Assegnando Scintille 2019
Assegnando Scintille 2019
Ciao a tutti lettori,
Buon 2020!!!
Buon 2020!!!
L'anno è finito e questo vuol dire che è arrivato il momento di conferire le Scintille ai libri che mi hanno riempita di gioia e a quelli che mi hanno fatta andare su tutte le furie. Una sorta di Oscar libresco, siete pronti?
Scintille Abbaglianti - Scintillanti -Brillanti
Miglior Fantasy
"Il Sognatore" di Laini Taylor (🌟🌟🌟🌟1/2 Quasi Abbagliante): questo libro non poteva non aggiudicarsi la Scintilla per il Miglior Fantasy. La Taylor ha un talento particolare nel creare delle storie con delle atmosfere affascinanti, un world building estremamente dettagliato e dei personaggi ai quali non ci si può non affezionare. Il tutto coronato da uno stile di scrittura magniloquente, ma in senso buono. Adesso ho davvero bisogno di Lazlo nella mia vita e per fortuna lo sto ritrovando nel secondo volume "La Musa degli Incubi", che però ho messo in pausa al momento. -Recensione-
"L'Oceano in Fondo al Sentiero" di Neil Gaiman (🌟🌟🌟🌟 Scintillante): Gaiman è un genio, ne sono convinta. Ha uno stile molto particolare e facilmente riconoscibile, seppur molto semplice. Si basa sull'assurdo, situazioni anomale presentate come normalissime e a queste vi aggiunge solitamente un tocco di umorismo, anche se in questo caso, l'umorismo è stato sostituto dall'Horror. Aspettatevi quindi molti elementi disgustosi o paurosi, in un'ambientazione Fantasy. Sono rimasta sconvolta da questo libro, letteralmente, non riuscivo a non pensarci, aveva avuto un impatto emotivo fortissimo su di me e il finale mi ha riempita di una tristezza che non riuscivo più a scrollarmi di dosso. -Recensione-
Miglior Non Fiction
"Ogni Storia è una Storia d'Amore" di Alessandro D'Avenia (🌟🌟🌟🌟🌟 Abbagliante): leggere questo libro è stato un viaggio emozionante. Ci si inabissa nelle storie del disamore per poi tornare in superficie con l'amore vero e felice, poi ci si riposa come spettatori della storia di Orfeo e Euridice e si riparte. Tante storie amorose, collegate dal filo rosso di quella che rappresenta uno degli amori supremi, nel quale si distinguono con particolare chiarezza tutte le tappe di una tale relazione. Il tutto narrato da D'Avenia, con il suo stile di scrittura complesso e arzigogolato, da cui ogni tanto si può sentire la necessità di prendersi una pausa, perché è denso, ma appena lo si comprende appieno tocca le corde dell'anima. -Nel Dettaglio-
"Novecento" di Alessandro Baricco (🌟🌟🌟🌟🌟 Abbagliante): I miei due autori non-fiction preferiti sono di nuovo al primo posto. Adoro Baricco, ormai lo sapete, e quest'opera teatrale è stata una cosa favolosa, mi ricordo di esserne rimasta molto colpita, tanto da essermi chiesta perché non l'avessi letta prima. Atmosfere bellissime, personaggi che ti si insinuano dentro e il solito stile sublime. -Nel Dettaglio-
Miglior Distopico
"Vox" di Christina Dalcher (🌟🌟🌟🌟🌟 Abbagliante): questo libro mi ha proprio colpita, uno dei migliori Distopici che io abbia mai letto. È riuscito ad essere coinvolgente al massimo, senza risultare mai noioso. I personaggi sono stati ben delineati, sebbene con qualche stereotipo e utilizzo di un linguaggio non sempre adatto al loro ruolo. Ma il punto focale è l'idea alla base, molto originale e terribilmente inquietante, analizzata in modo magnifico. -Recensione-
"Circe" di Madeline Miller (🌟🌟🌟🌟1/2 Quasi Abbagliante):lo stile non mi ha permesso di dare un voto più alto a questo romanzo costruito magistralmente, uno stile pomposo, che vorrebbe emulare quello dei poemi omerici, riuscendo soltanto a creare un divario con il lettore. Per il resto nulla da dire, una protagonista analizzata nello specifico, approfondita e resa terrena e una storia raccontata attraverso l'intrecciarsi di miti con l'aggiunta di un approfondimenti personali. -Recensione-
Miglior Classico
"Le Ultime lettere di Jacopo Ortis" di Ugo Foscolo (🌟🌟🌟🌟1/2 Quasi Abbagliante): non sono più riuscita a scrivere una recensione di questo libro, forse per il fatto di aver lasciato passare troppo tempo dal momento della lettura o per svogliatezza oppure più probabilmente per un miscuglio di ammirazione reverenziale e confusione emotiva che non mi ha permesso di esprimermi. Perché questo romanzo mi ha lasciata a pezzi, troppo coinvolta per non soffrire con Ortis e per non disperarmi nel momento della sua decisione finale. Inizialmente ero un po' delusa, si parlava troppo di politica e amor di patria in lunghe lettere noiosissime e intricate, poi ci ho preso la mano, lasciando che queste fluissero, nell'attesa di arrivare a una descrizione della natura o dell'amore per Teresa. Non so dirvi quanto io senta il bisogno di avere questo libro tra la mani, quanto io lo voglia leggere e rileggere per coglierne tutte le sfaccettature e non lasciarmi sfuggire le riflessioni che aveva fatto sorgere in me e infine per trovare delle risposte tramite dettagli che non ho notato, ma che ora, alla luce dello studio di Foscolo, riuscirò a riconoscere. -Nel Dettaglio e Più Precisamente-
