Recensione - "Circe" di Madeline Miller

"Circe" 
di Madeline Miller



Ciao a tutti lettori,
eccomi qui con il primo romanzo che leggo di quest'autrice, ma che in realtà è il suo secondo in ordine di pubblicazione. Forse avrete già sentito parlare di lei per il suo romanzo d'esordio "La Canzone di Achille" e magari l'avrete anche letto. Che voi apparteniate a questa prima categoria o che  invece siate nella mia situazione essendovi approcciati prima a "Circe" spero che la recensione vi piaccia!

Anno di pubblicazione: 2019
Titolo: Circe
Autore: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Genere: Historical Fantasy
Prezzo: 19,00€
Pagine: 397
Tempo di lettura: quasi 2 settimane, ma non lo so di preciso

Trama
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull’isola di Eea, non si perde d’animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino. Finché dovrà armarsi contro le ostilità dell’Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov’è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. 

*trama presa da Sonzogno, dalla quale ho però eliminato alcune parti che mi sapevanp troppo da spoilers.



Tanto per favi capire come appaia la copertina in realtà e quanto rifletta la luce.

My Opinion

Ho appena terminato la lettura di questo libro e mi sembra di non riuscire a mettere assieme una frase di senso compiuto. 
Non ero pronta a separarmene, anche se credevo di esserlo perché mi portavo dietro questo libro da troppo tempo e non vedevo l'ora di finirlo. Invece è stato come abbandonare un luogo sicuro e conosciuto. Non ce la faccio.
Lasciatemi un attimo per riprendermi e tentare di analizzarlo in modo critico.

Mentre tento di riacquistare le mie facoltà mentali parliamo della trama.
Circe. Cosa sappiamo di lei? Pochissimo in realtà. Appare una volta nell'Odissea come maga implacabile e crudele che poi si addolcisce e poi basta.
Con questo libro scopriamo che c'è molto di più in lei.
Circe nasce dalla madre Perseide, una ninfa, e dal padre Elios, il dio del sole, eppure non acquisisce né la bellezza della madre né i poteri del padre. Ha la voce di una mortale, che viene percepita come stridula dagli dei e non la si può definire molto graziosa, i suoi occhi sono gialli e non hanno nulla della potenza di quelli del padre.
Circe è quindi diversa da tutti e per questo viene presa in giro, prima dai suo fratello Paride e sua sorella Pasifae, poi da tutti gli altri parenti. È spesso vista come un essere insignificante, la cui presenza o assenza neppure si nota. Tutti i legami che tenta di instaurare la deludono, perché viene sempre a scoprire che l'altra persona non è così interessata a lei. L'infanzia della dea trascorre quindi in maniera malinconica, ma il lettore la seguirà nella sua evoluzione e la vedrà scoprire i propri poteri e divenire una grande maga.
La sua vita sarà piena di avventure, viaggi, incontri con gli dei, ma soprattutto una grande crescita personale.

La struttura del romanzo è particolare. 
Si tratta di un insieme di miti in cui appare Circe legati fra loro sotto forma di un racconto. Non sono quindi divisi, ma intrecciati gli uni con gli altri per arrivare a formare la narrazione della vita della maga. Ogni episodio è poi plasmato dalla Miller in maniera originale, spesso ho fatto fatica a comprendere quale parte appartenesse al mito reale e quale fosse stata invece aggiunta da lei ed è proprio questo il punto. L'autrice ha preso questa figura mitica e l'ha resa propria, avvicinandola ai lettori, rendendola più mortale di quanto l'avessimo mai vista. Avrei voluto essere più informata su ciò che stavo leggendo, ma questo è soltanto colpa mia, penso che se avessi letto questo libro conoscendo perfettamente ogni singolo episodio l'avrei visto in un'altra maniera e forse apprezzato ancora di più, perché avrei potuto individuare le aggiunte personali.

