Un consiglio letterario: Haruki Murakami

Un consiglio letterario
Haruki Murakami


Ciao a tutti lettori,
oggi sono andata in biblioteca per restituire tutti i libri che avevo preso, alcuni scadevano oggi, anche se non li avevo letti, altri invece scadevano tra molte settimane, ma tanto li avevo già terminati.
Ad ogni modo sono arrivata un quarto d'ora prima che chiudessero e ho iniziato ad impilare i libri sul bancone. Al che il bibliotecario ha iniziato a commentare "Il Vecchio e il Mare" di Hemigway e "La Fattoria degli Animali" di George Orwell e mi sono ritrovata d'accordo con lui nel dire che il secondo fosse meglio del primo. Come sapete di Hemingway ho apprezzato moltissimo lo stile, ma non la trama, invece di Orwell mi è piaciuto tutto.
E da lì, non so per quale collegamento, il bibliotecario mi ha chiesto se avessi letto qualcosa di Murakami, alla mia risposta di diniego, si è sentito in dovere di consigliarmi un suo libro.
Ovvero "Gefährliche Gelibte", che tradotto letteralmente sarebbe "L'Amante pericolosa", solo che in Italiano il titolo non è questo.
Ci ho messo moltissimo per arrivare a comprendere quale fosse la traduzione italiana, ma alla fine ho scoperto che si tratta di "A Sud del Confine, A Ovest del Sole", proprio identico.




E da qui iniziamo a parlare di cosa ne penso di quest'autore.
Ho detto che non avevo letto nulla, ma questo solo perché non mi ricordo nulla. Anni fa avevo iniziato "Norvegian Wood" , arrivando forse a metà e non mi era piaciuto per niente. Non capivo dove volesse andare a parare la storia e c'erano delle scene che erano puro non sense. Ma non saprei dirvi altro, non mi ricordo di cosa trattasse o come fosse lo stile di scrittura e nemmeno quali siano le cose che non mi erano piaciute nel dettaglio. 
Penso di averlo completamente rimosso. 
Sapete quando non vi ricordate nulla di un libro, se non il senso di repulsione che vi ha lasciato? Ecco, la situazione è questa.

Adesso che si continua a parlare molto di Murakami le cose non sono cambiate, non sono interessata.
C'era bisogno di questo consiglio per dargli una seconda possibilità, da sola non mi ci sarei più approcciata.

Per sapere qualcosa di più sull'autore ho guardato un video di Matteo Fumagalli in cui ci introduce a Murakami e consiglia da quali libri iniziare.
La cosa che mi ha colpito e di cui non ero a conoscenza è la sua duplice natura: quella realistica, malinconica e quella surreale, onirica. Ed ecco qui il problema.
Come libro rappresentativo per la prima categoria Matteo citava "Norvegian Wood" ed ora si capisce tutto, mi sono orientata verso il lato sbagliato. Ovviamente mi interessa di più la parte onirica. Per quest'ultima ha invece proposto "Kafka sulla Spiaggia".
Per quanto assurde possano essere le vicende narrate in questa seconda categoria, penso che potrebbero piacermi, sapete che mi piacciono quei libri in cui sembra di essere in un sogno.
E poi mi rifaccio ad una citazione de "Il Ritratto di Dorian Gray", una frase pronunciata da Lord Henry: "E quanto al crederti posso credere qualsiasi cosa, purché sia assolutamente incredibile". Sono completamente d'accordo.
In caso vi interessasse vi lascio al video qui.

Il libro a me consigliato non è stato citato nel video, quindi spero che non sia già per gli appassionati di Murakami.
Ad ogni modo si tratta della storia di Hajime, un bambino che si sente isolato dagli altri perché è figlio unico, quando invece tutti gli altri hanno fratelli o sorelle.
L'unica a riuscire ad entrare nella sua bolla di solitudine è Shimamoto, una sua compagna di classe che si sente sola anche lei, a causa del fatto di essere figlia unica e di zoppicare.
Hajime si renderà conto troppo tardi di essersi innamorato di quella bambina che aveva colmato la sua solitudine. Ormai non sono più assieme, conducono due vite diverse e si sono persi di vista.
Ma lui continua a sentire il dolore di questa perdita, la perdita di una vista assieme a lei, pur continuando a vivere la propria di vita, la quale è insoddisfacente.
Hajime nel frattempo si è costruito una famiglia, ha una moglie e due figlie ed è il proprietario di un Jazzclub  a Tokio. E una sera proprio in quel bar, appare Shimamoto, la quale sbilancerà tutta la sua esistenza.

Non so cosa pensare per il momento, ma credo che questo romanzo si collochi nel primo filone, quello realistico e malinconico. Non credo che vada molto bene.
Poi il fatto di leggerlo in Tedesco, con uno stile di scrittura che dovrebbe essere molto particolare, non credo che sia una scelta saggia, ma vedremo. Vi tengo aggiornati.

*E  se volete consigliarmi libri vi rimando a questo post, per maggiori indicazioni.


Era da tantissimo che non ricevevo dei consigli in biblioteca.
E voi? Vi è capitato?
Avete degli aneddoti interessanti riguardati consigli letterari?
E di Murakami cosa ne pensate?
Martha

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