Miglior genere nuovo
"Annientamento" di Jeff Vandermeer (🌟🌟🌟🌟 Scintillante): mi sono approcciata al New Weird grazie a questo primo volume della Trilogia dell'Area X e ne sono uscita senza aver capito bene cosa mi fosse accaduto. Questo libro è così, non dà alcuna risposta, aggiunge solo interrogativi ad interrogativi, l'uno sopra l'altro in modo confuso, illusorio e completamente assurdo. In un'area alterata da un Evento non meglio specificato la realtà assume contorni indefiniti e più volte ci si chiede se ciò che si sta leggendo stia accadendo seriamente, si arrivi vicini a delle soluzioni, per poi perderle completamente poco dopo e avanti così fino alla fine. Non ci si può fidare di nessuna narratrice, ognuna ha una visione deformata di ciò che sta accadendo e appena ci si fa una propria idea non la si può sostenere in alcun modo. Ecco, questo è ciò che accadrà durante la lettura. -Recensione-
Miglior libro in lingua originale
"Nineteen Eighty-Four" di Geroge Orwell (🌟🌟🌟🌟 Scintillante): quanto mi è piaciuto questo libro e quanto sono felice di essere stata obbligata a leggerlo e per giunta in Inglese. È stata un'esperienza fantastica, tanto che non volevo più staccarmene. Avevo in mente di leggerlo da un po', ma senza avere una grande convinzione sul fatto che l'avrei preso in mano presto. Sapevo che l'avrei letto perché è considerato il primo Distopico e non potrei definirmi un'amante del genere lasciandomi scappare questo. Mi sono ritrovata in un mondo con un world-building eccezionale analizzato fin nel minimo dettaglio, tutta l'attenzione era incentrata su come fosse costruito questo mondo, quali fossero le sue dinamiche e quali i metodi per mantenere inalterata la situazione. I personaggi non sembrano risentirne, ovviamente in protagonista è delineato maggiormente, però anche gli altri acquistano un loro carattere ben distinguibile. Ho dei piccoli appunti da fare e dubbi da chiarire, ma mi chiedo se queste domande in sospeso fossero volute. In particolare però non posso sorvolare su quella parte lunghissima in cui si inserisce un libro nel libro, proprio un alcune pagine tratte da un'opera inventata all'interno di "1984", il lettore le legge assieme a Winston ed è una cosa che non posso soffrire. -Simil-recensione-
Miglior libro particolare
"S.La Nave di Teseo" di J.J. Abrrams e Doug Dorst (🌟🌟🌟🌟 Scintillante): il motivo per cui l'ho inserito in questa categoria può non essere molto chiaro a chi non conosce il libro, per chi l'ha letto, invece, appare evidente. Con il termine "particolare" intendo che in questo libro seguiamo ben quattro storie in contemporanea, tre delle quali narrate tramite appunti a bordo pagina e costituite da conversazioni tra una ragazzo e una ragazza nella biblioteca universitaria, vi è poi la storia principale, quindi la Nave di Teseo che è ugualmente interessante. certamente si tratta di un modo un po' confusionario per raccontare una storia, però ne ho apprezzato l'originalità e mi sono sentita molto orgogliosa di me stessa per averlo finito, è un'impresa immensa. Ho avuto dei momenti di puro spaesamento in cui non capivo di chi si stesse parlando, ma poi o mi sono ricordata o ho ignorato il problema continuando come se niente fosse. Non sono riuscita a seguire i ragionamenti dei due ragazzi sull'identità di Straka, ma mi ci sono rassegnata presto e ho avuto comunque una lettura piacevole. -Recensione-
Miglior Heavy Topic
"On the Come Up. Questa è la mia Voce"" di Angie Thomas (🌟🌟🌟🌟 Scintillante): stessa categoria, stessa autrice dell'anno scorso, ma con un libro con qualcosa in meno del precedente, ovvero The Hate U Give. Si parla sempre di razzismo tra bianchi e neri e lotte tra gang, ma questa volta ci aggiungiamo il rap, infatti Bri è questo che sogna di fare nella vita. Abbiamo una protagonista non così simpatica, molto impulsiva, che prende un sacco di decisioni sbagliate e non esita a mentire, nello stesso ghetto, Garden Heights, con l'elemento rap che se vi piace vi farà soltanto amare la storia ancora di più e in caso contrario, come per me, non avrà alcuna influenza negativa. Viene analizzata una situazione di ristrettezza economica, in un quartiere pericoloso e con una ragazza che non vuole e non prova nemmeno a sottostare alle regole che potrebbero tenerla al sicuro, vi è una crescita personale, la ricerca della propria personalità e del proprio talento, assieme alla consapevolezza del doversi prendere le proprie responsabilità. -Nel Dettaglio-