Lo stile di scrittura in alcuni momenti mi è piaciuto molto, in altri mi ha dato un po' fastidio. 
Non è uno stile che ci si aspetta da un Fantasy e nemmeno da un Romanzo Storico, forse è una strana combinazione dei due, ma non credo di riuscire a definirlo. Non è particolarmente coinvolgente, spesso mi è sembrato che Circe narrasse i fatti sentendosi estranea ad essi, come se essendo già accaduti, lei non potesse più farci nulla e quindi li riportasse semplicemente. Per quanto si parli di sentimenti ed emozioni forti, non sempre queste mi sono arrivate e sono sicura che sia dovuto allo stile. Potrebbe essere perché si è cercato di mantener in Circe una sorta di regalità, di superiorità datale dalla sua natura divina, che pur non apparendo nell'aspetto, si manifesta nel tono del racconto.
Mi hanno dato fastidio le ripetizioni delle frasi. Un personaggio diceva qualcosa e poco dopo, ripensandoci, la protagonista non si limitava a dire "non riuscivo a togliermi dalla mente ciò che mi aveva detto", perché oltre a questa frase riportava subito dopo in corsivo la frase pronunciata dal personaggio poco prima. L'ho trovato assolutamente inutile e fastidioso.

Dopo tutto quel tempo dietro le nuvole, le stelle ora apparivano molto luminose, sospese nel buio come lucerne. Se avessimo ascoltato, avremmo sentito il fievole torcersi nella brezza delle loro catene.

I personaggi sono caratterizzati molto bene.
 Circe ci viene presentata in una visione più terrena, più umana. Ha paure, tormenti, sentimenti che ci confida. Spesso si distanzia dagli altri dei ai quali sente di non appartenere. È invece estremamente affascinata dagli uomini e dalla loro fragilità, dalle cicatrici, dalle ferite, dalle rughe che segnano i loro corpi e dalla loro mutevolezza, li predilige rispetto agli dei che sono invece immutabili, eterni e splendenti.
Anche nella sua magia si vede più vicina agli uomini, deve strappare piante e radici, spremerle, triturale, farle bollire per arrivare a trarne anche solo una goccia di pozione, la sua non è la magia spontanea degli dei, deriva dalla fatica.
È un personaggio estremamente complesso, che parte dall'essere una bambina privata dell'amore, messa in disparte e ridicolizzata, alla costante ricerca dell'attenzione del padre, ad una giovane donna ribelle, che non riesce a sottostare alle regole imposte dagli dei, ancora desiderosa d'amore, ma che si mette in gioco per prenderselo. Poi dopo il suo esilio cambia nuovamente, è un tutt'uno con l'isola, sembra finalmente serena, seppur sola. Trascorre poi dei periodi di breve felicità, altri di profonda tristezza, molti di rabbia e attraversando questi cresce, cambiando.

Ma sebbene dall'aspetto e dalla voce sembrassi una mortale, ero un pesce senza sangue nelle vene. Dalla mia acqua riuscivo a vederlo, così come vedevo il cielo dietro di lui, ma non potevo passare dall'altra parte.

Non so quanto senso abbia parlarvi degli altri personaggi che Circe incontrerà lungo la strada, vorrei che voi veniste a scoprirli a poco a poco, come ho fatto io.
Sappiate solo che sono tutti molto diversi rispetto a come ve li sareste aspettati, hanno molte più sfaccettature, diventano personaggi unici ed indimenticabili. Odisseo in primis viene deturpato della gloria che avvolge la sua figura anche grazie ad altri personaggi che danno la loro opinione su di lui.

E questo mi porta a parlare delle storie.
Un tema ricorrente è la narrazione delle storie, da parte di Odisseo, di Circe, dei rapsodi a corte e di tanti altri personaggi. Storie magnifiche, ma spesso cruente, sanguinose, incredibili, in cui sono sempre coinvolti gli dei
A volte vengono presentate come delle confessioni, altre come delle storie della buonanotte, oppure per divertire, o ancora in tono nostalgico, ognuno attribuisce loro un diverso significato, ma lasciando loro sempre le stessa potenza che è quella della narrazione.

