si, hai ragione, vedo anche l'effetto contrario. Sentirsi obbligati a leggere non incentiva la lettura. E per i gusti è difficile riuscire a trovare un libro giusto per ogni singolo alunno, però è vero che si potrebbe tentare di farlo per una maggioranza.
      Assolutamente, mi rendo conto anche di questo. Anche se a volte penso che i ragazzi ci mettano del proprio, partendo con dei pregiudizi e vedendo il libro come distante solo perché considerato un classico. Però sì, alcuni sono tanto diversi da quello che stiamo cercando noi.
      Sono davvero felice di sentirtelo dire! Io per ora ho ritrovato questo metodo solo nella prof di mia sorella.
      A questo non avevo pensato. È vero che pochi sono realmente interessati. Che peccato però, sarebbe stato davvero un bel momento.
      Esattamente, anch'io avevo una biblioteca di classe, giΓ  dalle elementari.
      Sono completamente d'accordo sulle proposte.

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