Scintille Lucentezza mediocre - Spente
Peggior Fantasy
"Shadowhunters. Regina dell'Aria e delle Tenebre" di Cassandra Clare (🌟 Spento): poteva esistere una conclusione peggiore per questa trilogia? Io non credo. Sembra che la Clare ci si sia messa d'impegno per replicare delle dinamiche già viste nei suoi altri libri, per altro molto brutte, e metterci in mezzo delle assurdità inventate sul momento giusto per garantire un happy end. Io non ci sto, proprio per nulla. Sarebbe stato chiaramente difficile analizzare il legame parabatai con la sua maledizione in tre libri non avendolo mai approfondito molto prima e va bene, inventiamo la maledizione, però mi aspettavo che ci fosse anche una soluzione decente e non ridicola come quella scelta. Il mondo Shadowhunters è stato creato dall'autrice, ma sappiamo che ha delle determinate regole, con la trilogia di The Dark Artifices è riuscita a sconvolgerlo completamente in tutti i sensi, io non riconosco più il mondo che avevo lasciato con Jace e Clary e non perché sono passati circa dieci anni nel mezzo, ma perché ha perso i suoi valori. Non ce la faccio, parlare di questo volume mi fa male. Persino Julia, il mio personaggio preferito è crollato, ha preso delle decisioni veramente stupide e con la scusa di una di queste non è stato analizzato approfonditamente dal punto di vista psicologico. ho sempre amato i libri di Shadowhunters e pensavo che non avrei mai parlato male, ma non posso fare altro. Ci sono talmente tante cosa che non vanno oltre allo stratagemma per risolvere la maledizione, il modo ridicolo per uscire da quest'ultimo, una relazione stereotipata e super zuccherosa (quella tra Helen e Aline), un gioco di formazione delle coppiette felici e il peggioramento di ogni singolo personaggio abbiamo anche un esodo di massa attivata da dei ragazzetti privi di buon senso e che non si sa come riescono nel loro intento. Non so se voglio saperne ancora di questo mondo, per il momento sto tentando di riprendermi mantenendo il libro a distanza di sicurezza, non si sa mai che mi prenda la frustrazione.
Peggior Non-Fiction
"La Sposa giovane" di Alessandro Baricco(🌟🌟 Lucentezza mediocre): una delusione che non mi aspettavo da un autore che apprezzo moltissimo. È capitato che un su libro non mi colpisse particolarmente, ma arrivare ad odiarne uno era un'opzione che non avevo mai contemplato. Eppure ci sono riuscita, questo romanzo rappresenta il concentrato di tutti quei piccoli dettagli che non mi piacciono di Baricco, il lato rozzo del suo stile, volgare, bislacco, dei personaggi che pur essendo originali non hanno nulla che li renda simpatici al lettore, comportamenti immotivati o spiegati in modo confuso e infine scene di intimità sparse ovunque, il libro è costituito praticamente solo da queste, non vi è storia a sorreggerle. E qui arriviamo al punto, Baricco inserisce sempre una di queste scene nei suoi libri e per quanto io le disprezzi, posso passarci sopra facilmente, ma in questo libro è stato impossibile. Mi sono sentita tradita, anche se non ha senso, ma facevo affidamento su quest'autore, prendevo i suoi romanzi ad occhi chiusi, certa della loro magia e della gioia che mi avrebbero dato. Ora non più, devo stare molto attenta. -Recensione-
Peggior Horror
"Gli Amici Silenziosi" di Laura Purcell(🌟🌟 Lucentezza mediocre): leggo pochi Horror, non perché il genere non mi piaccia, ma perché credo di non aver ancora trovato il sottogenere giusto. Non mi piace che ci siano dettagli cruenti descritti nel dettaglio, mi fa venire la nausea e non mi fa paura, quindi nulla di splatter o simili e niente negromanzia o spiriti, per il resto penso di non avere preferenze. Questa lettura si preannunciava qualcosa di nuovo, paura indotta da figure di legno dipinte, non burattini, sagome di legno. Ma non ho avuto paura, disgusto sì e voglia di comprendere, per questo ho odiato tanto il finale con un colpo di scena che non spiega niente. E le morti, tante, troppe, disgustose e malvagie. Solo l'ambientazione può salvarsi, per il resto le mie speranze sono state deluse. -Nel Dettaglio-
Poche brutte letture quest'anno e per fortuna. Con questo si chiude definitivamente la serata delle Scintille, spero che questo post vi sia piaciuto e non esitate a farmi sapere i vostri candidati.
Buon Anno a tutti voi!
Che questo 2020 vi porti tante belle letture e tanta felicità!
Martha
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