Gli dei visti da Circe sono delle presenze inarrestabili, molto potenti, quasi impossibili da sconfiggere. Sono loro ad imporre le regole e chi non si sottomette andrà incontro alla loro ira. Sembrano quindi dei giganti luminosi, che fanno di tutto per mettere in mostra la propria potenza e che gioiscono nel dare punizioni e nell'assistervi. Esseri volti soltanto alla gloria, al proprio piacere personale e al proprio divertimento. Circe comprenderà poi che anche la loro potenza non è così immensa come la presentano loro, li ritrarrà come infantili, egoisti, manipolatori, bambini annoiati in cerca di uno svago.

I mostri. Si parla spesso di loro, vengono visti con disgusto e paura, ma al contempo come degli altri giocattoli nelle mani degli dei. Gli dei li adorano, li vedono come dei simboli della loro potenza, capaci di riportare l'attenzione su di loro.
Il Minotauro ne è l'esempio più evidente. Pasifae si sente messa in disparte, nessuno parla più di lei, quindi decide di dare la vita ad un mostro, accoppiandosi con il toro sacro. È fiera di ciò che ha fatto e non ha il minimo interesse per tutto il dolore che questo causerà ai mortali, anzi le storie sanguinose sulla creatura che si nutre di carne umana la renderanno ancora più famosa.
Invece la storia di Scilla non me la sarei mai aspettata in questo modo, la Miller l'ha utilizzata come la rappresentazione dell'invidia di Circe, che le si è ritorta contro. Un simbolo di un suo errore indelebile, che continuerà a causare sofferenze per le quali la maga si sentirà sempre in colpa.

Si parla anche spesso della natura.
Circe durante il suo esilio diviene un tutt'uno con Eea, l'isola sulla quale è reclusa. Conosce ogni singolo fiore, albero e animale presente e tutto ruota attorno a lei come se fosse lei stessa il centro motore della vita dell'isola. Vi sono moltissime descrizioni dei vari paesaggi e queste sono molto belle, quasi poetiche. Da queste si denota l'attaccamento della maga all'ambiente circostante. Lei vede la natura come un ambiente da cui lei riceve, prendendo le erbe per i suoi incantesimi, e al quale poi dà indietro prendendosene cura in un ciclo perpetuo. 

Voto: 4,5 stelle


🌟🌟🌟🌟 e 1/2
Quasi Abbagliante


(Lo so che questa recensione non è il massimo. Non è al solito livello delle altre e mi dispiace. Il fatto è che l'avevo iniziata subito dopo aver finito di leggere il libro, ancora la prima settimana di luglio, quindi l'inizio non è male.
Ma poi l'ho interrotta per un lungo periodo e ripresa verso fine mese, senza riuscire a ricordarmi bene i dettagli. E ovviamente, la cosa che mi sono dimenticata quasi subito erano le citazioni, per questo ce ne sono così poche. Quindi scusatemi.)

Cosa ne pensate di questo libro?
L'avete letto o vorreste leggerlo?
Martha










Commenti

  1. Ciao, Martha! Sto facendo un po' come i gamberi per recuperare alcuni dei tuoi post che mi interessava leggere. "Circe" era tra questi, ovviamente.
    Vorrei rassicurarti perché anche se hai iniziato e finito la recensione in due momenti diversi, a me non sembra mal riuscita e mi ha colpito che, anche se ti è piaciuto molto, ne abbia evidenziato i limiti (o almeno quelli che lo sono stati per te). In ogni caso me ne sono fatta un'idea, senza per questo rovinarmi la lettura e mi piacerebbe leggerlo anche perché mi ha fatto molto pensare a un libro di Sandra Petrignani che ho letto e di cui Circe è protagonista.

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    Risposte
    1. Ciao Amaranth,
      ahahah grazie. Non sai quanto io lo apprezzi😍
      Grazie, a me dava proprio una brutta impressione. Ma io faccio sempre molta fatica a giudicare quello che scrivo, prima mi piace, ma poi ad una seconda rilettura ricomincerei tutto daccapo. Anche se poi non lo faccio.
      Eh, sì ci sono state alcune cose sulle quali non potevo passare sopra.
      Ne sono davvero felice. Fammi sapere quando lo leggerai.
      Davvero? Di che libro si tratta?

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    2. Ciao! Scusa se ti rispondo solo ora. Si tratta di Navigazioni di Circe

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    3. Ma nulla. Grazie per il titolo, mi informerò.

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